why should I lie?

why should I lie?

Wednesday, June 18, 2014

CERIMONIE in ricordo di ENRICO BERLINGUER
L'extraterrestre, posandosi dolcemente sulla penisola chiamata Italia, si chiese subito: 
"oh che si fa di bello da queste parti? Dov'è la movida? e le bimbine... son mica di coscia facile?"
Nessuno di noi si azzarderebbe a dire che questo signore non sta facendo le domande più opportune.  Siamo in un periodo di crisi dichiarata. Lottiamo con nemici sconosciuti come lo spread, la spending review, l'omofobia, le bombe d'acqua... ma sopratutto viviamo un periodo di lutto nel celebrare i 30 anni dalla dipartita di Enrico Berlinguer.
"Berlinguer?" ci chiede l'extraterrestre, "...n'l'è mica quella un pò stagionatella del TG3?  Stà sempre lì? O quella  un po' meno stantia che fa sempre la giornalista o che per lo meno sta 'n quel giro con Talese? C'erano pure un paio di fratelli...o forse padri o zii...e quel cugino de 'sti zii che faceva pure il presidente...no...no della RAI...presidente sì, ma de la repubblica...che poi non è il giornale ma è quel pateracchio che vi tenete in piedi dentro l'Europa!"
"No - rispondiamo con orgoglio - Enrico era l'antro! Quello che s'è inventato l'Eurocomunismo! E puro er "compromesso storico"
"Ma va'! L'è una bischerata! L'Euro 'n cià mica trent'anni!"
"L'Euro no...ma l'Eurocomunismo sì! L'URSS  se stava scassanno! Er muro sapevamo tutti che, puro se fatto de pietra bona,  sarebbe crollato. Nun restava che aruffianasse co'li democristi! Ce lo stava a'spiegà Lui, quanno è caduto morto!.."
" Perché gli hanno sparato come a Martin Luther King?"
"No! Da noi a sparajje c'hanno provato solo co' Togliatti...ma quello era tanto tosto che  nun ce so' riusciti. A Enrico y'è preso er coccolone! Troppo lavoro e troppi pensieri!"
"E come lo commemorano ora?"
"Co'li discorsi...co'le bandiere rosse."
"E gli eurocomunisti funzionano? Comandano in Europa?..e qui in Italia?"
"Dipenne da come li vedi. Qui da noi c'è er presidente che lo chiamano veterocomunista. Ma lui nun conta perché stava solo co'li russi cuanno comannaveno e de l'Europa nun se parlava ancora. Quello che ha toppato, perché presidente nun ce l'hanno fatto, parlava d'Euro e d'Europa, ma diceva de nun esse comunista. E poi ce stanno un paio de partiti, che forse se vergognano a chiamasse comunisti, ché sona de stantìo, e allora te parlano d'ecologia, de li greci e de chissà quant'artre fregnacce. Ma io nun li capisco proprio. Mò però famme annà che devo portà 'na bandiera alla cerimonia pe' Berlinguer."
"Bandiera rossa?"
"Mah...quella che me danno..." 



Tuesday, June 17, 2014


Danmark er igen vinder i kapløbet om høje skattetryk i EU med et skattetryk på 48,1 procent.

"La Danimarca,  con un bel 48,1 per cento, vince ancora

una volta la gara per le tasse più alte nell'Unione Europea"


Det viser en ny rapport fra det europæiske statistiske kontor, Eurostat, som har opgjort og sammenlignet skattetrykket i 2012 i alle EU's medlemslande.

Lo mostra un rapporto dall'Ufficio Statistico Europeo
(Eurostat) che ha pubblicato e comparato la pressione
 fiscale del 2012 in tutti i Paesi membri dell'Unione.

Danmark har det suverænt største tryk, men det skyldes hverken et regeringsskifte eller skatteglade politikere, siger Las Olsen, forbrugerøkonom i Danske Bank.

