why should I lie?

why should I lie?

Wednesday, March 30, 2005


PROSSIMAMENTE
più emozionante di "Ritorno al presente"
più violento di "Rambo"
un film che fece epoca negli anni venti
completamente restaurato a cura di
Fausto Bertinotti

La Rifondazione Stalinista

Non avendo trovato traccia dell'abolizione della proprietà privata nella
Costituzione dell'Unione delle Repubbliche Socialiste sovietiche
adottata dalla settima (speciale) sessione del Soviet Supremo dell'URSS, in nona convocazione,
il 7 Ottobre, 1977
costituzione che all'art.13 così recita


"La proprietà privata dei cittadini ed il diritto ad ereditarla sono protetti dallo stato"

noi
Fausto Bertinotti

certi di venire incontro ai desideri dei centenari che ci seguono e ci appoggiano, abbiamo deciso di cambiare il nome del nostro partito da "Rifondazione Comunista" a

"Rifondazione Stalinista"

Friday, March 25, 2005


IPOCRISIA
L'ipocrisia è uno dei malanni che affligge l'umanità da quando l'uomo ha fatto la sua comparsa sulla terra. Non mi risulta infatti che gli altri animali siano ipocriti o, qualora lo fossero, lo sarebbero in un modo che per lo meno al sottoscritto, non appare rilevabile.
L'uomo al contrario brilla per la sua ipocrisia. Alcuni esempi?

La concorrenza cinese
Anno di grazia 1997. Sul volo della Cathay Pacific da Roma a Hong Kong sono seduto vicino ad un giovane di 32-33 anni che appare entusiasta del fatto che il suo lavoro lo porti in giro per il mondo viaggiando comodamente in business class. Io neanche mi lamento, se non per il fatto d'avere una trentina d'anni più di lui.
Ci presentiamo e ci raccontiamo in breve lo scopo dei nostri rispettivi viaggi.
Io prenderò la coincidenza della Vietnam Airlines per Hanoi. Ho al mio seguito una valigia con una trentina di chili di documenti tecnici da consegnare al potenziale cliente vietnamita. Lavoro infatti per una società italiana d'ingegneria e costruzioni e sto negoziando la fornitura d'un grande impianto petrolchimico.
Il mio vicino prenderà invece la coincidenza per Shanghai insieme ad una quarantina di scatoloni.
No. Non parliamo d'un campionario nel senso letterale della parola. Parliamo di semilavorati.
I produttori domiciliati in una certa regione italiana (si badi bene:associazione regionale di detti produttori) famosa per la qualità delle calzature ivi prodotte, ha infatti stabilito degli accordi di collaborazione con uno o più laboratori cinesi per continuare a realizzare a costi accessibili le famose scarpe "cucite a mano".
La sequenza delle lavorazioni è chiara:
- design e scelta dei materiali in Italia;
- taglio al computer in Italia;
- trasporto dei semilavorati in Cina;
- assemblaggio, cucitura e finitura in Cina, sotto supervisione italiana;
- trasporto del prodotto finito in Italia, distribuzione e vendita, ovviamente come "made in Italy".
Trovo tutto questo corretto. Non sarebbe il primo caso e certamente assicura il calmieramento dei prezzi di alcuni prodotti d'alta qualità.
Infatti già molto del cashmire italiano è prodotto e lavorato in Cina su design e sotto supervisione italiana. Determinate marche di prodotti di seta italiani, di casuals, di occhiali sono prodotte (non copiate!) in Cina. Per quanto mi consta, negli anni ottanta-novanta gli stessi prodotti erano reperibili sui banchi dei mercatini di Pechino. Non si trattava di imitazioni; si trattava di produzioni debitamente autorizzate dai detentori dei marchi e destinate alla distribuzione sul mercato interno cinese. Io stesso ho comprato recentemente ad Hanoi dei "....", occhiali da sole "made in Italy" originali. Ovviamente a un decimo del prezzo che avrei pagato in Italia.
Quindi niente da obiettare, anche se riconosco che molta paccottiglia d'imitazione e d'infima qualità viene dall'Oriente.
L'ipocrisia allora?
Quella di alcuni dei più importanti produttori italiani di beni "made in Italy" cinesi, e tra questi rappresentanti della regione di cui sopra, che recentemente sproloquiavano in TV contro:
- la qualità discutibile dei materiali impiegati dai cinesi (quasi sempre i loro!);
- l'imitazione del design italiano (!!!);
- il costo bassissimo della mano d'opera all'origine del dumping (i loro prodotti nei negozi italiani sono tutt'altro che oggetto di dumping!);
- l'impreparazione dei governi dell'EU (che hanno avuto solamente un pò più di cinque anni dall'annuncio dell'ingresso della Cina nel trattato del commercio mondiale, faccio notare) a fronteggiare il fenomeno;
- l'insufficienza dei controlli alle frontiere.

