why should I lie?

why should I lie?

Tuesday, August 22, 2017

se i Papi fossero più ..... del Paese che li ospita 

Roma è divenuta capitale d'Italia dopo che i Savoia hanno cacciato a calci il Papato che, cominciando con Pietro, si era impossessato dell'appetitosa capitale.

Dopo che un vituperato Mascellone, per guadagnarsi i voti dei cattolici, aveva restituito al papa Pio XI quelle che il Vaticano riteneva sue legittime proprietà, Roma è tornata ad essere strapiena di palazzi e strutture vaticanensi. 
Il cattolicesimo, come religione, è andato di moda a Roma per qualche centinaio d'anni: poi il declino. Declino prevedibile considerata l'arroganza del clero regnante.
Il problema è sorto quando il mondo, Italia compresa, si è modernizzato. 
Vocazioni? in netto declino in Italia: quasi a scomparire.
Proprietà immobiliari vaticanensi, nate conventi, di dimensioni di gran lunga superiori a quelle d'un condominio, vengono trasformate in alberghi, case per ferie, e altre redditizie istituzioni. Alcuni conventi vengono riempiti con suore importate dalle Filippine o da qualche altro lontano Paese. (qui vorrei sapere se i permessi di soggiorno vengono rilasciati dal Vaticano o dalle autorità italiane).
Molti parroci sono di colore. Alcuni frati di san Antonio a Roma hanno una colorazione che si confonde con quella del loro saio.
Ma un papa gesuita non può farsi scappare l'occasione per ricostruire l'impero materiale; a quello spirituale ci pensa in modo diverso, non altrettanto costruttivo.
Si rende conto del fatto che, nonostante la sua aggressiva simpatia, ha perso una bella fetta del popolo di fedeli. Le attrazioni di questo mondo portano più verso un idolo del tipo Briatore che verso una fedele frequentazione delle strutture religiose. 
...e, probabilmente, ricorda con invidia il fascino d'un papa che l'aveva preceduto, che aveva stregato il mondo e...che Lui non riuscirà mai a copiare. Il solo ad aver capito il mondo vero e, sopratutto, mente e cuore dei suoi abitanti. 
Fuori d'Italia il fascino di Giovanni XXIII è rimasto l'unico punto di riferimento per quelli che ancora credono in una possibile convivenza sincera tra religiosità e operosità democratica dei popoli.

Friday, August 18, 2017

viva l'Italia!...se ce la fa!
per me, che  ho fatto le medie e i primi anni dello Scientifico nell'immediato dopoguerra, la storia d'Italia finiva con "firmato Diaz".
Pur prescindendo dal fatto che un imbecille di Primo Ministro, invece di continuare a vendere materiali strategici ai belligeranti, ci aveva fatto entrare in guerra contro promessa di Trento e Trieste al prezzo di oltre seicentomila vite (un mio zio compreso), non capivo perché quel "firmato Diaz" dovesse essere altrettanto, se non più, importante di "quoque tu Brute..."

Più tardi ho scoperto che tali Pio XII, De Gasperi, Andreotti, Fanfani etc. avevano deciso che per evitare tentazioni comuniste e/o rigurgiti fascisti, la storia d'Italia, in quei tempi, finisse con "firmato Diaz".

Ma perché, una volta nominati vincitori da "firmato Diaz", non potessimo sapere da dove cavolo fosse scappato fuori e chi cavolo fosse quel Mussolini che, prima di farsi fucilare, ci aveva messo in uniforme, ci aveva riempito la testa con i fasti dell'antica Roma, ed era diventato culo e camicia con tale Adolfo Hitler, resta... non un mistero...bensì un insulto!

Ma i democristiani di quel tempo erano potenti anche e sopratutto perché supportati da Vaticano e gringos. 
Dunque: la storia d'Italia viene scritta - tranne qualche rara eccezione - con circa una trentina d'anni di ritardo, così da evitare reazioni pericolose per chi governa in quel momento, diluendo nel tempo i fatti, per poi trattarli in seguito con opportuna candeggina.
Brevi domande per un diciottenne:
- cosa sa delle fosse di Katyn?
- cosa sa della guerra civile in Italia?
- cosa sa della defenestrazione di Masarik?
- cosa sa di piazza Fontana?
- cosa sa dell'assassinio Pecorelli?
- cosa sa delle Brigate Rosse?..e di Lo Muscio?
- cosa sa, se sa???
...ma, in fondo, l'Italia è ancora là. 

