why should I lie?

why should I lie?

Monday, February 18, 2013

"Oh che bel mestiere fare il carrettiere, si va di qua e di là, schiocca la frusta...ohilà!" (La Cavalleria Rusticana)
Frusta a parte...
L'unica vera barriera tra noi e Al Qaeda era costituita dal vituperato Mohamar Gheddafi. Prima dell'intervento anglo-francese, soprattutto francese, la Libia costituiva un vero stato cuscinetto nei confronti dell'Europa.
Ricordiamo le stragi nelle stazioni ferroviarie di Madrid. Quelle  stragi  erano state organizzate ed eseguite da islamici legati all'organizzazione di Al Qaeda in Marocco. D'altro canto, è sufficiente visitare Granada per rendersi conto del fatto che una gran parte della popolazione in quella città del sud della Spagna ha chiaramente origini nordafricane.
Grazie a persone come Pollari e compagnia, noi in Italia ci siamo salvati. (la grattatina è comunque d'obbligo). Però, senza un cuscinetto libico, non c'è  Pollari che tenga, soprattutto quando il suo lavoro viene, non solo disconosciuto, ma anche sabotato.
La Francia, non dimentichiamolo, fino agli inizi degli anni sessanta confinava con il Mali, il Marocco, la Tunisia, la Mauritania, la Libia, il Niger (forse anche il Tchad?). Questi confini, naturalmente, si aggiungevano a quelli europei con: Italia, Spagna, Svizzera, Germania Occidentale, Belgio, Lussemburgo.
La Legione Straniera si occupava di mantenere un certo ordine oltremare.  Sull'hexagone vegliava la "force de frappe".
Quei tempi però sono finiti. con l'indipendenza dell'Algeria.
Dei Paesi  ex confinanti della Francia in Africa si sapeva solo che:
- la Libia di Gheddafi non piaceva agli eredi di De Gaulle in quanto costituiva un punto d'aggregazione arabo (attenzione! Politicamente e non religiosamente, per nostra fortuna) fino a quel momento inesistente  in un'area, dove l'Algeria indipendente richiedeva ancora un periodo d'assestamento.
- Nell'Algeria stessa, ora non più territorio metropolitano francese, era subito scoppiata la diatriba su quanto islamica la guida del Paese dovesse essere. La chiamo diatriba, ma in fondo si stavano scannando!
- Mauritania e Marocco erano ai ferri corti per questioni di territorio e di risorse.
- I guerriglieri nel Tchad non gradivano troppo il fatto che i francesi si portassero via la loro risorsa principale: l'uranio.
- Niger e Mali in situazione simile?
- e dimentichiamo, a ragione, la Tunisia, che in quei tempi era un'oasi di pace.

I Francesi, che per un certo periodo si sono considerati fruitori esclusivi o quasi, degli idrocarburi algerini, hanno commesso qualche leggerezza industriale e politica che agli algerini non è piaciuta. La Sonatrach ha perciò aperto a società italiane e angloamericane. L'Italia, tra l'altro, aveva ed ha un bisogno fottuto di gas naturale. Da ciò gli impianti di trattamento e condizionamento gas, i pipelines attraverso la Tunisia e quindi quelli sottomarini fino in Sicilia. Altre iniziative, quali le forniture di macchinari e materiali, hanno irritato in qualche modo i nostri cugini d'oltralpe.
Ma cos'è che più ha fatto irritare i vari presidenti francesi? I rapporti privilegiati tra Italia e Libia. Le imprese italiane hanno costruito la Libia moderna. Acquedotti, strade, installazioni industriali, ospedali, scuole.
Forse giravano mazzette. Chi può dirlo? Fatto sta che la collaborazione con il dittatore è stata oltremodo fruttifera per le imprese italiane e per il clan Gheddafi pure.
E i Francesi forse - o anche senza forse - ci sformavano!..e di brutto!
Un giorno provano a tirar giù il Gheddafi in volo. Gli Americani avevano già tentato in precedenza di farlo fuori con un bombardamento. Solamente noi Italiani, memori delle figure di merda fatte al tempo del fascismo - se non già ai tempi dei Savoia - abbiamo evitato di comportarci da conquistatori portatori di civiltà. Forse anche perché la civiltà degli anni vissuti recentemente era piuttosto discutibile.
E a maggior conferma di questa assenza di civiltà...Francia e Inghilterra che, almeno dal punto di vista del petrolio cominciavano ad andare in giro con le pezze al culo, attaccano la Libia. La chiamano Primavera Araba. Organizzano una specie di inesistente resistenza interna. Ovviamente a Tripoli non ci provano neanche ché altrimenti li manderebbero immediatamente a farsi fottere. Vanno in Cirenaica, dove le etnie sono diverse e plasmabili e dove...sorpresa!.. al Qaeda ne approfitta subito per recuperare il tempo perduto durante il regime del quasi miscredente Mohamar.
Quanto mi piacerebbe che "il generale" fosse ancora tra noi; vederlo sul ponte d'una portaerei francese a fine missione venir fuori con il suo "Vive la France, vive la République!"
Ma in Libia i Francesi conseguono un risultato inaspettato: nel sud del paese si riuniscono le milizie che appoggiano la rivoluzione 50ennale del Tchad. E più tempo passa più islamiste queste milizie diventano!
E oggi siamo al Mali. Troppo scontata la battuta "di mali in peggio!"
E i Francesi stessi non sanno valutare la durata del conflitto in atto. E se si muove il Niger, come la mettiamo? E la stessa Libia: è ancora in atmosfera primaverile? Perché? Come la mettiamo con la Tunisia dove, fortunatamente quella benedetta televisione commerciale italiana è nella casa di tutti? E l'Egitto? Che anche in questo caso la battuta cretina viene fuori. "Morsi tua vita mea"
Per ora il nostro giro si ferma qui. Ma, da bravi carrettieri, ci metteremo presto in moto sperando sempre di non essere costretti a far schioccare la frusta.


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