La Privacy
Si vergognino, si dimettano, commettano suicidio di massa i soloni della privacy, i famosi garanti, a qualunque paese essi appartengano, colpevoli di non aver oscurato d'autorità tutte le televisioni di questo mondo che hanno trasmesso:
- con falsa pietà;
- con falsa commiserazione;
- con il compiacimento del falso buon samaritano;
le immagini della morte per fame e per sete d'una signora ricoverata in un ospedale della Florida. Questo a prescindere dalla legalità, non in discussione, della procedura adottata.
Vergogna! Mi auguro che non rompiate più, dico mai più, con la mancanza della privacy conseguente all'adozione da parte dell'umanità intera di moderni strumenti di comunicazione e di controllo che possono anche proteggerci dalla criminalità diffusa.

Le leggi e la loro interpretazione
Ogni riferimento all'Italia è puramente voluto. Ma anche altri Paesi (leggi ad esempio Francia) non scherzano.

"Lollo & Co. sono stati degli sbadati. E' vero. Forse, chissà...hanno versato del liquido infiammabile, ma non c'era volontà di uccidere nel momento in cui gli hanno dato fuoco. Anzi!"
Un pò di vergogna non ce l'abbiamo tutti... per non aver dato fuoco al tribunale?

"Sono uno scrittore di gialli. Non mi sento un assassino!"
"Abbiamo capito. Perciò è meglio che scappi subito, altrimenti poi dobbiamo riarrestarti."
Vive la France. Vive La République. Questo lo diceva De Gaulle in ogni occasione. Avranno il coraggio di dirlo quei giudici d'Oltralpe che hanno favorito la fuga d'un pluriassassino?

"Non sono terroristi. Sono dei resistenti."
Viva la resistenza. Lo dovrebbe dire Giorgio Bocca. C'è però chi usa a proposito e a sproposito questa espressione.

"...quei mercenari."
L'esercito di mercenari comprende in Italia i tre milioni e mezzo di dipendenti del pubblico impiego, gli oltre quindici milioni di dipendenti di imprese private. Restano fuori solo i cinque milioni di detentori di partita IVA, Berlusconi, Tronchetti Provera, Della Valle e Benetton.

Friday, March 18, 2005

PIEMONTE
vs
LOMBARDIA

tragicommedia in più atti


Personaggi ed interpreti (gli interpreti coincidono con i personaggi)
I PIEMONTESI
G.e U. Agnelli
O.L.Scalfaro
P.Fassino
A.Occhetto
N.Bobbio
G.Bocca
C.De Benedetti
attenzione! la lista dei piemontesi non finisce qui in quanto ci sono anche gli assimilati, come Bertinotti, Violante etc.
I LOMBARDI
S.Berlusconi
U.Bossi
G.Tremonti
OUTSIDERS
R.Prodi
M.D'Alema
F.Rutelli
C.Romiti
A.Di Pietro

