why should I lie?

why should I lie?

Friday, April 29, 2011

INTERCETTAZIONE

DRIIINNN….DRIIINNN….DRIIINNN

“Sì pronto. Qui Arcore…casa Berlusconi”

Guarda che botta di culo!… ”May I speak to Silvio?”

“In person. Certo…mi consenta. Qui non abbiamo niente da nascondere. Nothing to be hidden. Tanto ci intercettano comunque. Mi dica. Si presenti e si qualifichi. E parli con chiarezza, ché qui il telefono quando lo mettono sotto controllo funziona molto male. E’ mica per il prossimo Bunga-Bunga?”

“Ma che Bunga-Bunga! We have grandi problems in Alabama!“

“Obama? My very good friend Barack speaking?”

“Mubarak? No. Is not enough with his niece?. I was saying: Alabama!”

“Yes! I understood. What’s going on, Barack? Spero tutto bene con birth certificate in Haway!”

“Perché away? Sono appena arrived from Macerata. Perché you want me to leave?”

“How could you reach Misurata!!?? Mohamar is bombing it!”

“Mo’ a madre che c’entra? Parlavo d’Alabama. Ce so’ i tornado. Stanno a distrugge tutto. You understand? Tornados!”

“Yes, I understand, Barack… Tornados! I will ask La Russa if he got some Tornados spare!”

“La rossa? Chi…a Brambilla? Mo dimme che c’entra quella! Brambilla is for tourism in Italy not for civil protection in Alabama. Volevo solamente sapé se… ”

“O yes, Barack, no Brambilla, solo La Russa…and a couple Tornados. Observing or bombing? In any case I shalll inform Napolitano.”

“Guarda questo! A me me serve solo…”

“O yes! I understood…Tornados”

“Sì che torno. Ma il biglietto me serve pe Macerata. Napoli che c’entra col biglietto mio?”

“No, Barack. Not for bombing Napoli! We’ll bomb only Tripoli! I shall personally warn the pilots not to mix Napoli with Tripoli! But you know? Maroni tells that we have broken him…or better them!”

“Mo. Non ci bastava La Russa con la Brambilla? Un par de maroni!...”

Rapporto riservato per il GIP: Da intercettazione odierna risulta che il Presidente degli Stati Uniti, nel chiedere a B. un biglietto per Misurata (o Macerata? Non è chiaro) è tornato (o tornado? Non è chiaro) a esprimere il suo apprezzamento per la rossa (o la Russa? Non è chiaro) e non ha commentato la confusione tra Napoli e Tripoli (riteniamo che ciò sia dovuto al fatto che bombardamenti da monnezza o da tornados siano considerati equivalenti)

Sunday, April 24, 2011

PROFETICO?

L'avevo scritto il 14 Aprile, quando avevo definito Massimo Ciancimino "una fetecchia". Guarda caso! Non passa una settimana che me l'arrestano
per aver falsificato un (uno?) documento importante che metteva sotto accusa nientepopodimeno che l'ex capo della Polizia.
In lutto permanente: Santoro, Ingroia, gli autori e organizzatori di Anno Zero, i Repubblicani, i Fattisti e Disfattisti.
Ora, per favore, magistrati, poliziotti, autorità competenti, spremete quei tre individui che non ricordano o che ricordano a puntate. Che siano ex presidenti, ministri, capi dell' esecutivo...non ce ne deve fregare niente. Vecchietti rincoglioniti che "non ricordano" solo al momento che potrebbe essere quello giusto?
Ma mi faccia il piacere!.. direbbe Totò.

Wednesday, April 20, 2011

QUALE DELLE TRE?

Perché il governo italiano ha deciso di non procedere oltre con il programma nucleare?

La risposta immediata al quesito è: per evitare il referendum . Una bocciatura del nucleare al referendum comporterebbe l’affossamento definitivo di qualsiasi programma si volesse proporre in futuro.

Altra risposta: Si. E’ vero. Abbiamo una strizza fottuta dopo il gran bordello che i giapponesi sono riusciti a combinare a Fukushima.

Terza risposta: la tecnologia che si prevedeva di applicare per la realizzazione del nucleare italiano era..guarda guarda…francese. E con tutti i complotti, gli sgarbi, gli sfottò, le prese per i fondelli, di cui tale Sarko si è reso di recente responsabile, volete che l’Italia passi ora alla Francia contratti multimiliardari?

E’ vero. Il Silvio nazionale canta anche in francese, ma da qui a cacciare tanti bei dobloni al suo quasi-ex amico Sarko, ce ne passa!

Qualora lo facesse, Carla gli sarebbe quanto mai riconoscente, pur continuando a manifestare il suo disprezzo per quell’italiano piccolo e grassottello che professa dottrine capitalistiche e scellerate tali da non concedere un minimo di spazio al socialismo snob di cui lei è portatrice.

