why should I lie?

why should I lie?

Friday, April 29, 2005

SINCERITA’

E’ un giorno di gennaio 2002. La grande cabina della funivia da La Villa a Piz La Villa – quella che porta in cima alla Gran Risa ora sostituita da una più moderna ovovia – si stacca dalla baia di partenza. Siamo in molti a bordo, forse una cinquantina. E’ impossibile ignorare le conversazioni che s’intrecciano tra i passeggeri.
Una signora elegante, in compagnia di due signori prossimi alla cinquantina, ovviamente tutti ben mascherati da sciatori, esattamente come il sottoscritto, butta lì la battuta classica, forse anche un po’ di cattivo gusto: “Speriamo che non succeda come al Cermis!”
I due signori ridacchiano. Uno di loro: “Faccia pure gli scongiuri, ma cose del genere non avvengono con tanta frequenza.”
“Eh…così dice Lei. Ma se un pilota americano perde il controllo…ci butta giù, esattamente come quei poveretti!”
“Signora. Non parli tanto male dei piloti americani. Noi italiani non siamo da meno. Glie lo posso garantire; siamo tutti e due ex piloti dell’aviazione militare.”
Qui interviene l’altro: “Vede signora, non dipende dall’abilità del pilota. E’ più una questione d’incoscienza. Sa…come essere un po’ ubriachi.”
“Bravi! E gli americani lasciano che i loro piloti guidino un aereo in quelle condizioni?”
“No, cara signora. Lei faccia conto d’essere stazionato in una base NATO, pronto a decollare in caso d’allarme. L’allarme arriva. In pochi minuti si arriva in quota e si segue un itinerario prestabilito. La cosa più importante è che nessuno le dice se sta facendo un’esercitazione, una normale attività di pattugliamento, o le hanno ordinato d’alzarsi in volo perché c’è un attacco in atto. Perciò si dovrà concentrare al massimo. Non deve commettere errori perché, in caso di scontro a fuoco, ne va della sua pelle. Lei non sa, perché nessuno glie lo ha detto, se di colpo si troverà in guerra e da che parte arriverà il nemico. Sì, deve aspettare gli ordini mentre è già in volo. Poi fortunatamente…l’ordine di rientro arriva. L’esercitazione, perché d’esercitazione si è trattato, è finita. Pensi alla tensione nervosa accumulata! Pensi a come scaricarla. Nello spazio di secondi siamo passati dalla guerra alla pace. Come reagirebbe un bambino al quale hanno annullato una punizione o un compito pesante? Griderebbe di gioia, salterebbe, farebbe le capriole. Beh…noi diventavamo bambini. Proprio qui…sulle Dolomiti e proprio come gli americani. A noi è sempre andata bene.”La conversazione si spegne lì.

Monday, April 25, 2005

DE PROFUNDIS
for
EUROPE
DE PROFUNDIS
for
EUROPE

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This was my first contribution – idealistic indeed – to the debate on the draft European Constitution.
I got only a few reactions from UK. The Britons felt that the draft constitution was going too far, thus affecting in depth the sovereignity of the nations. Exactly the opposite of what I perceived when reading the draft constitution. They expressed always their concern with respect to the loss of part or the totality of their personality, independence, democracy, sovereignity…

A single gentleman from Lithuania answered my contribution stating that the parallelism with the URSS was not applicable. Probably he was right: in the European Union the situation may be much worse indeed.

I wrote a second contribution where I explained that, having spent most of my life abroad (with respect to Italy), I had had the opportunity to learn to libe behaving as a true European.
Referring to the years I spent in Denmark, in France, in Germany, in Poland, I concluded: “…this is the way to love…to live a country.” I thought this would be a convincing move. No reaction at all.

Let’s have a look at the other Europeans.
French contributions to the debate expressed mostly concern about the concept of (national?) freedom of political opinions within the European Union that did not appear to be sufficiently evidentiated and guaranted in the proposed text.
Spanish contributions generally expressed deep concern about the future of the forests and woods ignored in the constitution (!!??).
Italian contributions, you can imagine, were mostly based on Vatican’s position about the Christian roots of Europe.
I commented the contribution of a Belgian gentleman who expressed concern about the lack of definition of the boundaries of Europe. In reality the boundaries of Europe may extend to the American continent (Greenland being part of Denmark) and to the Urals, if some of the Caucasic republics will join the Union (we are already speaking of Turkey, Ukraina, may be Moldova), the most important boundary being the one with Switzerland.
I feel that the boundaries of Europe are “physically” irrelevant, provided that a true European feeling and a common way of living the democracy will pervade the inhabitants of the Union.

De profundis is the prayer for the defuncts.
Italy and Germany both attach much importance to the “political government”of the regions and provinces. These constitute the most important basic cell (although at a microscopic level) of a European structure. The Bulgarians and the Portugueses will be certainly interested in knowing that the Venices and Lombardia are steered by the Lega and Latium by the Leftists!
Europe’s representatives have often spoken against other European countries (Prodi docet; the declaration against Israel; no early warnings…yes early warnings; we love Russia…but we prefer Ukraina, etc.)
France is probably going to vote the Constitution down.
Norway and Iceland are within Schengen but are not members of the Europe Union.
The Balkans? Silence, please! For the time being Slovenia is enough.
European rules reflect the interests of the countries represented by the most efficient politicians disregarding very often the needs of minor (or less representative) populations.
Economically speaking Europe loves to be clear: the famous ratio of 3% shall be kept! With the following results:
Germany is out of range
France is out of range
The Netherlands are out of range
Italy most probably will be out of range
Greece has submitted phony calculations.

