why should I lie?

why should I lie?

Sunday, October 25, 2009

Il coro dei COGLIONI.



L'opera lirica ci ha regalato soggetti e temi musicali stupendi.
Tra questi, i cori sono rimasti esempi delle melodie più famose.

Chi non conosce il "Va pensiero"? Coro degli Ebrei lontani dalla patria.
E l'altro coro di Verdi : "O signor che dal tetto natio..." dai Lombardi alla prima crociata.
E Wagner che ci ha regalato il "coro dei pellegrini "(Tannhauser o maestri cantori?).
Al di fuori della lirica operistica primeggia "L'inno alla gioia", di cui Beethoven ci ha fatto dono e che ora simboleggia l'Europa Unita.

Ma! Ma!! Ma!!!
L'inno di Mameli, scelto come inno della Repubblica Italiana, è stato e resta ancora una specie di pomo della discordia.

Qualche settimana fà una casa produttrice di calze (per non fare nomi "Calzedonia") ha associato la pubblicità dei suoi prodotti ad uno spot stupendo che si basa sui primi versi dell'inno di Mameli. Indimenticabile la bellissima interpretazione dell'inno che parte da un "Sorelle d'Italia" dolce e ammaliatore. Identifichiamo poi il "destarsi" con un gioioso spalancare delle persiane; il famoso "elmo di Scipio" con il più attuale casco da moto; con la bimba che "porge la chioma" e la skyline con il Cupolone che imprigiona e rende "schiavo" chiunque abbia la fortuna d'ammirarlo.

E le calze? Certo! Ci sono anche loro: calze prodotte nel Paese primo produttore al mondo e fiero di esserlo.

Ma ecco! In concorrenza con questo spot (che se arte non è ci manca proprio poco), si leva dirompente il Coro dei Coglioni. Proteste! Perché? Ma come!? Chiaro! Si fa dell'inno d'Italia una berlusconata pubblicitaria! Tutto soffuso da una dose d'umorismo e di consumismo fuori luogo. Ridicolizziamo la memoria dei martiri. "Noi. Quelli della resistenza!" Pardon! Questo è Giorgio Bocca. "Noi che abbiamo lottato per un'Italia libera e democratica! etc.etc."
Lo spot, che personalmente candiderei all'Oscar, al Guiness dei primati, ai Telegatti etc. è scomparso dai teleschermi.
Spero si tratti solamente d'una fine contratto. O altrimenti (che tristezza), avrebbe vinto il Coro dei Coglioni.

Saturday, October 24, 2009

GRADOLI e il CATTOCOMUNISMO

Il primo vero cattocomunista italiano fu Aldo Moro. Se non erro, uno dei monumenti eretti in memoria dello statista lo mostra con in mano copia dell'Unità (a quel tempo giornale ufficiale del PCI).
Certamente il nome Gradoli non gli portò molta fortuna. Recluso, almeno temporaneamente, in un appartamento del condominio di via Gradoli 96, Aldo Moro, probabilmente rinnegato dal suo stesso partito, andò incontro a una
brutta fine.
A casa del prof. Alberto Clò tale Romano Prodi, giocando a far la medium, individuò (uuh, uuhh!?) la prigione di Aldo Moro. Tutti conoscono la serie di equivoci che ne impedì la localizzazione. Prodi, anche se forse non convinto, ha giocato il gioco del cattocomunismo inglobando nel suo governo Comunisti dichiarati o rifondanti, comunisti rinneganti o quasi, ex democristiani e chi più ne ha più ne metta. Pur se in modo incruento, Prodi ha dovuto abbandonare la sua maggioranza equivocamente schierata, anche se, come sempre sostenuto da Lui "coesa".
Cosa succede ora? A poco più di 48 ore dalle votazioni per eleggere il segretario della coalizione resistente a sinistra (o che per lo meno dovrebbe tentare di resistere) viene di nuovo alla ribalta della cronaca il condominio di via Gradoli 96. Questa volta però, invece d'una brigatista, viene fuori una (un?) transessuale, certa o certo Nathalie.
Chi rimane incastrato in tutto questo? Non più un cervellone del rango di Aldo Moro bensì un ricandidabile alle elezioni regionali del Lazio.
Al tempo del cattocomunista per antonomasia si parlò e si scrisse dei servizi segreti italiani (solo loro?) che ci avevano messo le mani. Ora siamo al livello di basso graduati dei Carabinieri. Almeno il senso delle proporzioni è stato rispettato!

Sunday, October 18, 2009

"Il GIORNALE",
considerate le minacce di morte indirizzate a Berlusconi,
vuole lanciare un concorso tra i lettori, che saranno invitati ad anticipare, scaramanticamente parlando spero, il modo in cui Berlusconi dovrà morire.
Sarà premiato:
- chi "ciazzecca?"
- chi è più originale?
- chi parteciperà attivamente o passivamente alla dipartita?
Per ora non è dato sapere.
Personalmente, prendendo in considerazione i parallelismi eseguiti finora con altri personaggi della sua statura (non si fraintenda, please!) potrei immaginare il desiderio de
  • i giornali di Sua Maestà Britannica:
"Che muoia solo e abbandonato nell'isola della Madd-àlena"

  • Qualcuno dei suoi sostenitori, o dei giornalisti di "Repubblica" (il che è equivalente) vorrà forse ricordare che:
"Un re di Danimarca è morto in gita ad Amburgo tra le braccia d'una escort "
Si dice veramente così? Una volta venivano chiamate (con la "m", please) in modo diverso.

  • Quello che ciazzecca vorrebbe probabilmente vederlo:
"Cadere con coppola in testa, luparetta a tappi (non fare parallelismi, please) in
mano, colpito da condanna per abuso di fard in televisione"

Il problema sorgerebbe però dopo:
  • l'Hotel des Invalides non ha camere libere
  • al Pantheon di Roma? Scherziamo? A parte Raffaello, che dà un qualche decoro, lì ci sono solo dei re.
  • Al Quirinale? Ma come? Proprio di fronte alla Consulta?
  • in Vaticano? Neanche a parlarne...anche se l'ICI non ce l'ha mai fatta pagare...
Presidente! Fatti i debiti scongiuri, continui a fare i cavoli suoi e, per delega, anche i nostri!

Wednesday, October 14, 2009

Non giudichiamo!
Sono stato promosso dal CSM. Non ho capito perché!(pernacchie di dissenso)
Forse per meriti?
Ma allora!!! Cosa aspetta il ministro Brunetta ad elogiarmi pubblicamente visto che emetto le mie sentenze anche di sabato?