why should I lie?

why should I lie?

Sunday, September 29, 2019



Stampa danese   settembre 2019




Il fabbricante di pale eoliche Vestas 

licenzia 590 dipendenti in Danimarca


e in Germania.



e Greta cosa dirà?




Wednesday, September 25, 2019




leggo
 Significativa fu la guerra italo-turca, combattuta tra il settembre del 1911 e l’ottobre del 1912 per le aspirazioni italiane a colonizzare le province mediterranee della Tripolitania e della Cirenaica. La vittoria italiana consentì di estendere un protettorato politico anche sulle isole egee del Dodecanneso.


Mettiamola così:

alla fine della guerra italo-turca, tra i compiti assegnati o piuttosto auto-attribuiti all'Italia ci fu anche quello di presidiare Tripolitania e Cirenaica. Ciò, immagino, per evitare, da un lato, che tribù guerriere del sud vi s'installassero e, dall'altro, che i francesi (che già controllavano Algeria, Tunisia e parte del Marocco) occupassero anche la Libia facendo così filotto.
Della guerra italo-turca ho qualche cimelio:
a - fotografia d'un padre, allora (1911) tenente, sulla nave che lo trasportava dall'Italia all'Albania in occasione dell'inizio delle ostilità.
b - fotografia della fucilazione d'un attentatore catturato dagli italiani in Libia 
c - notizia della morte d'uno zio ufficiale (primi anni '20) Fu inghiottito, insieme al suo attendente, dalle sabbie mobili, non lontano da Leptis Magna.


Sono stato in Libia una sola volta. Non avevo intenzioni bellicose, è vero, ma da ribelle sì.

Era agli inizi degli anni 2000 ed era ancora proibito trattare con Gheddafi (qualcosa che aveva a che vedere con un qualche abbattimento d'aereo passeggeri, abbattimento del quale in seguito Mohamar fu completamente scagionato). 
In quell'occasione ho avuto l'opportunità di dedicare una dozzina d'ore al turismo, con base a Tripoli. Il resto del mio tempo fu dedicato al business:  promozione d'un progetto multimiliardario (in dollari) poi realizzato e battezzato dal duo Berlusconi-Gheddafi.
E fu così che, sfruttando il potente mezzo che avevo a disposizione per il tempo libero, mi ritrovai di fronte a un Foro Romano-Libico che si chiama Sabratha. Una cosa che nella luce del tramonto era assolutamente  indescrivibile. 
In quell'occasione fui contento d'essere, italiano?.. di più: romano.
Ma andiamo direttamente al 2011, ovvero esattamente cento anni dopo la conquista italiana della Cirenaica. 
A qualcuno non andava proprio giù che l'Italia mantenesse rapporti così amichevoli con il governo libico, rapporti che, con una certa frequenza, si traducevano in interessanti programmi industriali. E questo qualcuno era tale Sarkozy che, deciso a sbarazzarsi d'una situazione imbarazzante con Gheddafi e facendosi scudo con la grandeur francese supportata (novità!) da Americani e Inglesi, attaccò la Libia con lo scopo preciso di distruggere quel grande amore cooperativo messo sù con tanta fatica da noi italiani.
Caro Macron, tu erede della situazione, spero non ti offenderai troppo se affermo che voi francesi tutti dovreste farvi un bel vaccino "contro la grandeur"!














...ora la Germania ha già 2 gasdotti dalla Russia. Un altro gasdotto è previsto arrivare da Norvegia via Danimarca.
Cosa dirà Greta?

Monday, September 23, 2019


un titolo di "Repubblica" del 24/9

Vertice Onu: 66 Paesi promettono emissioni zero entro 2050. Trump si presenta a sorpresa

Mosca ratifica l'accordo di Parigi 

66 Paesi di cretini...o forse di Gretini
dato che:
 almeno la CO2 prodotta da noi, qualche miliardo di cittadini del mondo, 
 nonché quella prodotta da animali a noi utili e, almeno in parte, irrinunciabili, 
da qualche parte dovrà pure andare.

