why should I lie?

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Thursday, May 31, 2012

MA CERTE COSE CE LE RACCONTERANNO O FARANNO DI TUTTO PER TENERLE NASCOSTE?


Il prezzo del gas naturale in USA e Canada è crollato in un anno del 50%: 
da 4,50 US$/MMBTU (inizio 2011) a 2,27 US$/MMBTU (inizio 2012)
Perché?
La risposta è semplice: lo sfruttamento delle enormi riserve di "gas di scisti" è cominciato, vuoi in USA che in Canada.
E  noi, in Europa, perché dovremmo goderne particolarmente?
Forse perché anche il prezzo che gli USA pagavano all'Algeria per l'importazione di Gas Naturale Liquefatto (LNG) si è dimezzato!

E noi con il gas algerino?
E noi con il gas dalla Libia?
E noi, ovvero tutta Europa, con il gas russo?

Forse dovremo tacere e abbozzare. Infatti, se il prezzo del gas crollasse anche in Europa, molti dei progetti in cantiere richiederebbero un'attenta rivalutazione prima che si  spenda un singolo bajocco.

L'avevo pubblicato nel 2006. Cambiamo ora Veltroni con Alemanno; ma che tristezza!


Perché meravigliarsi?
“Yahoo Answers” pubblica 24 ore su 24 le domande di persone, in maggioranza ragazzi, che in tutto il mondo si chiedono o chiedono ad altri le cose più disparate.
Uno di questi chiedeva: “Ma come? La mafia è arrivata a Roma?”
La storia di quella famiglia mafiosa che gestisce praticamente la totalità dei banchi vendita panini e bibite, nonché una grande percentuale dei banchi fiori una volta abusivi, tutti i callarostari romani, probabilmente altri ambulanti, è una vecchia storia.
“Le Iene” hanno, più che giustamente, acceso una miccia. Posso congratularmi?
Ma la protezione di cui gode da oltre trent’anni questa famiglia mafiosa si sgretolerà? Ci potete scommettere: No!

Sindaco Veltroni. Abbiamo fatto, faremo o non faremo mai un’indagine all’interno delle strutture comunali per scovare i “magnaccia” che elargiscono con benevolenza e magnanimità tutti quei permessi, che in una città burocratizzata come Roma, sono necessariamente richiesti per esercitare “in esclusiva”?
Sindaco Veltroni! Sappiamo che Lei sa essere generoso con i Vo’ Cumpra? Ma lo sa Lei, benemerito, che questa generosità è una condanna terribile per quei poveracci? Che comprano il loro fagotto di mercanzia da mafiosi distributori in prossimità della stazione Termini e, vendano o non vendano, il loro fagotto sono costretti a pagarlo ai loro sfruttatori aguzzini.
Continuiamo ad elencare mafie, mafiette e supermafie romane? I parcheggiatori! I lavavetri! I diseredati di tutti i generi! Non sono per caso costretti a comprare il loro posto di lavoro da pappa feroci che non perdonano uno sgarro?
E non abbiamo minimamente toccato pizzo ai negozianti, droga e prostituzione! Lì c’è un salto di qualità. Non sapremmo che dirne: sono tanti e forti.
Ma è finito qui? E la mafia cinese che è stata capace di distruggere le attività commerciali di tanti amici ebrei nei dintorni di piazza Vittorio?
E i circoli culturali dove si mangia bene e a basso prezzo, ma senza traccia di IVA, di scontrini fiscali, di permessi dell’ufficio d’igiene, di pompieri etc.
Cerchi, cerchi, signor Sindaco all’interno del Comune di Roma. Scoprisse qualche magnaccia?. Scoprisse qualche vigile corrotto? Scoprisse qualche funzionario d’alto rango che si fa d’oro alle spalle del cittadino?
Più di tanto Lei non può fare. Allora coinvolga Finanza, Carabinieri, Esercito, se necessario. Ma non è triste che un ragazzo possa chiedersi: “Ma come? La mafia è arrivata a Roma?”