La Danimarca ha senza dubbio la pressione fiscale più alta, ma questo non è causato né da cambi di governo né da politici innamorati delle tasse, dice Lars Olsen, economista dei consumi presso "Det Danske Bank"

DE HØJESTE SKATTETRYK I EU

LE PIU' ALTE PRESSIONI FISCALI IN Unione Europea

1. Danmark (48,1 procent)
2. Belgien (45,4 procent)
3. Frankrig (45 procent)
4. Sverige (44,2 procent)
5. Finland (44,1 procent)
I bunden af skalaen findes Litauen (27,2 procent), Letland (27,9) og Bulgarien (27,9) som EU-landene med de laveste skattetryk.
In basso nella scala si trovano Lituania (27,2%) Lettonia (27,9%) e Bulgaria (27,9%) che sono I Paesi dell'EU con la più bassa pressione fiscale.









Mens vi i 2012 betalte mere end 43 milliarder kroner i skat på pensionsafkast, var det tal kun på 8,7 milliarder i 2009.

Nel 2012 abbiamo pagato 43 miliardi di corone in tasse (pari a 6 miliardi di Euro) per il fondo nazionale pensioni. 
Questo numero era pari a 8,7 miliardi di corone nel 2009 (pari a 1,2 miliardi di Euro).

Skatten stiger i hele EU

I hælene på Danmark kommer Belgien, Frankrig, Sverige, Finland, Italien og Østrig, som alle har et skattetryk på over 40 procent som det danske.

Le tasse aumentano in tutta l'Unione Europea
Subito dopo la Danimarca troviamo Belgio, Francia, Svezia, Finlandia, Italia e Austria, paesi che hanno tutti una pressione fiscale superiore al 40 per cento, come in Danimarca.
nota: gli abitanti della Danimarca sono poco più di 6 milioni. 
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Thursday, June 12, 2014

da Svenska Dagbladet dell' 8 Giugno

Saabs ubåtsaffär bromsas av tyska regeringen

L'iniziativa della SAAB relativa alla costruzione di sottomarini viene rallentata dal governo tedesco


Saabs köp av Kockums går trögare än väntat. Enligt uppgift har förbundsregeringen i Tyskland invändningar mot affären.

L'acquisto di Kockum procede più lentamente delle attese. Secondo quanto riferito, il governo federale tedesco ha molte obiezioni relativamente a questo affare.

commento: sssh!sssh!..sembrerebbe che, anche in questo caso, ci siano interessi di società tedesche da proteggere. 
Ovviamente...viva l'Europa unita!
Ubåt på Kockumsvarvet i Karlskrona 2001.
Ubåt på Kockumsvarvet i Karlskrona 2001.

FOTO: MATS KOCKUM/TT

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Tuesday, June 10, 2014

la Nostra - Vera- Storia

Non molti anni or sono "La rabbia e l'orgoglio" di Oriana Fallaci fu messo all'indice in Francia (e se non erro anche in Svizzera) in quanto alcune menti elette lo considerarono "istigazione all'odio razziale".  Fortunatamente dette menti non si erano rese conto del fatto che quel libro in Francia aveva già venduto oltre duecentomila copie.
Mi sono ricordato di questo evento proprio oggi rileggendo una dichiarazione di Boumedienne del 1974 dinanzi all'Assemblea delle Nazioni Unite (dichiarazione riportata a suo tempo anche dalla Fallaci):
 «Un giorno milioni di uomini abbandoneranno l'emisfero sud per irrompere nell'emisfero nord. E non certo da amici. Perché vi irromperanno per conquistarlo. E lo conquisteranno popolandolo coi loro figli. Sarà il ventre delle nostre donne a darci la vittoria»
Le menti illuminate che hanno condannato la Fallaci in quell'occasione sono probabilmente le stesse menti che nel 2012 hanno deciso di espellere gli zingari dalla Francia. L'espulsione dei nomadi ha ovviamente portato ad un aumento del flusso di queste tribù verso i paesi confinanti. 
Ma...sorpresa!
Nella primavera del 2014 ho constatato che il Quartiere Latino di Parigi era letteralmente invaso da nomadi che si accampavano sui larghi marciapiedi tipici dei boulevard parigini.
Forse qualche mente illuminata d'oltralpe ci spiegherà il fenomeno.
Per quanto riguarda invece le previsioni di Boumedienne possiamo ora, a quarant'anni di distanza, constatarne l'ampia corrispondenza alla realtà.
Prima o poi l'Europa, a immagine e somiglianza degli USA, adotterà lo "jus soli". Le conseguenze potrebbero però essere più traumatiche che non negli USA, in quanto la differenza tra le popolazioni non si limita ad usi, costumi e tradizioni come nel caso di Mex-Am, bensì si estende a coprire anche credo e tradizioni religiose. 
Che Dio...qualsiasi Esso sia...assista Tutti nella preparazione del Cocktail!