Friday, September 20, 2019


Questo lo scrivono i Danesi (stampa recente)

Afsløring af skatteskandale

Et netværk af banker, aktiehandlere og topadvokater har trukket milliarder ud af Europas statskasser gennem formodet bedrageri og spekulation med udbytteskat. Alene de fem hårdest ramte lande kan have mistet mindst 410 milliarder kroner. Hemmelige dokumenter, insidere og whistleblowere afslører, at de 12,7 milliarder kroner, der blev trukket op af den danske statskasse, bare en lille brik i en kæmpe skatteskandale, der omfatter hele Europa.

Rivelazione dello scandalo "tasse"
Una rete di banche, intermediari di azioni, e avvocati d'alto rango, ha succhiato miliardi dalle casse dell'Europa si suppone per mezzo di frodi e speculazioni sulle 
imposte sui dividendi. Solo i cinque Paesi più colpiti da questa speculazione potrebbero aver perso 410 miliardi di corone (50 miliardi di Euro).
Documenti segreti, addetti ai lavori e informatori rivelano che i DKK 12,7 miliardi raccolti dal Ministero del Tesoro danese sono un mattoncino all'interno d'un enorme scandalo che comprende l'Europa intera.

"Allegria!" avrebbe detto il NOSTRO
"...e io pago!" avrebbe aggiunto l'ALTRO

Monday, September 16, 2019


tassa che ti passa!

Frankfurter Allgemeine 16/9
Zeitplan für Grundsteuer-Reform gerät ins Wanken
Il programma per la riforma dell'imposta sulla proprietà sta vacillando
Vuol dire che?,,,sù? giù?...anche i tedeschi hanno le stesse rogne?
ma chi l'avrebbe mai detto!



Friday, September 13, 2019

le figaro 14/9/2019

RÉCIT - Le 11 septembre 1968, une Caravelle transportant 89 passagers disparaissait, au large d’Antibes. La thèse d’un incendie à bord, défendue par les pouvoirs publics, n’a jamais convaincu. Plus probable, selon les experts, serait la rencontre d’un missile de l’armée pendant un exercice d’entraînement. Emmanuel Macron vient de demander la levée du secret-défense sur ce dossier.


FOCUS - Cinquante et un ans après la catastrophe du vol AF 1611 entre Ajaccio et Nice, dans lequel 95 personnes sont décédées, Emmanuel Macron a demandé la levée du secret défense. Ce dernier obéit à des procédures strictes et très encadrées. Radiographie d’un système complexe, au plus haut niveau de l’État.

commento:
e Ustica? giugno 1980

volemo dà 'na levata puro a 'sto secret-défense?

se è come l'ho sempre immaginato tocca riportarli tutti all'asilo quelli de la difesa missilistica francese. In ogni caso farebbero meno danni. 

Wednesday, September 11, 2019


Grazie di cuore Mike!

Caro Mike,

nel decimo anniversario della tua scomparsa, televisioni, giornali e riviste si sono dati tutti da fare per costruire un monumento alla tua arte comunicativa. 
Con ragione...sacrosanta ragione!
Non so però dire se per qualche ordine di scuderia o per insensibilità politica, tutti - e dico tutti - i tuoi ammiratori hanno dimenticato il contributo più importante che hai dato al nostro (aggiungo, anche tuo) Paese:
                        la libertà di pensare e comunicare
Fine anni '40 inizio anni '50...l'Italia era impegnata in una faticosa riconquista d'un sentimento che solo qualcuno ricordava aver vissuto, ovvero la libertà d'azione, di pensiero. d'espressione. Era un lavoro pesante, in alcune occasioni confinante con l'impossibile.
E' vero. L'esercito americano era presente. Ma, proprio al confine orientale, ancora non proprio definito, ci guardavano minacciose le divisioni del maresciallo Tito, punta di diamante dell'Unione Sovietica staliniana. E la minaccia era reale. Spettava a noi scegliere. comunisti, titini, stalinisti, oppure Santo Padre, politici pìi baciapile quali De Gasperi, Andreotti etc. e però, e però anche questo mago che della vita ci mostrava un'ALLEGRIA diversa, taumaturgica.
Ricordo che le sere del Lascia o Raddoppia ci ammucchiavamo in quei locali forniti di televisione dove facevamo la sfida con noi stessi e con i vicini di fila per arrivare a rispondere prima di altri a quelle domande che ci aprivano la mente al modo di ragionare di quelli che il programma avevano preparato e stavano realizzando.
E il numero 1 eri tu, Mike. Con la tua correttezza, la tua simpatia, quella vena costante d'allegria.
A te Mike la mia riconoscenza per aver protetto il nostro Paese e averlo reso migliore.