Sommario dell'opera.
Si assiste ad una guerra non dichiarata tra la vecchia "nobiltà" piemontese e i "parvenus" lombardi. E' vero: la guerra era già stata combattuta contro il primo dei parvenus non piemontese: Raul Gardini. Non credo sia sfuggita all'attenzione degli spettatori la freddezza del Gianni nazionale alla presentazione della superbarca "il Moro di Venezia".
Specialmente gli Agnelli, che si sono sempre atteggiati a fondatori e salvatori della patria, hanno condotto e conducono una lotta senza quartiere a quel signore ricco d'idee, d'inventiva, di sedere e d'amicizie che si chiama Berlusconi. Gran torto di Berlusconi è stato quello di lanciarsi verso il controllo dei media con largo anticipo rispetto agli altri, che non ne avevano in quel tempo afferrato l'importanza. Per gli Agnelli i media erano "La stampa" e "Il Corriere della Sera". La televisione era ancora un oggetto misterioso tutto da scoprire. De Benedetti ha allargato il concetto dei media all'editoria cartacea in generale. I re dei tabloids (Rizzoli etc.) si sono trovati un pò spiazzati ed hanno perciò visto declinare l'ammucchiata di prìncipi, principesse, cosce e tette che costituiva, insieme ai fotoromanzi, il nucleo dell'informazione italiana.
E chi troviamo, non ultimo, nell'arena? Famiglia Cristiana. Approfittando delle lotte, dichiarate o meno, tra i diversi gruppi editoriali, si scava la sua nicchia importantissima e, con grande skill editoriale (che scatenerà anche le ire e le reprimende del Vaticano), conquista lettori a sinistra e a destra.
La lotta si scatena. Gli editori ed I direttori responsabili dei quotidiani più gettonati cambiano spesso.Nella mischia è entrato anche un outsider romano, C.Romiti, forte della liquidazione Fiat che gli ha permesso d'entrare nel mondo dell'imprenditoria. Si continua a non parlar male degli Agnelli anche se questi hanno ricevuto, secondo un Otto e mezzo della 7, un milione di miliardi di vecchie lire come aiuti a vario titolo. Naturalmente pagati da noi contribuenti.
Qualcuno comincia a chiedersi se, per caso, più che di agnelli non convenga parlare di lupi, anche perché i sullodati i soldi ricevuti spesso vanno ad investirli in altri paesi lasciando la Fiat in braghe di tela.


Atto 1°
Siamo in Italia 1994.
Entra Berlusconi.
"Lor signori mi consentano. Mi avete tutti rotto i maroni! 1) Fondo un partito. Anzi no. Una tifoseria. Si chiamerà 'forza Milan' Anzi no. Visto che aspiro, la chiamerò 'forza Italia'.
1) da non confondere con l'omonimo ministro: una delle poche persone serie della seconda repubblica.
Il coro.
Pernacchie.
Il popolo
Ma in fondo è uno nuovo. Votiamolo. Vuoi vedere che cambia qualcosa?
Sì. Cambia la segreteria della camera. Mio figlio chiede: ma papà, la Pivetti non presenta un programma in TV?
Sì. Abbiamo un ministro di peso: Giuliano Ferrara. Ma papà, non era Fellini quello di 8 e mezzo?
No. Gli Agnelli continuano a fare i cavoli loro. L'IFIL compra azioni all'estero. E io pago.
Con Berlusconi Oscar Luigi non ci sta. Lo racconta anche a Clinton, in diretta. Lui non ci capisce una beata fava. Sorride comprensivo. Forse teme che l'Oscar Luigi possa diventare aggressivo e pericoloso.
Berlusconi
"Guarda che ti faccio:
chiedo a Tremonti di farti una belle legge Tremonti.
Poi ti combino un bel meeting a Napoli."
Di Pietro
"E guarda che ti combino io? Ti sputtano davanti a tutti. Beccati questo avviso di garanzia!"
Il coro lombardo, Bossi in testa
(musica della Cavalleria Rusticana- voi lo sapete o mamma...)
"Sai che ti dico o Silvio? Anche se sei lombardo. Io, faccio il ribaltone...tu perdi la poltrona."
Umberto (fra sé e sé): Nel frattempo mi faccio un quartino di Po del Monviso.
Oscar Luigi
(musica del Rigoletto)
"Sì vendetta, tremenda vendetta, i lombardi si stanno scannando."
Prodi, Veltroni ed altri biechi scherani
(musica della Vecchia Fattoria):
"alle prossime elezioni...ti faremo il cul.
Vinceremo tanti seggi, voterem così:
Una quercia, occh. la quercia...occh. la quercia...
Un ulivo, pro. l'ulivo...pro. l'ulivo...
alle prossime elezioni...ti faremo il cul"
il Pubblico
Non abbiamo capito niente. Però la musica, specialmente quella dell'ultimo brano, è veramente forte.