Thursday, June 05, 2014


Agnelli vs Berlusconi

(Venti anni di storia d'Italia estratti da articoli vari)

Il “partito Fiat”, lo “Stato nello Stato”, accompagna tutta la storia del ’900 italiano, dalla fondazione della casa automobilistica fino a Monti. Più volte gli Agnelli hanno cercato di dar vita a un partito nuovo e più volte hanno subito la fascinazione dell’uomo forte. Ma mai quella di Silvio. (Stefano Cingolani)

1994 berlusconi - così lo vedeva Gianni Agnelli

1- CARLO DE BENEDETTI RIVELA CHE A GENNAIO 1994 GIANNI AGNELLI PRONOSTICAVA PER BERLUSCONI AL MASSIMO IL 3% DEI VOTI. L’INGEGNERE ERA PIÙ GENEROSO: IL 10%. BERLUSCONI INVECE VINSE, E UN MINUTO DOPO I VERI PADRONI DI ITALIA INVITARONO A CENA IL NUOVO REGNANTE IMPREVISTO E GLI ORDINARONO DI VENDERE A LORO LA STET, LA PIÙ GRANDE AZIENDA DI TELECOMUNICAZIONI DEL PAESE. LUI NON LO FECE E PERSE PALAZZO CHIGI. NEL 1996 AL GOVERNO SALÌ PRODI. E VENDETTE LA STET AGLI AGNELLI A PREZZO DI SUPERSALDO - 

2- AH, IL SENSO DELLO STATO! OGNI TANTO QUESTI RACCONTI CHE EMERGONO DOPO VENTI ANNI SEMBRANO TANTO SIMILI A QUELLE STORIE POPOLARI IN CUI IL BUE DÀ DEL CORNUTO ALL’ASINO -


LA FAMOSA CENA
L’episodio è raccolto nel bel libro “Eutanasia di un potere” di Marco Damilano E’ Carlo De Benedetti a raccontare una cena finora restata inedita, appena Silvio Berlusconi approdò a palazzo Chigi nel 1994. E lo fa naturalmente scandalizzato: “Nel 1994 ci fu una cena organizzata da Agnelli in casa sua. Intorno al tavolo c’eravamo io,MarzottoRomitiLucchini.Era una sorta di introduzione del Berlusconi premier di fronte all’establishment confindustriale. Agnelli gli dava del lei: ‘Adesso che è arrivato a palazzo Chigi, la prima cosa che Lei deve fare è la privatizzazione della Stet’ (la società che controllava tutti i telefoni italiani). Romiti si accodò immediatamente: ‘Assolutamente d’accordo con l’Avvocato, quello è un simbolo’. Berlusconi li bloccò subito: ‘Quella azienda ora è mia, va bene. Perché dovrei venderla?’. Il suo concetto politico era che lui era diventato lo Stato, non capiva perché bisognasse privatizzare”.