Per ora ci vietano solo:
- di fare il saluto fascista...
- di ricordare fasti e nefasti del regime, 
- di comprare spillette e medagliette dedicate al ventennio
- di attaccare, magari in bagno, qualche ritratto compromettente
- di salutare il senatore Alessandra Mussolini se la incontriamo per strada, 
- di portare con noi qualche gabbiano ad ali spiegate - tali da ricordare un'aquila - qualora decidessimo di transitare su un ponte costruito sul Tevere durante il ventennio, 
- di indicare a braccio teso la strada a qualche turista, 
- di fermarci troppo a lungo di fronte a palazzo Venezia a Roma, 
- di...? ma ce lo dirà la nuova legge in gestazione. 

dimenticavo! Ho una mia foto (anni 6) in uniforme di figlio della lupa. Prescindendo dal fatto che essere "figlio d'una lupa" a Roma potrebbe essere equivocato, devo comunque distruggerla?

Tuesday, August 08, 2017

Sanzioni uguali a "intelligente criminalità"


Io, le sanzioni quelle serie, le ho vissute "da regazzino". Cappotto in "lanital", se eri fortunato: altrimenti in lana di vetro. Recupero delle suole delle scarpe da ginnastica d'una sorella più grande cucendoci sopra delle vecchie stringhe per trasformarle in sandali. Il caffè di ceci tostati. Una povera gallina allevata sul balcone di casa e mai finita in casseruola per troppo affetto. etc.

Le sanzioni che si fanno oggi tra stati sono cose molto più importanti ma, allo stesso tempo, più bypassabili e, sopratutto, più vicendevoli.
Esempio: 
sanzioni contro la Russia? tutto è cominciato così.
- Sì...ma la Francia, per evitare discussioni nei pagamenti. accelera la consegna delle navi da guerra che il sanzionato aveva ordinato.
- Germania: "forza Ucraina contro quei zozzoni!"...ma dai! completiamo di corsa il primo gasdotto del Baltico! Così le rogne, Russi e Ucraini, se le gratteranno tra loro!"
- USA: "brutti porconi! vi siete fregati la Crimea! Sì...ma nel frattempo fate uscire la vostra flotta navale del Mar Nero così che potete trasferirla in Siria e utilizzarla nel Mediterraneo!"
- Italia: "grazie per la Crimea. Come facevate a sapere che là il commercio italiano ha sempre funzionato?"
- ariGermania: "e mo' che ce semo se famo puro er gazodotto no.2!"
- Danimarca incazzata: co' sto gazodotto ce disturbate li pesci dell'isola de Bornholm!
- Italia: e sì che s'encazzamo puro noi. La Libia c'iaavete fregata. Mo ce date puro l'immigrati a go-go...
- per ora Spagna e Portogallo tacciono. Fusse ca fusse c'hanno scoperto che l'arance loro in Russia vanno bene quanto quelle italiane?

dalla stampa

A Roma sul parco per Arafat è scontro tra ebrei e Campidoglio

La comunità ebraica critica sul parco che sarà 

dedicato al leader palestinese

commento: 

Lui, almeno, ha fatto qualcosa: 

ha firmato gli accordi di Camp David 


a Palmiro Togliatti  Roma ha dedicato  un 

viale! E Lui non aveva fatto una beata...per 

lo meno per il nostro Paese

Monday, August 07, 2017


Cara Boldrini.
qui le cose si complicano!
Ce la sentiremmo di aprire anche noi un conflitto a livello internazionale?


Streifenpolizisten alarmierten am Samstagvormittag ihre Kollegen in Berlin-Mitte: Sie hatten beobachtet, wie sich vor dem Reichstag zwei Touristen mit ihren Smartphones fotografierten und dabei den Hitlergruß zeigten.