Atto 2°
Anno 1996
Coro a bocca chiusa (Berlusconi, Tremonti, Bossi, i lombardi)
Ahi, ahi, ahi. Uh, uh, uh.
Prodi
(musica di Vasco Rossi)
"Voglio una vita spericolata...perciò la lira non mi piace più.
Entrar nell'Euro è una cazzata, ma l'eurotassa ci aiuterà."
Il popolo
(musica del Nabucco)
"Va' Romano, va' dove speriamo...
Non ci rompere più las pelotas
Ché le tasche digià sono vuotas
E nessuno salvarci potrà...
salvarci potrà.
(in dissolvenza)
salvarci potrà...salvarci potrà...
I lombardi
(musica popolare romana-ladrona)
"Lasciatece passà, semo i lumbard..."
I piemontesi
(musica Fratelli d'Italia)
"Berlusca, del cavolo, l'Italia s'è desta,
Mandarti affan...soltanto ci resta.
Abbiamo alleati fedeli e veraci
Perciò ci stimiamo cazzuti e capaci.
Sì!"
I lombardi
(la Madonnina)
"Caro il mio Romano Prodi,
puoi fidarti? chi lo sa?
Se ti trombano che fai?
In agguato, già ci sta,
quel baffetto un pò sornione,
che in passato a Molotov
il suo cuore già donava
per il Che ed Andropov.
Prodi
(musica di Renato Zero)
"Il triangolo no...non l'avevo considerato...Bertinotti and Co. mi hanno proprio incasinato..."
D'Alema
(in puro meneghino)
"Dimettiti! Ghe pens mi..."
Così, melanconicamente, tra un Kosovo un D'Alema, un Rutelli e un Ciampi presidente, si chiude il sipario.
il Pubblico
(mormora e protesta)
"Ridatece l'Eurotassa..."