Sia per ragion di stato che per interessi nazionalistici lui, Sarko, non potrebbe mai manifestare un vero apprezzamento per ciò che il suo quasi-ex amico ha fatto in occasione della cosiddetta ribellione di Misurata a sostegno delle imprese dei galletti di Francia, ben studiate a tavolino, anche se spacciate per improvvisate.

A mio modesto parere le tre risposte, per un caso veramente unico, valgono 1/3, 1/3, 1/3. Persino i bookmaker di Londra si troverebbero in imbarazzo.

Thursday, April 14, 2011

La legge è uguale per tutti

tranne che

per i collaboratori di giustizia.

Prendiamo un Giovanni Brusca. Pluriassassino. Delinquente fino al midollo.

In un qualsiasi altro stato, se proprio gli fosse andata bene, questo emerito pezzo di merda si sarebbe beccato un minimo di tre ergastoli. Se poi fosse capitato in uno stato tipo Texas già sarebbe passato a miglior vita.

In Italia no.

Diventa collaboratore di giustizia!

A nostre spese gli rifanno l’aspetto; forse anche i polpastrelli per evitare che le sue impronte digitali siano riconoscibili come schedate. Se avesse le tette si rifarebbe anche quelle, ovviamente a spese nostre. Si farà anche le ferie in crociera come accadeva con Buscetta?

Ma attenzione! Non spremetelo troppo. I collaboratori di giustizia dosano le informazioni. E’ ovvio: aumenta la loro quotazione.

Con molta astuzia i PM hanno fatto rientrare nell’ombra il Ciancimino figlio, che di stronzate aveva cominciato a spararne un po’ troppe, anche per un pubblico italiano pur abituato al peggio del peggio.

Invitato da un Santoro speranzoso di ottenere in diretta la descrizione di Berlusconi e Dell’Utri che, armati di dentoni tipo Dracula, suggevano il sangue di sindacalisti e giudici uccisi in Sicilia, ha lasciato tutti molto delusi. Una caduta di governo in diretta fallita in questo modo da principianti! Che guaio! Ma ‘sti giudici m’avevano garantito uno bbono e me mandano ‘sta fetecchia?

Oggi, dove troveremo un po’ di collaboratori pronti a descrivere i traffici Quiriministeriali relativi alla sottrazione d’un congruo numero di mafiosi al trattamento del 41 bis?

Però: che coglione che sono! Di cosa dovrebbero pentirsi i graziati?

Ma noi insistiamo: la legge è uguale per tutti.

Tuesday, April 12, 2011

ELOGIO della SANTITA’

Il famoso “mani pulite” non riuscì a far breccia nel muro eretto dai nostri comunisti a protezione dei sacri misteri di via delle Botteghe Oscure, in quel di Roma. E’ vero: tale Primo Greganti fu coinvolto nelle indagini, ma per lui il virus indagatorio si manifestò in forma oltremodo leggera.

Eppure, eppure… chiunque avesse frequentato i salotti buoni della Mosca Rossa sarebbe venuto facilmente a conoscenza dei circuiti che legavano l’industria e i finanziamenti italiani all’industria sovietica, al Partito Comunista Italiano.

Il circuito era molto semplice.

Ogni anno il governo italiano, tramite la SACE, garantiva finanziamenti per progetti da realizzare in diversi Paesi. Uno di questi si chiamava Unione Sovietica.

Parte dei soldoni messi a disposizione degli imprenditori italiani per esportazione di beni e lavoro in URSS servivano ovviamente a ungere qualche ruota del pesante ingranaggio statale sovietico, ma c’era anche una parte consistente del quattrino, compresa tra il 3% e il 6% del valore del finanziamento, che veniva necessariamente, ripeto “necessariamente” dedicata alle operazioni di coordinamento dell'esportazione dei materiali e macchinari necessari alla realizzazione dei progetti in URSS. Ovviamente, un grosso investimento del tipo Togliattigrad auto implicava l’introduzione in budget della percentuale minima, pari al 3 per cento, mentre chi avesse fornito per la stessa Togliattigrad le fabbrichette per la produzione di fanalini o di pasticche dei freni, doveva mettere in conto la percentuale del 6 per cento.

Queste somme venivano pagate a due società italiane. Quella più importante per l’impiantistica aveva sede a Torino mentre l’altra, specializzata in transazioni commerciali e import/export aveva uffici a Roma & Trieste.

Solo una parte dei soldi versati venivano effettivamente utilizzati per le operazioni di intermediazione, trasporto e sdoganamento. E il resto?

Il resto veniva semplicemente girato su conti vari che, anche se non immediatamente riconducibili a via delle Botteghe Oscure, erano direttamente fruibili dal partito dei lavoratori.