Die beiden Chinesen, 36 und 49 Jahre alt, wurden daraufhin festgenommen. Die Männer wurden vernommen und konnten nach Zahlung einer richterlich angeordneten Sicherheitsleistung in Höhe von jeweils 500 Euro die Dienststelle wieder verlassen.
Gegen die Urlauber wurden Strafverfahren wegen des Verwendens von Kennzeichen verfassungswidriger Organisationen eingeleitet.
Der Hitlergruß, also das Hochrecken des ausgestreckten Armes, wurde in Deutschland und Österreich nach dem Zweiten Weltkrieg verboten und nach Paragraf 86a des Strafgesetzbuches (Verwenden von Kennzeichen verfassungsfeindlicher Organisationen) und Paragraf 130 (Volksverhetzung) unter Strafe gestellt. Das Verwenden verfassungsfeindlicher Symbole kann mit bis zu drei Jahren Gefängnis geahndet werden.
ovvero:
Agenti di pattuglia hanno allertato Sabato mattina i loro colleghi in Berlin-Mitte: avevano notato  due turisti (cinesi) che si fotografavano davanti al Reichstag con i loro smartphone, mentre facevano il saluto nazista
I due, cinesi di 36 e 49 anni, sono stati perciò arrestati. Gli uomini sono stati interrogati e il posto di polizia potrebbe essere lasciato dopo il pagamento di una cauzione giudiziaria disposta per un importo di 500 euro.
Contro i due turisti procedimenti penali sono stati avviati per l'utilizzo di simboli di organizzazioni anticostituzionali .

Il saluto di Hitler, quindi l'elevato allungamento del braccio teso, è stato vietato in Germania e in Austria dopo la Seconda guerra mondiale e ai sensi della sezione 86a del codice penale (uso di simboli di organizzazioni anticostituzionali) e la Sezione 130 (sedizione) punibile. 
L'uso dei simboli anti-costituzionali può essere punito con fino a tre anni di carcere.

piccolo commento: se uno o più turisti cinesi di meno di 50 anni (fascismo e nazismo sono crollati più di 70 anni or sono)  facessero un saluto a braccio teso (che loro considerano con tutta probabilità una forma di sfottò) di fronte a palazzo Venezia a Roma, me li condanneresti? 
E la Merkel, per parità di sfotto', condannerebbe un bel saluto a pugno chiuso ad Alexander Platz, centro della fu Berlino-est?
E la buonanima di Mao chi la sente?

Friday, August 04, 2017

i tre sognatori: 
Ettore, Elio e Franco
e chi ve la racconta, questa storia, è Franco


C'era una volta nella Vesterbrogade di Copenaghen (1960) qualcosa di simile a un McDonald.

Ci si beveva del buon caffè, ci si mangiavano ottimi filetti di sogliola e piccoli o grandi hamburger. (ora ricordo: ABC cafeteria)
E lì, un giorno, sentii un paio di persone che conversavano in italiano; proprio al tavolo vicino al mio. (Come constatato in seguito, tu, Franco (cioè io), sei il residente italiano numero 37. Lo dice il Consolato d'Italia relativamente all'anno 1960. Quindi? Ti incuriosisci. Chi saranno quei due?)
"Scusate...mi chiamo Franco...lavoro qui da un paio di mesi. Voi siete turisti?"
"Ma che turisti!!! Siamo qui per studio e, se capita...quando capita, lavoro. E tu?"
"Ve l'ho detto. Lavoro qui in una società di ricerche e ingegneria."
"Bene! Io sono Elio: studio all'università e importo registratori a nastro"
"E io sono Ettore: studio e faccio traduzioni"
"Accasati?"
"Beh sì. La mia lavora come commessa da Illum. La sua, credo, faccia la donna di casa. E tu?"
"La mia, se si farà viva, è a Aalborg. Lì, al cementificio, ho lavorato da studente..."
"E hai lasciato traccia!.."
...ed è così che si diventa amici...


...e ci si vede ogni giorno: progressi, critiche, novità...programmi.