Wednesday, May 30, 2012

TUTTA LA STORIA, PORCATA PER PORCATA

Abramo, Sara e il Faraone, Messalina, Costantino (non quello di Uomini e Donne), Sacri Romani Imperi, Crociate sciolte e a pacchetti, Invasioni  islamiche, Napoleone montato di testa, Guerra dell'Oppio, Guerra ai Boeri, Terremoti conseguenti alle  interferenze tra le placche europee principalmente francotedesche, Rivoluzione comunista (durata: 74 anni: giusto il tempo per rompere i santissimi a tutto il mondo, comprese la repressione in Ungheria e quella in Cecoslovacchia), Nuove Invasioni Islamiche, Pseudoeuropa più Vero Oriente, e così via.
Vuoi vedere che l'unica vera brava persona in tutto questo casino è stato il Budda? 
Non ha mai rotto gli zebedei; poi, cogitando, ha invitato tutti a praticare lo sport più difficile che esiste: pensarsi addosso.

Come non dar ragione alla Merkel?
La storia della cicala e la formica qualcosa dovrebbe averci insegnato. I tedeschi laboriosi, allineati e coperti avevano da sempre - dalle macerie di Berlino in poi - seguito una politica di circospetto godimento del crescente benessere. Uno snapshot di una qualsiasi bella serata d'estate avrebbe mostrato, più o meno in simultanea, il grassone latteo biondastro, camicia bianca con collo slacciato,  in mano un boccale di birra da un litro, immerso nell'isola vociante d'una bierstube in una via di Monaco o di Amburgo, traffico ordinato e silenzioso tipico delle città operose e, polo NYPD o UCA, sotto un ombrellone del bar, birretta o prosecco nel sole di Roma, Milano o Napoli, il fighetto italico, in generale con ragazza.
La differenza? Lui, il grassone, è uscito dal lavoro, esattamente come il papà del fighetto. Si sono fatti ambedue un bel mazzo in fabbrica e si sono guadagnati pane e companatico, solo che uno dei due il suo lavoro lo ha dedicato a un paese che funziona; l'altro, oltre che darli a moglie e figli, i suoi soldi li ha infilati in un bancomat alla rovescia.

Wednesday, May 16, 2012



HANNO RAGIONE I GRANDI.... D'EUROPA 
"dobbiamo comportarci tutti allo stesso modo per restare uniti!"
(da Frankfurter Allgemeine del 16 maggio)Bundesliga-RelegationDüsseldorf versinkt im Chaos

Dusseldorf sprofonda nel caos

15.05.2012 ·  Im Stadion herrschen Tumulte, Fans stürmen kurz vor dem Abpfiff den Platz, die zweite Partie in der Relegation steht vor dem Abbruch: Fortuna Düsseldorf ist nach dem 2:2 gegen die Hertha in der ersten Liga, Berlin steigt ab - und erwägt einen Protest.
Von RICHARD LEIPOLD, DÜSSELDORF
© DPAFeuer in der Berliner Ecke: Wieder rasten Zuschauer aus
Es war eine Partie, wie es sie noch nicht gegeben hat. Fortuna Düsseldorf gegen Hertha BSC Berlin, zweites Spiel der Relegation um den Aufstieg in die Bundesliga, es steht 2:2, damit war Düsseldorf durch - bis Tausende den Platz stürmen, der Abend im Chaos versinkt, die Partie unterbrochen ist, keiner weiß, wie es weitergehen soll, beide Mannschaften in der Kabine verschwinden, alle beratschlagen und Schiedsrichter Stark doch wieder anpfeift. Es bleibt beim 2:2, die Fortuna ist durch, Berlin steigt ab - an einem Abend, der schockierte.
Dreizehn Minuten vor dem regulären Schluss verließ Maximilian Beister unter tosendem Beifall den Rasen. Der Stürmer war schon aufgestiegen - er wechselt nach der Saison zum Hamburger SV. Bei seiner Abschiedsvorstellung im Trikot von Fortuna Düsseldorf ebnete Beister auch seinem aktuellen Arbeitgeber den Weg in die erste Bundesliga. Beister setzte mit seinem Tor schon in der ersten Minute einen Treffer, dem Einwechselspieler Ranisav Jovanovic einen weiteren hinzufügte (59.). Änis Ben-Hatira (22.) und Rafael (85.) erzielten zwar jeweils den Ausgleich, konnten den Abstieg der Berliner aber nicht mehr verhindern, zumal in Unterzahl, nachdem Ben-Hatira in der 55. Minute einen Platzverweis erhielt. So verlässt Hertha-Trainer Otto Rehhagel die Bundesliga im Alter von 73 Jahren als Absteiger.