Il meccanismo era quindi molto semplice. Infatti l’URSS comprava a un prezzo più elevato un impianto finanziato dal cento per cento dei contribuenti italiani. Finanziatore e finanziato sapevano bene che una parte di quei soldi servivano a sostentare il più forte partito comunista dell’occidente, ma non si sporcavano le mani, né potevano essere accusati dagli avversari atlantici di interferenza nella vita politica d’un Paese che Yalta aveva assegnato all’Occidente.

Quelli di mani pulite qualche domanda se la sono posta, ma forse non glie ne fregava più di tanto. In quel momento la parola d’ordine era: basta con i politici che ci governano! E Botteghe Oscure, grazie anche alla scomparsa di Enrico Berlinguer e Moro, non era mai arrivata al governo.

Ci fermiamo a Greganti? Certo. Non dobbiamo disturbare i santi in paradiso. Anche se in terra risiedono in un luogo dal nome più vicino agli inferi che all’empireo.

Tanto santi in fondo non erano in quanto, dopo una campagna serrata condotta dai neofascisti, persino il permissivo parlamento italiano era già dovuto intervenire fine anni ’70-inizio degli anni ’80 per frenare i finanziamenti sfacciati e diretti da Partito Comunista dell’Unione Sovietica a Partito Comunista Italiano.

All’inizio degli anni Ottanta si interruppero quindi i finanziamenti ufficiali sovietici in contante al Pci anche se il denaro di Mosca continuò ad arrivare ad alcune correnti del partito e a sorreggere altre iniziative come, ad esempio, il giornale romano Paese Sera. Il partito di Berlinguer, che ancora per tutti gli anni Ottanta conservava una struttura pesante fatta di abbondante personale, di sedi sparse su tutto il territorio e di attività editoriali e giornalistiche assai costose dovette provvedere altrimenti. Ed è proprio a questo periodo che risalgono i finanziamenti sistematici a Botteghe Oscure che provenivano da alcuni enti di Stato dove il PCI aveva inserito i propri consiglieri di amministrazione. Si trattò di un vero e proprio sistema tangentizio. In questo contesto si inquadra il sistema ben collaudato della mazzetta sui finanziamenti SACE a Mosca. I finanziamenti SACE superavano regolarmente i 100 miliardi di lire l’anno. Di questi, dai 3 ai 4 miliardi finivano PCI. Nel caso di Togliattigrad si raggiunsero cifre cinque o dieci volte superiori.

Era questo il periodo in cui il nostro Mortadella girava per Mosca cercando di piazzare prodotti e servizi di una ditta che tentava di sopravvivere all’opera di distruzione messa in atto da un cittadino italo svizzero che ancora impazza sul nostro territorio.

A Mosca allora se ne parlava di queste cose. Pochi illusi le consideravano indizi d’un disgelo che, allorché l’URSS occupò l’Afghanistan, ci si accorse che tanto disgelo non era.

E si è continuato così per anni. E Totò avrebbe detto:”…e io pago!”

Saturday, April 02, 2011

Ora sì che Gheddafi può stare tranquillo!

Secondo indiscrezioni - e già il termine “indiscrezioni” di per sé costituisce un buon punto di riferimento – agenti della CIA sarebbero sbarcati in Libia e avrebbero dato inizio ad operazioni: di sabotaggio? di destabilizzazione? di volantinaggio? commerciali? (vu’cumprà sulle spiagge della Tripolitania ?)

Le operazioni della CIA sono in generale viziate dal tipico marchio di fabbrica US: risonanza a scopo di propaganda. Ma questa stessa caratteristica ne determina in generale il fallimento totale o parziale.

Possiamo forse dimenticare l’azione studiata dalla CIA al tempo del presidente J.Carter allorché, nel tentativo di liberare il personale sequestrato nell’ambasciata USA di Teheran, si realizzò il più grande fiasco organizzativo e operativo che qualsiasi storia di qualsivoglia paese ricordi?

C’erano ovviamente dei precedenti illustri come l’operazione della Baia dei Porci. Ma anche in seguito la potente e costosissima organizzazione non si è smentita: più d’una decina dei suoi agenti, qualora non desiderassero essere processati, non potranno più mettere piede in Italia a seguito dell’esportazione illegale, non di capitali, bensì d’un Imam.

Quindi il nostro colonnello (ma non me lo promuovono mai?) può veramente stare tranquillo. Verifichi solo che gli agenti CIA siano quelli veri, con badge regolamentare appeso al collo. Adesso siamo all’inizio della buona stagione; perciò suderanno un po’ in Libia.

Mein oberst! Permetta loro di slacciarsi la cravatta, togliersi la giacca e arrotolarsi le maniche.

In caso contrario potrebbero far ricorso ad una delle tante corti elette a protezione dei diritti dell’uomo. Ne esisterà almeno una dedicata agli agenti CIA!