Atto 3°
Siamo nel 2001. Emilio Fede, lombardo d'adozione, annuncia trionfante le proiezioni delle elezioni politiche. Non s'inginocchia. Probabilmente solo perché non saprebbe proprio come rimettersi in piedi.
Il Piemonte è in lutto. Oscar Luigi non parla neanche più; prega solo. Fassino tenta di far capire agli italiani che sono una massa di cretini. D'Alema ha fatto in tempo ad imboscarsi e riesce quasi a salvare la faccia.Gli Agnelli cominciano a defilarsi.
I soli piemontesi parlanti, oltre al povero Passino cui sono affidate le figure di merda, sono Bobbio e Bocca. Naturalmente condannano tutto di tutto. Il conflitto d'interessi (che io identifico con passivi 12% e attivi 0.02%) fa epoca. I banchieri si mangiano l'un l'altro. Se depositi oggi 2 milioni, pardon...1000 Euro nella banca X, domani non sai neanche in che banca devi cercarli. Ma tanto qualcuno quei soldi se li è già fregati. Quindi perché cercare il nome della nuova banca?
Nel 2001 accade di tutto, di più. Purtroppo sopratutto di più.
I piemontesi
Colpa di Berlusconi!
Il sottoscritto
Ma io ho l'ernia.
I piemontesi
Sempre e comunque colpa di Berlusconi.
Il coro
Vorremmo dire qualcosa sugli Agnelli, ma non osiamo.
I piemontesi
Non vi azzardate!.. Sono i salvatori della patria.
I lombardi
E allora vi spariamo una Tremonti bis.
I piemontesi
Anatema! Anatema!
Berlusconi
"Faccio un patto!"
Il coro
Patto che te ne vai?
Bocca
"Può essere solo un patto d'acciaio. Noi, della resistenza..."
Oscar Luigi
Io comunque non ci sto.
I lombardi
Ma te. Chi ti cerca?
Berlusconi
"Faccio il 'patto con gli italiani'!"
Il coro
Patto che te ne vai?
Berlusconi
"No, il patto del buon governo. Bonaiuti! Passami il programma. Grazie. Dunque: primo, vi levo le mutande, oh pardon, le tasse. Secondo: ci facciamo tante grandi opere. Di bene? No. Il tsunami non è ancora arrivato. Facciamo strade, ponti, tanti ponti, tanti tanti. Poi daremo la pensione minima, cioè daremo la minima pensione. Poi faremo la devolution. Cerco di capire di che si tratta, ma la faremo. Tutto alla faccia di chi ci vuole male."
Il coro
(inno alla gioia di Beethoven - inno dell'Europa)
"Da quando pago in Euro, mi sento un pò più povero.
Mi mangio le risorse, perché sto molto in forse.
Dammene tanti
tanti e poi tanti
perché non so se basteran!
Dammi tanti Euri ed io ti voterò."
Prodi
(da Bruxelles)
"Colpa di Berlusconi! Diglielo tu, Fassino. Diglielo tu, Rutelli."
Gli allegri girotondini
...cade il mondo, cade la terra e tutti nella merda!...
Colpa di Berlusconi.
Interruzione del 3° atto
Il direttore del teatro
"L'opera subisce qualche variazione per le seguenti ragioni:
-un G8
-tanti no-global piuttosto rompi
-le torri gemelle
-il terremoto in Molise
-la guerra in Afganistan
-la guerra in Iraq
-Nassiriya
-gli attentati islamici (Mosca, Marocco, Spagna, Ossetia)
-la Palestina ed Israele
-le nuove brigate rosse
-gli anarcoinsurrezionalisti
-gli scissionisti di camorra a Napoli
-l'assalto dei clandestini a Lampedusa
-il trapianto di capelli con bandana
-i residui radioattivi
-i termovalorizzatori
-unabomber
-Bruxelles e Buttiglione
-Prodi denigratore
-tsunami
-Alitalia, Fiat, Parmalat, Cirio, i tangobond
il che significa che il Presidente, oltre che lavoratore, è anche sfigato."
I piemontesi
Ma se è colpa dei Lumbard!
Berlusconi
"Qui si fa la differenza! Vi mostrerò cosa si fa quando si hanno le palle, pardon...il pallone. Nel 2004 Il Milan ha vinto lo scudetto. Quindi non rompete. Nel 2005 lo rivincerà, nonostante quella crapa non trapiantata di Galliani e completamente alla faccia di Moggi e dei suoi arbitri. Questo è il primo segno che l'Italia sta bene. Quindi PIL a PIL ci avvicineremo a Galliani, questo è vero, ma non scenderemo mai a patti con il nido di merlo di Prodi! Risorgeremo! E risorgeremo come primi della classe in Europa, anche se siamo per ora solo all'asilo.
Il patto è mantenuto. Con il prossimo anno farò ancora di più. Il Milan vincerà le olimpiadi invernali a casa di quei pirla di piemontesi. Vincerà in tutte le discipline, compreso il tiro al Fassino. Speriamo che nel frattempo mantenga la sua splendida forma. Altrimenti dovremo sparargli di profilo. Accetteremo anche la benedizione di Oscar Luigi a meno che nel frattempo non venga elevato agli onori degli altari.
A nome dei miei cari amici George W. e Tony vi auguro un felice ritiro dall'Iraq. Non ci rimane che ririraci dall'Afganistan, dal Kosovo, dall'Angola, da...ma che cavolo, Bonaiuti portami un atlante!"
il Pubblico
"Bravo! Dimettiti! Morte a Fassino! Viva la democrazia! Ridatece baffone! Terrone ?! Ruini for president!"
dissolvenza.