2001
Il grande gioco del potere
tra Agnelli e Berlusconi

Il Cavaliere staccherà tre dividendi: uno politico,
l'altro di potere e il terzo economico


di EZIO MAURO

DOPO la chiusura (con la morte di Enrico Cuccia) del cosiddetto salotto buono della finanza italiana, dove per anni si erano decisi gli assetti del potere industriale e finanziario, e dunque la morfologia del capitalismo nostrano, con l'Opa lanciata dalla Fiat su Montedison in contrapposizione a Mediobanca oggi è successo qualcosa di nuovo: si è definitivamente rotto l'establishment, quell'insieme di denaro, potere, comando, influenza, tradizione e autorità che per decenni ha costituito una parte rilevante - e coesa - della classe dirigente italiana, insieme con il vertice politico allargato e con una parte del mondo intellettuale.

2002
RAI News
Roma, 10 Dicembre 2002
Con la riunione del consiglio di amministrazione ancora in corso e nessun commento dal Lingotto, l'attenzione sulla crisi Fiat si sposta a Roma, dove Umberto Agnelli ha incontrato per una trentina di minuti il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il governatore di Bankitalia Antonio Fazio ha avuto un breve colloquio telefonico con il presidente Fiat Paolo Fresco. In discussione il futuro dell'azienda: dei vertici, delle alleanze internazionali, delle strategie di mercato e del personale di fabbrica.
Un'autorevole fonte della Banca d'Italia ha confermato che il governatore Antonio Fazio ha parlato con Fresco "in relazione alla delicatezza del momento e per le conseguenze, innanzitutto occupazionali oltre che economiche e industriali, che potrebbe avere un eventuale mutamento nelle strategie e negli assetti di vertice".
Umberto Agnelli è giunto a Palazzo Chigi questa mattina, intorno alle 12:20. Il presidente dell'Ifi si è intrattenuto a colloquio con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, prima di incontrare il premier Berlusconi, che al momento del suo arrivo si trovava ancora negli uffici di Via del Plebiscito. 

2003
Sostiene GALLI DELLA LOGGIA. METAMORFOSI E SIMBOLISMI DI UN PAESE L'Italia, da un liberal a Berlusconi

Il politologo Ernesto Galli della Loggia dice subito che tra i tanti aspetti simbolici della morte di Gianni Agnelli ce ne è uno in particolare che lo ha colpito. Sostiene della Loggia: «Questa morte arriva in un momento in cui c'è al governo in Italia un altro grande industriale, Silvio Berlusconi. Sono due personaggi completamente opposti, che hanno tante diversità, non solo di stile». Diversità numero uno: «Agnelli è stato il simbolo dell'industria italiana dell'auto. Berlusconi rappresenta invece un'industria immateriale, la televisione, che produce sogni. La parabola biografica del primo ci dice che lui è stato l'erede designato di un impero familiare. Il secondo è un self made man, con tutte le caratteristiche e i limiti di chi si è fatto da solo». Diversità numero due: «Entrambi esprimono la fondamentale bipolarità tra Torino e Milano. Torino è la città della tradizione statalistica sabauda. Milano ama il municipalismo e non conosce lo Stato». La terza diversità è politica: «Agnelli è stato un vero liberal, non certo un conservatore, con una formazione internazionale. Una persona interessata al mantenimento di una società liberalcapitalistica ma disponibile ad accogliere il nuovo in molte forme». E Berlusconi? «Non saprei definirlo, non è facile definire Berlusconi. Certamente non è un liberal e non ha la formazione internazionale di Agnelli, non ha le sue qualità»

[buco nero della stampa nel periodo 2004-2008]