Das Führungstor nach 24 Sekunden

Es war nicht einmal eine Minute gespielt, da war die Bundesliga-Uhr der Berliner schon so gut wie abgelaufen. Der Düsseldorfer Eröffnungszug der Partie setzte die Berliner schon so gut wie matt. Maximilian Beister brachte Düsseldorf in Führung und der ersten Liga nahe. Ein Torschrei, so laut wie wohl noch nie in dieser Arena, zeugte von der großen Sehnsucht der Fortuna-Fans, die seit fünfzehn Jahren auf die Rückkehr ihres Lieblingsvereins in die Beletage warten.
Diese Sehnsucht schlug nun immer mehr in ein Hochgefühl um, auf dem Rasen wie auf den Rängen, wo auch „Campino“, der Sänger der Toten Hosen, ein leidenschaftlicher Fortuna-Fan mitfieberte. Für Hertha indes verfinsterte sich die ohnehin schon düstere Lage noch weiter. Der Bundesliga-Sechzehnte brauchte nun mindestens drei Tore, um den Abstieg noch zu verhindern. Die Berliner zeigten bei einem Schuss von Nikita Rukavytsya zwar ein Lebenszeichen und machten sich auf den Weg nach vorn, aber ein Schuss von Ramos aus dem Gewühl brachte sie nicht weiter.
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© DPAViel zu früh stürmen die Fans auf den Platz
Trainer Rehhagel und Manager Preetz strahlten auf der Bank auch keine große Zuversicht mehr aus. Dennoch gab es Mitte der ersten Hälfte einen Hoffnungsschimmer für die Herthaner, die sich nicht aufgaben. Änis Ben-Hatira kam nach einer weiten Flanke zum Kopfball und nutzte die Freiheit, die ihm die gegnerische Abwehr gewährte, zum Ausgleich.
Aber auch Fortuna, inzwischen nicht mehr so ungestüm wie in den Anfangsminuten, erzeugte gelegentlich Gefahr, so etwa bei einem Freistoß von Ken Ilsö und einem Schuss von Thomas Bröker. Die größte Chance seit dem Führungstreffer aber bot sich wieder Beister; diesmal scheiterte er jedoch am hervorragend reagierenden Hertha-Torhüter Thomas Kraft; auch der Nachschuss von Ilsö verfehlte das Ziel. Aber auch der Düsseldorfer Torwart Michael Ratajczak sah zu einer starken Parade, als Ronny ihn kurz vor der Pause prüfte.

„Beim nächsten Vorfall wird das Spiel abgebrochen“

Kurz nach dem Seitenwechsel geriet Hertha durch einen Schuss des stürmischen Beister in Bedrängnis und wenige Minuten später in Unterzahl. Ben-Hatira, der schon mit „Gelb“ vorbelastet war, ließ seinem Übereifer freien Lauf und warf sich seinem Widersacher Adam Bodzek mit gestreckten Beinen so rücksichtslos entgegen, dass Schiedsrichter Wolfgang Stark nichts anderes übrig blieb, als ihn mit der Gelb-Roten Karte des Feldes zu verweisen.
Fünf Minuten später ereilte die Hertha der Knock-out. Der eingewechselte Jovanovic beförderte eine Flanke von Thomas Bröker mit dem Kopf gegen das Bein von Torwart Kraft, von wo der Ball gegen den Innenpfosten und schließlich ins Tor prallte. Nach einer Stunde standen die Berliner vollends mit dem Rücken zur Wand und die Düsseldorfer kurz vor dem Erreichen ihres großen Ziels. Einigen Hertha-Fans brannten nun die Sicherungen durch. Mit Feuerwerkskörpern und bengalischen Feuern brachten sie die Partie an den Rand des Abbruchs. Das Spiel war minutenlang unterbrochen. Und der Stadionsprecher gab eine Warnung des Schiedsrichters ans Publikum weiter. „Beim nächsten Vorfall wird das Spiel abgebrochen.“
Nicht alle Feuerwerker verhielten sich bis zum Ende ruhig, aber Stark ließ die Partie zu Ende spielen. Die Berliner bäumten sich bis zum Schluss auf, auch während der sieben Minuten Nachspielzeit. Aber mehr als der Ausgleichstreffer von Raffael (88.) gelang ihnen nicht.

