why should I lie?

why should I lie?

Wednesday, March 27, 2013

RAGIONI PER CUI CI PRENDONO SPESSO PER IL CULO

Due episodi possono chiarire bene questo argomento.
Anno 1996. Mi trovo per lavoro in Colombia. No. Non coltivo coca né ne faccio commercio. 
Secondo il metro attuale, faccio cose molto più turpi: sono ingegnere e, lavorando per una società d'impiantistica, mi occupo della progettazione e costruzione d'installazioni industriali. Tra queste, le vituperate raffinerie di petrolio, i pipelines etc.
Un giorno di quell'anno, dalla maggiore raffineria del Paese esce una jeep con a bordo un autista, un mio collega ingegnere e un tecnico specialista in strumenti. Pum pum e l'autista muore. I due, scopo del rapimento, li rivedremo 7 mesi più tardi riconsegnati dalla guerriglia (ma questo è quasi un segreto di stato) su una barca, in mezzo a un fiume, a una coppia di giornalisti tedeschi di "Der Spiegel".
Questo è il risultato d'una trattativa che ha visto coinvolti: Ambasciata Italiana in Colombia, Vaticano, Cuba con Fidel, un'organizzazione Svizzera specializzata in trattative e, forse, anche altri intermediari. Chi di questi abbia avuto successo nelle trattative non saprei dirlo. Non mi è stato mai comunicato;  per me va bene così.
Un anno più tardi il grande capo d'una società di petroli italiana è in arrivo a Bogotà. Lo sappiamo tutti. Immagino che per primi lo sappiano i guerriglieri.
Viene prenotato un appartamento in uno dei lussuosi hotel di Bogotà e viene messa in preallarme tutta la polizia della città. L'aereo atterra. Controllo pass. All'uscita dell'aeroporto c'è ad attenderlo il capo dell'ufficio di rappresentanza della società. Pochi metri: un paio d'individui incappucciano il signor presidente, lo caricano su un'auto...e via!
In quello stesso momento gli agenti che sorvegliano l'hotel dove è prenotato il signor presidente, fanno irruzione e arrestano tutti i guerriglieri, già identificati durante la sorveglianza dei giorni precedenti, guerriglieri che si preparavano a sequestrare il presidente.
Il signor presidente nel frattempo viene depositato dai suoi "rapitori" in altro confortevole albergo di cui si ignorano le coordinate.
Autori del trucchetto? Un'organizzazione inglese specializzata in protezione della persona. Costa cara...molto cara, ma funziona!
Organizzazioni del genere esistono, sopratutto in Inghilterra. Le petroliere di molti Paesi viaggiano con a bordo un gruppo di questi "mercenari" (in senso buono) pronti a intervenire nel modo più efficace in caso d'attacco di pirati. Sparano e uccidono,  quando necessario. Nessuno gli chiederà conto. Resteranno sempre nell'ombra e dovranno solamente lavorare per ottenere la completa approvazione del cliente e il conseguente pagamento della parcella. Non dimentichiamo che il nostro Quattrocchi in Iraq faceva esattamente quel mestiere.
Noi in Italia no! Queste cose non sono etiche! L'esercito! I marò! Ci manca l'alza bandiera, la tromba del silenzio, le comunicazioni ufficiali alla stampa!
E al dunque? Oltre alla qualifica di dilettanti incompetenti, di professionisti dell'improvvisazione, di responsabili irresponsabili, di politicanti dilettanti, d'ignoranti in generale, ci vediamo sbattere la porta in faccia dai nostri partner europei. Un ministro si dimette. Un altro ministro disapprova le dimissioni. Il Presidente che fa? Va a trovare l'altro Presidente. E i Marò?

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