why should I lie?

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Tuesday, December 04, 2012


Monarchie che vanno, monarchie che vengono

Vittorio Emanuele IV è arrivato in Italia con tante ambizioni. Non sappiamo ancora se, giustamente o ingiustamente, tanto per cominciare,  si è fatto qualche giorno di prigione. E non ricordo  se può andare liberamente in Francia in quanto, a suo tempo,  fu condannato in quel paese per omicidio anche se certamente preterintenzionale o colposo. Forse anche lì rischia di trovarsi dietro le sbarre. 
Senza troppo rammarico: ci è difficile immaginarlo futuro re d'Italia.
A risollevare le sorti della famiglia ha contribuito, e contribuisce, suo figlio Emanuele Filiberto. 
E' vero: ha cominciato con grandi ambizioni anche lui. Addirittura candidato alle elezioni (non ricordo se comunali, provinciali, regionali o nazionali) con il partito di Casini. Resta indimenticabile la trasmissione televisiva durante la quale, pur condotto per mano dall'on. Cesa, che gli suggeriva parola per parola l'intervento da fare, non riusciva ad azzeccare frasi di senso compiuto. Però, facendo la gavetta, è riuscito  ad affermarsi nella televisione. E non ha neanche compromesso la sua posizione di principe ereditario! Chissà se un giorno lo vedremo schierarsi contro quello che da lui può essere considerato solamente usurpatore, ovvero re Giorgio.
Ma questo usurpatore in fondo chi è?
Nel passato è stato certamente estimatore di Stalin. Era l'epoca di Togliatti: quindi? "o Stalin o morte politica!"
E nel pacchetto di sopravvivenza del giovane esploratore comunista c'erano certamente i princìpi di Felix Dzerzhinskyfondatore della Ceca. Come? Non c'è più il monumento moscovita nella piazza su cui affaccia il lato B della Lubjanka? Detto fra noi: apprezziamo di più il lato B delle "pussy riot"! Checché ne dica Putin!
Nikita Kruscev presidente, ci siamo esaltati all'annuncio dell'invasione dell'Ungheria! Come si permettevano questi svergognati di ungheresi di dubitare dei dogmi dell'ideologia comunista?
Perché c'era anche un vecchio precedente, mai rinnegato in seguito. Sembra infatti che anche oggi, a distanza d'oltre settanta (ripeto: oltre 70) anni sia ancora assolutamente proibito parlarne.
Cos 'è questo scheletrino piccolo piccolo nell'armadio comunista?
Semplice: solamente l'eccidio di Katyn (località dove l'armata rossa sterminò capi militari ed esponenti dell'intelligentia polacca: circa 20,000 - leggasi circa ventimila- unità). Rinnegare? Cosa dovremmo rinnegare? Di che parlate?
Beh! Ogni monarca che si rispetti deve far riferimento a qualche bella carneficina, anche se non direttamente a lui attribuibile; in ogni caso degna di qualche dose di cenere sul capo.
Per l'Ungheria un piccolo "mea culpa" è stato recitato. Per la Polonia? Per la Cecoslovacchia?
Ma in fondo!..A cosa potrebbe aspirare un dilettante come Emanuele Filiberto di Savoia?
Dilettante! Solo dilettante! 


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