Creiamo una rivista Italiana (Enotria). Sei numeri. Poi chiude per crisi finanziaria.
Per conto della Radio Danese (abbiamo conosciuto un eccezionale giornalista: John Danstrup) scriviamo recensioni di pubblicazioni danesi, italiane, americane, francesi...
...e un giorno Ettore annuncia:
"Mio padre mi ha scritto dicendomi che ha incontrato un suo vecchio compagno di scuola: Enrico Mattei. Gli ha suggerito di farmi rientrare in Italia per seguire un corso di management in vista di programmi d'espansione dell'Agip in Scandinavia. Il corso si terrà a Napoli a partire dalla prossima settimana. Io ed Ellis partiremo tra un paio di giorni."
...e, quando rientrano a Copenaghen, Ellis parla danese con accento napoletano!
Ettore ha portato con sé una serie di CD: Enrico Mattei racconta come si costruisce una rete di autostrade; distributori-di-carburante-con-posto-di-ristoro; motel. 
Racconta pure come il volto dell'Italia sta cambiando grazie alla possibilità di valorizzare le mete turistiche. Propone un programma di modernizzazione simile per tutta l'Europa.
Grazie al nostro amico John, i CD, opportunamente da noi tradotti in danese, vanno in onda su una delle reti di radio Copenaghen con il titolo "appuntamento con l'Italia".
Quindici minuti ogni seconda sera. I giornali ne parlano. 
Nel frattempo, insieme a un nostro amico danese fidatissimo, di professione avvocato, cominciamo a raccogliere informazioni commerciali e tecniche su terreni rapidamente 
disponibili, vuoi in Danimarca che in Svezia e Norvegia, per future installazioni "Agip Scandinavia". Si lavora fino a notte piena...

Cade l'aereo di Mattei. 

Tutti ci guardiamo, stiamo in silenzio, cerchiamo conforto nei nostri lavori di sussistenza. 
Tristezza per la perdita dell'amico e del sogno da Lui creato per tutti noi.

Elio ci ha lasciati nel 2015
Ettore ci ha lasciato nel 2017
io, per ora, scrivo






Sì. E' vero.
Ci ha messo una cinquantina d'anni prima di poter perdonare Imre Nagy, responsabile d'aver accettato una ingiustificabile e ingiustificata resistenza ai carri armati sovietici in trasferta in Ungheria, ma nessuno potrà convincerlo a perdonare quella schiera di oltre 20.000 polacchi che, pur di sputtanare l'esercito sovietico, si sono fatti piantare una pallottola nella nuca prima d'essere seppelliti a Katyn.

Thursday, August 03, 2017


e Roma è a secco.
Chi gestisce il Peschiera? Chi ne gestisce le fonti? Chi preferisce non parlarne?
Recentemente è venuto fuori lo "scandalo"? del lago di Bracciano che ha perso, a occhio e croce, dieci milioni di metri cubi d'acqua corrispondenti a un abbassamento di circa 1,2 metri del livello.
Questi dieci milioni corrispondono al consumo "totale" di Roma in due-tre mesi. 
Se il calo delle riserve del lago è stato così rapido significa che il Peschiera, acquedotto principale verso Roma, presenta qualche problema e,quindi non fa la sua (maggiore) parte.
Il problema più antico del Peschiera  è costituito dal fatto che la società di distribuzione acqua a Roma ACEA, non ha mai pagato delle royalties a quegli enti (comuni, regioni etc.) a cui quell'acqua eccellente di qualità, viene sottratta...e questo avviene sin dal momento della sua costruzione...oltre 70 anni fà...
...ma altri problemi maggiori sono possibili:
- danneggiato dal terremoto di Amatrice?
- inquinato nonostante tutte le protezioni addizionali introdotte dopo l'11 settembre?
- e - da non escludere - bloccato da lotta burocraticopoliticoeconomica tra regione e comune di Roma?

ps. se i censimenti fossero fatti in modo più scientifico si arriverebbe probabilmente al risultato che quelli che usano l'acqua di Roma sono circa 5 milioni di persone e non i 2,8 dell'ultimo censimento.