why should I lie?

why should I lie?

Tuesday, March 07, 2017

Pubblico di nuovo quanto scritto 11 anni or sono, al mio rientro dagli USA.
(Ritengo ancora valido al 100 per cento quanto scritto quella volta. Non credo però che sia possibile contenere il fenomeno di cui parlo a meno che non si mettano sotto controllo (espressione brutta, probabilmente anticostituzionale e sopratutto da non usare nei salotti buoni) le attività di ONG, ONLUS etc. quando queste, prima predicano, poi applicano, metodologie di cosiddetto buonismo, capaci di stravolgere strutture mondiali, strutture che, almeno per noi, sono soddisfacenti.


Quel Terribile Garantismo ******

Vivere quasi al confine con il Messico è molto istruttivo. Imparerete a conoscere luoghi e avvenimenti storici che, per ogni europeo, rappresentano il colmo della libidine west.
Nella chiesa di Santa Maria a San Antonio, Texas, troverete le tracce di personaggi antichi e moderni: dalla tomba di Davy Crockett alla lapide commemorativa della visita di papa Woitila, anno 1984. Nell’Alamo di San Antonio,esposto in una bacheca, c’è il fuciletto dello stesso Davy. Due o trecento miglia più ad ovest, quasi ai confini del parco nazionale del Big Bend, incontrerete un paesino desolato e desolante che si chiama Marathon. 

Mettendo da parte la famosa Maratona, troveremo che, probabilmente, la celebrità del nome è legato ad una vecchia società petrolifera, oggi un pò decaduta: la Marathon Oil. I pozzi, una volta ben produttivi, si trovano in fatti a poca distanza. L’esaurimento dei giacimenti quasi superficiali del Texas occidentale ha portato a un abbandono quasi totale dell’area. Le antilopi americane e i cinghiali la fanno da padrone. Il deserto di sterpaglie si estende fino a Rio Grande, fiume che demarca il confine con il Messico.
A metà strada tra Marathon e il parco nazionale del Big Bend incontriamo una pattuglia della polizia di frontiera che controlla passaporti e visti di guidatori e passeggeri delle poche auto che percorrono la statale 385. Un gruppo di clandestini messicani è stato appena fermato. 


Si calcola che i clandestini negli Stati Uniti siano oggi circa dodici milioni: la maggior parte di questi è messicana, ma ci sono anche honduregni, cubani, ecuadoregni. In generale latino-americani.
Lavoro ce n’è in abbondanza, vuoi nell’industria civile che in quella bellica, in particolare nello stato confinante: l’Arizona. Dal Gulf a El Paso, la frontiera è un colabrodo. Da El Paso a Yuma, alla California...ancora peggio. Tutti chiudono, non uno, ma ambedue gli occhi. Non lo dico io. Lo dice CNN, lo dice Fox News.
Solo che oggi le autorità un pensierino cominciano a farlo: vuoi che una decina, forse un centinaio, forse un migliaio di terroristi non siano entrati insieme ai “veri” immigranti in cerca d’un futuro?

Nel 2000 i clandestini erano stimati in circa due milioni. Oggi si parla di oltre cinquantamila ingressi al mese, pari alle green cards sorteggiate annualmente tra i milioni d’individui che, in tutto il mondo, si iscrivono alla lotteria.
E qui abbiamo il primo ingresso legale dei terroristi.
Il metodo è semplice. Se volete aumentare le probabilità di vincere un premio a una lotteria, cosa fate? Comprate più biglietti. Bene. Ora le autorità americane hanno fatto un primo calcolo: se tutte le Fatima che chiedono di partecipare alla lotteria delle green cards coprono almeno un marito, un figlio, un fratello di nome Mohamed? Se le Fatima aumentano di numero ogni anno, l’ingresso dei Mohamed diventa più probabile. Con ciò non si esclude neppure che le stesse Fatima, se questa è la loro vocazione, facciano di professione le terroriste!
Volete che negli ultimi dieci anni un certo numero di Fatima non abbiano vinto alla lotteria uno degli ambiti cinquantamila premi annui? Volete che oggi l’infiltrazione non sia già avvenuta?

E questo non è tutto. Qui entrano in azione i buonisti/criminali. Il metodo non è semplice, ma certamente sicuro. Favoriamo l’immigrazione di donne in avanzata gravidanza!
Qualche mese dopo nascerà in US un cittadino..Americano.
Qui entra in azione uno degli avvocati dell’organizzazione: il neonato ha diritto a far entrare un papà, i fratellini, forse qualche zio e cugino.
Il tutto è mascherato di buonismo. L’associazione sembra abbia sede in un paese del Nord Europa. Ma siamo certi che intorno a questo traffico non ci sia un giro vorticoso di quattrini?
E se a pagare i servizi ci fosse anche qualche fondo di Al Qaeda?
L’Americano è ingenuo. Ha pubblicato addirittura la mappa dei futuri stoccaggi di gas naturale liquefatto nell’area di Houston/Baytown. Ci manca il distributore automatico che, insieme alla Coca Cola, fornisca, un dollaro al pezzo, qualche carica di plastico.
Non dimentichiamo che tra Houston e Baytown ci sono sedici, leggasi sedici, grandi raffinerie di petrolio, pronte a saltare in aria in occasione di Rita. Ancora peggio in caso di attentato.

Nel dicembre 2004 l’Americano dichiarava in TV che dei trentamila container che giornalmente transitano per il porto di Los Angeles non più del 6 per cento poteva essere monitorato per radiazioni da materiale importato clandestinamente per fabbricare una bomba sporca.
Spero sinceramente che si tratti d’una falsa informazione diffusa a mò di esca. Conoscendo i miei polli, temo purtroppo che l’affermazione corrisponda alla realtà.

Oggi si tenta di mettere sotto accusa il presidente, colpevole d’aver disposto, dopo il mostruoso 9/11, un ascolto di conversazioni telefoniche all’interno degli States senza aver prima ottenuto l’autorizzazione della Corte Suprema. 

Si rendono conto i nostri amici Americani che l’ascolto delle conversazioni telefoniche è uno dei pochi metodi per individuare reti di possibili attentatori?Giustamente il presidente ha risposto: quanti attentati avete registrato sul suolo americano dopo il 9/11?
Ma il New York Times, che ha rivelato le istruzioni segrete della Casa Bianca, non si sente colpevole di tradimento – cosa che in effetti dovrebbe- Si erge invece a protettore dei diriritti garantiti dalla costituzione americana.


Il garantista americano critica anche le prigioni di Guantanamo. Invoca il diritto internazionale. Parla di prigionieri di guerra. Ma se i ‘terroristi’ prigionieri a Guantanamo vengono rilasciati, sempre terroristi rimarranno. O no? Dove possono spedirli perché non facciano danno? Buonisti! Li accogliereste a casa vostra? Rispondete! Oh cavolo! Dovete rispondere!

E se il poliziotto addetto al controllo antiterrorimo in aeroporto ti interroga seguendo le istruzioni degli psicologi che insegnano loro come capire dal tuo sguardo sei stai mentendo o meno?
Infrange la tua privacy garantita dalla costituzione?

E se fai gli auguri di Natale (not politically correct) vai contro il diritto alla parità dei credo?

Aspetto il giorno in cui, per rispettare i diritti degli atei, gli Americani ristamperanno i $dollari$ eliminando il famoso “In God we trust”!

No comments: