why should I lie?

why should I lie?

Monday, September 28, 2015


C'era una volta...
...un Paese dove regnava un uomo con i baffetti, figlio d'un padre omonimo, anche lui fornito di baffetti.
Era un Paese dove, in generale, tutti potevano fare ciò che preferivano. Potevano studiare, lavorare e persino pregare. Che fossero islamici sciiti, islamici sunniti, islamici alauiti, cattolici, ortodossi etc. non interessava. 
In quel Paese c'erano addirittura tracce di religioni cristiane così antiche che nemmeno il Papa poteva ricordarle.
Ma c'era una condizione: una condizione "dittatoriale" (questo secondo i soloni che gestiscono il nostro mondo presente; soloni che, lo speriamo vivamente, staranno un po' più zitti in un qualsiasi mondo futuro). 
La condizione imposta dal dittatore cattivo?..quella condizione "dittatoriale"?
Che non si rompessero i santissimi vicendevolmente né li rompessero al dittatore stesso.
Avevano petrolio e gas. 
Avevano monumenti e tracce pesanti delle antiche civiltà.
Vedevi persino capelli femminili al vento. 
Vedevi fedeli entrare in moschee o in chiese, secondo propria vocazione e senza neanche equivocare. 
Vedevi in fondo una civiltà. 
E vedevi anche un sorriso di libertà, molto raro nell'area.
E questa è proprio la ragione per cui i bacchettoni di certe correnti religiose si sono scatenati contro il "dittatore", così come, anni or sono, si erano scatenati contro il "dittatore padre".
Quella volta, cioè una ventina d'anni fa, un paio di attacchi aerei furono sufficienti a zittire i rompiballe. Questa volta invece, grazie sopratutto all'imbecillità d'un premio Nobel per la Pace, che si è affrettato a fornire armi e quattrini ai poveri ribelli, non è andata così. 
Ne è venuta fuori una guerra. Una guerra di dimensioni tali che alcuni sono arrivati a definirla "la terza guerra mondiale".
Milioni di profughi in fuga. Economie traballanti. Ricatti tra i governi di diversi Paesi. Consiglieri politici, presidenti e cancellieri, bravissimi nello sparare cazzate, fanno a gara nel ribaltare tutti gli equilibri che si erano faticosamente creati dopo un paio di assurde Guerre del Golfo. 
Continuiamo così, signor Presidente (quello del Nobel, per capirci). 
Finita la stagione delle primavere non ci restava che  darci una grattata propiziatoria. 
E invece? 
Una sola speranza: che  finisca in fretta tutto ciò che Lei ha contribuito a creare.
Un consiglio signor Presidente? 
Abbandoni al più presto. 
(p.s. - Per favore, trasmetta questo messaggio d'invito a tutti i suoi consiglieri).
Grazie





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