Sunday, September 08, 2019


una volta,al cambio di stagione, si era soliti ripetere 
"aria nuova... vita nuova!" e si metteva da parte "il vecchio"
ma il  governo neoeletto che ci dice?
"aria nuova...nuovo ministero"
Nuovo Ministro e un qualche sottosegretario?

Solo qualche dirigente, impiegatuccio, usciere, auto di servizio, sorveglianza più o meno armata...tutti in più per fermare la disoccupazione tra gli amici e amici degli amici?... qualche cosa s'ha pure da fa'! (domandina: ministero de che?)

In fondo però noi Romani dobbiamo ritenerci responsabili di tutte queste iniziative che qualcuno da fuori potrebbe giudicare sprechi. 
Lombardi, Veneti, Piemontesi, Liguri  vorrebbero prender parte a questi colpi di genio? Certamente sì. Non fosse che per tentare di bilanciare l'influenza contagiosa
ministérmeridionale.

Ma non ci lamentiamo. 
Abbiamo delle riconferme politiche di "illuminati" come tale Franceschini, già un tempo  Ministro dei Beni Culturali, che dichiarava di non sapere una beata mazza d'uno sconcio pauroso commesso solo qualche anno fa all'interno d'uno dei più prestigiosi complessi monumentali al mondo. Parliamo qui d'una struttura teatrale metallica piazzata in cima al Palatino (là è rimasta per circa o oltre un anno esposta al ludibrio delle genti e causando sensazione di sorpresa-ribrezzo nei visitatori.
Tale Zingaretti, anche Lui oggi in odore di santità,  però in quei tempi a livello regionale, aveva non solo autorizzato lo sconcio di cui sopra ma, sembra, ne abbia anche autorizzato parte del finanziamento. 
Ci troviamo veramente in buone mani...o, considerando i fatti e i ragionamenti blà-blà,
in buoni piedi. 

Friday, September 06, 2019


era il 2010, leggasi duemiladieci
     quando ho fatto e pubblicato questa profonda riflessione
     Ovviamente, nessuno se l'è filata de'pezza!

CRISI MONDIALE?
CRISI EUROPEA?
COME EVITARE ALL'EUROPA DI ANDARE AL FALLIMENTO?

La prima mossa che i Paesi Europei dovrebbero intraprendere è:

- chiudere tutte le ambasciate negli altri Paesi dell'Unione Europea.

Ciò significa che i 27 Paesi partecipanti all'Unione chiudono ognuno 26 ambasciate.
Il calcolo è semplice: 27 x 26 = 702 ambasciate chiuse.
Se poi aggiungiamo le rappresentanze diplomatiche presso Vaticano, San Marino, Monaco, Andorra, possiamo raggiungere e superare le 1000 unità.
Ditemi e spiegatemi a cosa servono le ambasciate tra Paesi che si ritengono membri d'una singola e unica organizzazione!
Come dire che:
- lo stato della California ha un'ambasciata in Missouri, o che
- la provincia di Brescia ha un'ambasciata nella provincia di Bari

Mettiamo al lavoro quella massa di diplomatici: se necessario, inviamoli a un corso d'addestramento. Trasformiamoli in informatici, muratori, bancari... ma risparmiamo quello spreco di miliardi "europei" di cui nessuno pensa che dovremmo vergognarci!

Tuesday, September 03, 2019

Un giorno i nostri pronipoti potrebbero diventare tutti ricchi! 
Basterà loro abolire, tutti d'un botto, i famosi Enti Inutili
che, per ora, non solo vivono tranquilli e intoccabili, bensì crescono anche in numero, dato che, a quelli statali, possiamo aggiungere quelli regionali, provinciali e comunali.*
Ci riusciranno i nostri pronipoti?

