why should I lie?

why should I lie?

Thursday, September 30, 2010

Cosa avrei fatto al suo posto?

Suppongo per un istante di chiamarmi Silvio Berlusconi. Sono a Montecitorio e, basato sull'impegno preso ufficialmente da Fini, sono certo di ottenere la maggioranza dei consensi sulla questione della fiducia al governo.
Conto i suffragi "certi" che la votazione dovrebbe dare in mio favore. Supponiamo che questi siano X. Questo numero, grazie alla posizione "wait and see" di Fini & Co., dovrebbe superare di un Delta1 piuttosto elevato il minimo richiesto per ottenere la fiducia. Ma conviene rivelare a tutti il margine vero? Perché non confondere le acque?
Chiederei perciò a un ristretto manipolo di miei fedelissimi di votare contro. Manterrei così la certezza d'un risultato positivo mascherando però il vero margine Delta2 su cui potrò contare in futuro.
Fini & Co. dispongono di trentun voti e sanno perciò di poter condannare il governo quando dai 342 ottenuti in votazione si sottraggano i voti del gruppo scissionista.
E se ai 342 - 31 si dovesse sommare quella decina di voti che io, impersonando Silvio, mi sono tenuto ben nascosti all'atto della votazione del 29 settembre?
Sono o non sono sufficientemente machiavellico?

Sunday, September 12, 2010

Ma dìmolo alla Romana!

Scritta che domina il centro commerciale "Porta di Roma":

Ciné Cité
14 SALE

Qualcuno vorrà spiegarci in base a quale classifica questa "città del cinema" occupa il quattordicesimo posto nella scala della sporcizia!


Saturday, September 11, 2010

L'AMA non M'AMA
L'AMA non M'AMA
10 Settembre 2010

Ore 10:30. Condominio al centro di Roma. Scendo dall'appartamento del 4° piano e, uscendo dall'ascensore, noto, appoggiata sulla base di sostegno della rete che circonda la gabbia dell'ascensore, bene in vista sul marmo scuro, una siringa certamente usata (ago inserito e pistone quasi a fondo) il tutto nel suo involucro di plastica (bustina trasparente strappata da un lato.Il portone del palazzo è aperto, ma non c'è persona in vista.
Prendo il mio cellulare e chiamo Roma 060606. Molto gentili. Si consultano e mi dicono di chiamare l'AMA (no. verde 800867035). Riprendo il cellulare e il numero risulta non raggiungibile. Chiamo il 112, carabinieri: noi no non possiamo intervenire. Chiami l'AMA- Ma è impossibile contattarla dal cellulare, protesto.Cerchi un telefono fisso. I numeri verdi non possono essere contattati dai cellulari.
Rompo le scatole al mio vicino di casa e da telefono fisso chiamo l'AMA. Vengo schedato, compreso numero del mio cellulare. Mi viene attribuito il "numero di pratica" 1448131 (siamo alle 11:45 del mattino). "La richiameranno".
Ore 18. Nessun contatto AMAroso. La siringa è ancora lì. Passo al Commissariato di Polizia e racconto la storia. Perché non prova a chiamare il nostro 113?
Lascio sconsolato e rientrando alle 18:30 mi assicuro che la siringa sia ancora lì, bene in vista.
Oggi ho in programma nell'ordine: Vigili urbani, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Guardia Pontificia. Forse qualcuno di loro si commuoverà.
Viva l'Italia!

Friday, September 10, 2010

L'importanza delle TV private nella vita politica d'un Paese

Mi ricorda la storia di quello che si dava le martellate sui *carissimi* e, alla domanda "Ma che gusto ci provi?" rispondeva: "Quando non ci prendo!"

Ora, pensate ad una televisione che trasmette spaventose cazzate tipo "il Peccato e la Vergogna" o la puntata 803,322 di "Beautiful"!
Non c'è una certa spiccata verosimiglianza tra i due sistemi?

Poi accusiamo Berlusconi di trarre vantaggio dalla sue TV personali! Ma che dici!? Vantaggio?
Egli (con tre E maiuscole, please!) fa di tutto per rovinare quanto gli è rimasto dalla perdita dei capelli! Aggiungete tante altre belle trasmissioni tipo "Velone" e "C'è posta per te" per sprofondare nell'autolesionismo più puro.
Ha certamente ragione la sinistra (o pseudo tale) a sottolineare l'importanza delle Tv private nelle campagne preelettorali!

Friday, September 03, 2010

FRANCAMENTE FRANCHISING

Credevo che i negozi operanti in franchising dovessero:
- utilizzare i programmi organizzativi forniti dal proprietario del marchio
- commercializzare i prodotti del proprietario del marchio
- rispettare determinati standard qualitativi e regole commerciali imposti dal proprietario del marchio per i prodotti approvvigionati direttamente dal gestore del punto vendita
- applicare i sistemi di controllo della qualità imposti sempre dal suddetto proprietario.Il va-sans-dire che nel caso dei supermercati, dedicati innanzi tutto alla vendita e alla distribuzione di prodotti alimentari, i parametri contrattuali, in particolare quelli relativi alle norme igieniche, devono essere continuamente monitorati e controllati dal proprietario del marchio.

Sorpresa!
Non sempre è così.
La frutta e le verdure fresche, così come i prodotti non surgelati della pesca,possono riservare sorprese non sempre piacevoli! Così come l'igiene dei locali e il controllo del grado di rispetto da parte dei clienti del supermercato delle regole applicabili nel contatto con i prodotti esposti che vengono spesso trascurati dai gestori del punto in franchising.

Emblematica è la dichiarazione del gestore di uno di questi supermercati (in questo caso catena cooperativa) che dice: "Ho un punto vendita in un quartiere di persone anziane. Se non comprano da me dove vanno?"

Fortunatamente i punti vendita ubicati nei punti strategici della distribuzione, ad esempio negli shopping centers, vengono gestiti quasi sempre dal proprietario del marchio. Si può in questi casi notare una differenza sostanziale rispetto a molti dei centri dati in franchising. In fondo, la salvaguardia del buon nome del marchio, diffuso spesso a livello mondiale, dovrebbe essere, se non il primo, almeno il secondo degli interessi del proprietario del marchio stesso.
Aumentino le ispezioni! Si moltiplichino i laboratori di controllo! Si esamini accuratamente l'affidabilità di coloro che si propongono per la gestione dei punti vendita in franchising.

Se questo non avviene? Boicottiamo!