It’s a great score!





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Wednesday, April 06, 2005

MAGHI e MAGHELLI, PREDICATORI ed ESORCISTI
ed altri fornitori di “pacchi”


In Italia il reato di plagio da tempo non esiste più…ovvero, siamo più precisi, il plagio esiste,.. ma non è un reato e pertanto, non è perseguibile né punibile.
L’abolizione del reato di plagio ha colpito, e in qualche caso distrutto, centinaia di migliaia di persone! E parliamo solo dell’Italia…
Ci troviamo in continuazione davanti a reati di plagio commessi senza che sia possibile reagire per tagliarne le radici. Ovviamente, l’unica cosa da fare è “non abboccare”. Ma quanti sono i semplici di spirito che abboccano?
ti faccio i tarocchi. Costo della telefonata X Euro/min
ti do i numeri vincenti al lotto. Costo della telefonata Y Euro/min
ti tolgo il malocchio…anzi non ti metto il malocchio. Altri Euro che girano. Questi tanti.
Il mago XXX riceve da …a
Senti quanto predico bene! Mandami una donazione così salvo l’anima tua e quelle di tutta la tua famiglia!
Guarda come lacrima quella statua…miracolo! (esistono miracoli cattolici, ortodossi, islamici…non ne ho trovati di luterani. Forse una dimenticanza!)
Satana etc.

Ci sono club privati gestiti da associazioni collegate a santoni del tipo Sai Baba dove, oltre a farvi mangiare sconcezze vegetariane di infima qualità, si pratica il lavaggio del cervello. Questo allo scopo di “agevolare” l’efflusso e il convogliamento di capitali verso determinate organizzazioni, che pongono il dio quattrino almeno allo stesso livello di altre divinità.

Signore e signori! I videopoker, al confronto, sono niente!
Qui stiamo parlando di milioni di deboli di spirito che si lasciano turlupinare da una squadra nutrita di venditori di “pacchi”.

Se ragioniamo sull’argomento e consideriamo tutte le religioni, dottrine, e credenze alla pari, troviamo che il primo posto in classifica la chiesa cattolica se lo è guadagnato abbondantemente. Donazioni, eredità, miracoli, finanziamenti. Tutto ha contribuito e contribuisce a creare una tale potenza economica e finanziaria da far impallidire Halliburton e Microsoft.
Oggi la religione cattolica non causa “danni diretti” comparabili a quelli delle sette sataniche. Non dobbiamo però dimenticare che mr.Satana ha raggiunto fama e celebrità anche e sopratutto con il contributo di chi esercita tanta pressione sugli individui per combatterlo.
Sì, è vero: i “danni indiretti e consequenziali” vengono chiaramente esclusi dalla normale contrattualistica, ma non dobbiamo dimenticare che molti dei satanisti doc hanno cominciato a praticare i loro riti più o meno cruenti a valle dei lavaggi di cervello cattolici cui sono stati sottoposti quando erano adolescenti. Questi lavaggi di cervello eseguiti da persone generalmente non qualificate (suore, volontari, maestrine d’asilo), hanno influenzato profondamente la psiche dei bambini più deboli per ragioni di nascita, d’ambiente, di famiglia. Credo che in fondo ci sia un’analogia con alcuni sport che, se imposti troppo presto a bambini non adeguatamente preparati o inadatti da genitori che grandi praticanti non sono mai stati, possono introdurre degenerazioni e pregiudizi fisici.
Non parliamo poi dell’azione degli esorcisti (esistono quelli cattolici, quelli islamici, ortodossi e perfino luterani). A questi dovrebbe essere dedicato uno studio profondo per capire esattamente dov’è il confine tra la loro professione e quella dello stregone.

Garcia Marquez ha scritto un romanzo delizioso sull’esorcista che s’innamora della ragazza posta sotto il suo trattamento. Purtroppo, non tutti i discorsi sugli esorcisti sono altrettanto piacevoli.

Non ricordo in quale occasione il reato di plagio sia stato eliminato dal codice italiano. Ho il vago sospetto che l’eliminazione sia collegata al momento in cui la religione cattolica ha perso il suo status di religione di stato. In questo modo, con la revisione del concordato, si è voluto probabilmente evitare di trovarsi sommersi da denunce e litigi, più o meno fondati, tra singoli individui e rappresentanti della religione ex di stato.

E se introducessimo nel Ministero della Salute un sottosegretariato destinato esclusivamente alla protezione, al recupero ed alla riabilitazione delle vittime del plagio? Qualsiasi ne sia la causa e l’origine, ovviamente. Purtroppo, dato il numero dei pazienti potenziali, l’impresa sarebbe difficilmente finanziabile.