* Quelli di quartiere probabilmente già esistono ma, prudentemente, si mantengono,  più nell'ombra.



Monday, September 02, 2019

lettera aperta al prof. Stefano Zecchi (Italia non è un Paese di scienziati...) - "il Giornale" del 31 agosto

Mi permetto di commentare, più che positivamente, il Suo articolo pubblicato su Il Giornale del 31 agosto.
concordo in tutto
Racconto brevemente la mia storia che appartiene a un altro mondo: mondo che, considerando l' Italia di oggi, definirei "quello che fu".  
Ho cominciato a lavorare nel 1958 nei laboratori della Facoltà d'Ingegneria dell 'Università di Roma. Laurea in ingegneria chimica 1960; laurea sperimentale finanziata da  società attiva nell'industria chimica, società che mi pagava  una borsa di studio, sotto forma d'un mini-stipendiomensile durante i due anni di lavoro e ricerche preparatorie. Ovviamente i risultati del lavoro di ricerca sono andati a detta società che li ha sfruttati per costruire in seguito un impianto di produzione.
In parallelo, un mio collega sviluppava, come tesi di laurea, un progetto per la NASA. Ovviamente anche lui riceveva un ministipendiomensile, questo, ovviamente, dagli americani.
Una volta conseguita la laurea, ho lavorato 12 anni con una società danese leader nel settore sviluppo processi, e relativi catalizzatori, prima presso la sede di Copenhagen, in seguito in Francia e infine in un grande complesso industriale in Italia.
Ho in seguito scelto di restare in Italia con funzioni di dirigente in una società d'ingegneria. Ho promosso, e  diretto, vari  progetti in giro per il mondo - dipartimento dedicato a progettazione e costruzione impianti basati in generale su tecnologie da me ben  conosciute (almeno tre di questi utilizzando tecnologie e catalizzatori forniti dai Danesi dei miei anni 60)
Non ricordo esattamente l'anno (doveva essere intorno alla metà degli anni '80) in cui mi è stato chiesto di partecipare ad una conferenza/convegno organizzata dall'allora Ministro della Pubblica Istruzione  presso la facoltà di chimica dell'Università La Sapienza. In quell'occasione avrei dovuto illustrare le tecniche e documentazioni applicabili ai vari stadi dei progetti, dalla promozione fino alla loro realizzazione.
Confesso che, avendo avuto occasione di muovermi verso la fine degli anni '70 a livello promozione-avanprogetto (senza esiti dirompenti di collaborazione) in quel dell'Unione Sovietica, e basato sul fatto che progetti sviluppati e realizzati in Paesi più-o-meno-capitalisti, erano stati coronati da successo, mi è venuto naturale decantare, nella mia introduzione, la forma ideale di presentazione del vero futuro tecnico, con l'augurio di collaborare a pieno con enti e imprese industriali affermati e dotati di  programmi sufficientemente chiari e convincenti.
Il Ministro, (data la sua preparazione politica, immagino) è intervenuto sulla questione dell'intervento attivo delle imprese interrompendomi in un modo che a me, e credo a tutti, è apparso piuttosto brusco. Al suo intervento ho risposto nel modo che mi è venuto più naturale: "Ringrazio per l'invito, ma impegni che considero più urgenti e NATURALI mi chiamano. Grazie." e ho tolto le tende.
Ho in seguito studiato i cambiamenti introdotti nel sistema.
La laurea triennale ha forse sostituito o integrato la già ottima  preparazione degli istituti tecnici. C'è stato un fiorire di borse di studio che immagino essere statali, regionali o provinciali. 
Ma il modello MIT che, ai miei tempi si tentava di copiare, mi sembra  scomparso, almeno a livello ufficiale. Probabilmente le imprese private incontrano qualche difficoltà di troppo quando desiderano intervenire direttamente nei rapporti con istituti, professori e allievi e, eventualmente, mettere un'ipoteca, ovviamente vantaggiosa per tutti, sul loro sviluppo futuro.
E i giovani capiscono - fortunatamente per loro - più dei politicanti inquadrati.
Ragione per cui molti di loro si trasferiscono all'estero.