„Können froh sein, dass es glimpflich ausging“

Eine gute Minute vor Ablauf der Nachspielzeit stürmten Tausende Fortuna-Fans das Spielfeld - wohl annehmend, die Partie sei zu Ende. Jovanovic hatte Sekunden zuvor das 3:2 und damit die Entscheidung auf dem Fuß, aber den Ball am Tor vorbei geschoben.
Das Geschehen geriet aus den Fugen. Auch unter den Spielern kam es zu Tumulten. Andere verließen fluchtartig den Platz. Die Situation schien zu eskalieren. Polizisten, Ordner und auch Düsseldorfer Spieler, darunter der nicht eingesetzte Kapitän Sascha Rösler, versuchten vehement, die Fans zur Rückkehr auf die Tribünen zu bewegen.
Als es dann nach einer guten Viertelstunde hätte weitergehen können, blieben die Herthaner zunächst in der Kabine. Erst nach weiteren bangen Minuten kamen sie zurück aufs Feld - und das Spiel konnte für die restlichen 90 Sekunden endlich weitergehen.

Hertha erwägt Protest

Hellmut Krug, der Schiedsrichterchef bei der Deutschen Fußball Liga (DFL) zollte dem Unparteiischen Stark ein großes Kompliment, dass er das Spiel noch beendete. „Das war eine Eskalation, wir können froh sein, dass es so glimpflich ausgegangen ist“, sagte Krug.
Hertha BSC erwägt allerdings, Protest gegen die Wertung der Partie einzulegen. „Es ist unsere Verantwortung, darüber nachzudenken. Das sind wir auch unseren Fans schuldig“, erklärte Hertha-Manager Michael Preetz.

Quelle: FAZ.NET

Tuesday, May 15, 2012

CONCERTO e SCONCERTO

Sabato sera, 12 maggio per capirci, ero al concerto nella sala Santa Cecilia dell'auditorio di Roma. Un'esecuzione a dir poco favolosa della sinfonia numero 9 di Beethoven. Ovviamente la parte che tutti attendono, in quanto trascinante nel suo trionfo di accordi,  è quella che si configura quasi come un quinto movimento: solisti, coro e orchestra. E il testo di Schiller - inno alla gioia - è di per sé un invito a partecipare a questa grande festa.
Però. Sarà strano...c'è un però. Mi sono chiesto: 'quanti in questa sala sanno che dovremmo tutti alzarci in piedi (gallerie collaudate per questo?) e, mano sul cuore, ascoltare, commossi?, l'inno del nostro Paese? Strano: questa frase finisce con un punto interrogativo. Si riferisce a "nostro Paese"? Si riferisce al fatto che tale Carlo Azeglio Ciampi, proprio nel periodo più critico della storia d'Europa ha invitato e incitato tutti i bambini,  gli studenti, gli sportivi, a rispolverare l'Inno di Mameli, simbolo d'una patria, certo, ma lontano secoli dal nostro modo di sentire, pensare e vivere? Credo proprio di sì.
E sono questi atteggiamenti, non limitati all'Italia certo, che ci allontanano sempre di più da un concetto di nazione vera.
L'Europa è stata tradita molte volte. Lo chiamerei quasi un tradimento continuo, tradimento che confina e sconfina nel rinnegamento (brutta parola, ma esiste nel dizionario).
Dal 1957, anzi dal 1952 (trattato CECA) ad oggi non siamo riusciti a costruire una Washington; né abbiamo coordinato politiche ed economie. Le direttive europee, spesso giuste, sono preparate, o adattate, all'uso e al consumo del o dei proponenti. Come dette direttive vengono poi recepite diventa quasi un fatto interno ai singoli Paesi. E noi, che viviamo sotto il fardello di decine di migliaia di leggi inutili o superate, siamo quelli che più dovremmo spingere perché l'Italia diventi una California o un New Jersey, perché gli altri paesi europei si ritrovino in una struttura federale, perché il Congresso sia uno e trino e non sbrodolato tra Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo con comando delegato a Berlino.
E così, uno dei brani più belli, come l'inno alla gioia, è diventato, per me almeno, un momento di riflessione e di tristezza.