2009
the Economist
He was the man who ran the Fiat empire for three decades, dated Rita Hayworth and was hailed as Italy's "last true gentleman" when 100,000 turned out for his funeral in 2003.
But a bitter inheritance battle between Gianni Agnelli's descendants – often described as Italy's answer to the Kennedy dynasty – has sparked a series of allegations that now risk ruining the patriach's reputation.
An unseemly shouting match began when Margherita Agnelli, the industrialist's 53-year-old daughter, claimed that Agnelli spirited up to ¤2bn (£1.7bn) of his wealth abroad.
The allegation has prompted a tax evasion probe, a family feud and – perhaps worst of all – attracted the attention of the rightwing Italian press, which has grabbed the opportunity to distract attention from the sexual scandals that have engulfed the prime minister, Silvio Berlusconi, throughout the summer.
"Agnelli the bad example – a model for tax evaders", crowed Il Giornale, which is owned by Paolo Berlusconi, the prime minister's brother, in an attempt to place Berlusconi's scandals in a better light.
2010 

Spunta l'evasione dell'Avvocato: l’ovatta mediatica attorno agli Agnelli (il Giornale)

  2011
MILANO - Svizzera e Liechtenstein chiudono le porte in faccia alla Procura di Milano sull'eredità di Gianni Agnelli. E il doppio no alla rogatoria internazionale, sollecitata nel dicembre 2009 dai pm, di fatto anticipa una pietra tombale sull'inchiesta che - si scopre ora dal diniego - aveva un indagato: Siegfried Maron (il commercialista svizzero amministratore di molte attività di famiglia), indiziato di riciclaggio di somme che la richiesta di rogatoria ipotizza frutto dell'appropriazione indebita di denari del mondo-Fiat e dei relativi soci da parte dello scomparso (nel 2003) Gianni Agnelli. Una massa extrabilancio che la rogatoria prospetta sia stata dirottata su una serie di rapporti bancari riconducibili all'Avvocato o a suoi fiduciari presso la Morgan Stanley di Zurigo, fino ad ammontare nel 2002 a circa 800 milioni di euro.
(Corriere della Sera)
2011
ROMA – Nei salotti altolocati non si parla d’altro e la domanda, ora sussurrata ora esplicita, passa di bocca in bocca: chi è la donna che è finita sia sottole lenzuola del Cavaliere sia sotto quelle dell’Avvocato?
Tutto è nato dalle parole dell’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, secondo il quale Silvio Berlusconi e Gianni Agnelli ebbero un flirt con la stessa donna, anche se in momenti diversi.
”Sì, lo ammetto – ha spifferato Albertini in diretta alla Zanzara su Radio 24 - è una confessione del presidente Berlusconi di una decina di anni fa: parlando in grande simpatia e cordialità delle sue esperienze muliebri con l’avvocato Gianni Agnelli, avevano scoperto che c’era stato un flirt, ma non so in quale periodo della vita, comunque diversi, con la stessa donna. Ma il nome, da veri galantuomini non l’hanno fatto”.
Dopo questa rivelazione, è scattata la caccia al tesoro. Certo, i due personaggi in questione sono due amanti di primo livello, due amatori di acclarata fama. Di donne nei loro letti ce ne sono passate a bizzeffe, e questo non può che rendere ancora più difficile la ricerca.

2013


TORINO - Crisi? Recessione? Non per i paperoni. Che in Borsa, nel 2013 in via di commiato, hanno guadagnato, eccome. E nella classifica dei dieci più ricchi ci sono anche tre gruppi riconducibili alle proprietà di altrettanti club calcistici. All'ottava piazza, infatti, troviamo la famiglia Agnelli (+77%) con 3,5 miliardi, quindi la galassia che sta attorno alla Juventus gode di ottima salute, eh. Un grande ingresso, poi, nella top 10 per Silvio Berlusconi (exploit di Mediaset, azioni a +123%; Mediolanum a +62%) con 3,2 miliardi di euro di capitale dall'1,8 che aveva. In decima posizione Diego Della Valle (Fiorentina) con 2,2 miliardi di capitalizzazione (+15%).

2014

Berlusconi addio. 