Monday, May 14, 2012


I NOSTRI TECNICI SONO MAGHI
Sono riusciti a creare l'inflazione in un periodo di recessione.
Non credo si sia mai visto prima!

Friday, May 04, 2012

Controllo antidroga


Il 2 maggio 2012 a RAI2 si parlava dei casi più recenti di giovani uccisi da droga e, più in generale, dell'uso-abuso di alcool e alcool+droghe.
Tra i partecipanti alla trasmissione alcuni hanno rispolverato l'importanza del ruolo che i professori potrebbero e dovrebbero rivestire nel contrasto alla diffusione della droga tra i giovani. A questo punto nessuno dei partecipanti al talk-show è intervenuto per dire che, anche se con procedura del tutto informale, si è accertato che oltre il 20 percento, se non addirittura il 30, dei deputati fa uso di droghe, in particolare cocaina.
Chi ci dice che la diffusione della droga non sia simile, risorse economiche a parte, tra i docenti?"
Se avessi partecipato alla trasmissione avrei potuto fornire un mio contributo. Lo illustro qui di seguito.
Nel 2005 ero il responsabile d'un progetto per una multinazionale ben affermata nel mondo petrolifero. Il progetto veniva eseguito in quel di Houston,Tx, negli USA. Il mio gruppo era costituito da: una quindicina di ingegneri e tecnici locali, dal sottoscritto e da quattro altri ingegneri "d'importazione".
Riunione introduttiva. 
Nella serata seguente, "noi d'importazione" siamo stati prelevati con un pullmino e trasportati a un laboratorio, esterno e indipendente, dove siamo stati invitati a fare la pipì in un contenitore per analisi. Questo per accertare che nessuno di noi si drogasse. In caso di test positivo, ognuno di noi sarebbe stato singolarmente esposto a provvedimento d'esclusione dal progetto. Posso affermare che nessuno dei cinque è stato buttato fuori.
A me sembra una cosa positiva e un procedimento assolutamente accettabile.
Se i partecipanti ai talk-show fossero al corrente di queste procedure potrebbero a gran voce richiedere che, non solo tutti i candidati a sedere in parlamento, bensì anche tutti i professori, vengano sottoposti al test antidroga (ovviamente senza preavviso). A valle di questo potremmo anche aspettarci una vera campagna antidroga condotta dal corpo docente.
Pia illusione? Siamo forse in USA?

Wednesday, May 02, 2012

Cosa pensare di persone del genere? 

- meglio gli studi dei figli che la casa...(anche se gran parte dei neolaureati si ritrova senza lavoro) come risulta anche da una ricerca fatta da mie allieve da me coordinate con la mia benedizione (e così, per studi così profondi si utilizzano quei pochi soldi disponibili per la ricerca?)
- in Grecia se ne sono uccisi oltre 1500...(ma la lingua quando te la tagli? Almeno quella, dato che il cervello sembra essere già fuori servizio)
- adesso ci mettiamo i tecnici del risparmio di stato (ché noi, banchieri compresi, non ne capiamo una beata mazza).