Ma dopo 20 anni torna lo strapotere degli Agnelli

Piero SansonettiPubblicato da 
il 2 gennaio 2014.
Pubblicato in Politica.
così titolava  La Stampa qualche giorno fà.

Il generale Khalifa Haftar. I suoi uomini da settimane stanno mettendo a ferro e fuoco la Libia “contro le milizie islamiche che destabilizzano il Paese”
+  Libia nel caos, a Bengasi è guerra! Almeno 79 morti negli scontri tra il generale golpista e gli islamisti
+  Libia, avanza il generale “golpista” Sciolto il Congresso, 2 morti a Tripoli
+  Libia, le forze speciali passano con i golpisti. Tripoli: c’è dietro l’Egitto

Ma noi francesi desideriamo aggiungere che con tutta probabilità, se non proprio con certezza, questa situazione è tutta colpa di Berlusconi

- che, in assenza del compianto amico Gheddafi, ha scritturato l'ex collega della buonanima, per ripristinare una qualche forma di resistenza nei confronti d'un governicchio molto francoparlante e poco collaborante nella protezione del Mare Nostro.
- che, si è legato al dito i sorrisetti di Sarkozy...
- che, non ha capito in che modo c'entri l'Egitto (anche perché ora la nipote di Mubarak non ha un gran potere)...ma che se il generale al potere fa casino nello stesso suo senso,  è certamente benvenuto...
- che, anche se qualcuno lo coinvolge in qualche congiura di palazzo non glie ne frega più di tanto...a lui, vittima di plurimi golpes... 
- che, in quanto a dente avvelenato!..




Però... Che soddisfazione! 
Accade anche in Grande Germania!?
(dal Frankfurter di qualche giorno fa)

Großprojekt BER (il grande progetto del nuovo aeroporto di Berlino)Flughafen-Technikchef unter Korruptionsverdacht

Il Direttore Tecnico del Progetto Aeroporto è sospettato di corruzione

Berlins Skandalflughafen BER wird von einem neuen Verdacht erschüttert: Die Staatsanwaltschaft ermittelt gegen Technikchef Großmann. Er soll Bestechungsgeld angenommen haben.

L'aeroporto dello scandalo, ovvero il BER di Berlino è scosso da un nuovo sospetto: il procuratore sta indagando sul Direttore Tecnico Grossmann.
Si dice che abbia accettato una tangente.

minicommenti:
- forse è ben poca cosa se confrontato con lo scandalo di Venezia.
- ma è il principio che conta!
- il progetto BER ha, in ogni caso, accumulato ritardi di dimensioni italiche
- ...ed è sempre il principio che conta, cara Angela!
© DPAVergrößern


Wednesday, June 04, 2014

Cara Agenzia delle Entrate (molto, ma molto cara)


in data 21/05/2014 ho ricevuto la Vostra risposta negativa alla mia richiesta di rettifica presentata a seguito della comunicazione di "Buon Natale 2013" relativa all'aumento di circa il 30 per cento della rendita catastale dell'appartamento di cui sono usufruttuario (aumento deciso con modalità che definirei quantomeno "creative" in quanto non supportate da alcun accertamento o verifica). 
Tra le motivazioni poste a base dell'aumento c'è...udite, udite!

..."interventi di riqualificazione urbana ed edilizia" 

Ma...un minimo di vergogna?


Photo                     Photo
Ore 09.00 - prima del passaggio                    latrina a cielo aperto
                                                                               visione permessa e autorizzata
 dell'AMA                                                              a qualsiasi ora del giorno e 
                                                                               della notte
  

Photo
manca solo il rumore delle macchine
(cantiere aperto almeno fino al 2016 incluso)

da noi a Roma un'affermazione come quella dell'Agenzia delle Entrate/Catasto
relativa alla 'riqualificazione urbana ed edilizia' verrebbe caratterizzata dall'espressione: 
"...avécce la faccia com'er ...!"