why should I lie?

why should I lie?

Thursday, November 28, 2013

STORIA; STORIELLE E FANTASIA

STORIA, STORIELLE e...molta FANTASIA
ovvero: l'Italia nostra così come l'abbiamo inventata... e come la stiamo realizzando?

SE LA STORIA VENISSE SCRITTA QUANDO AVVIENE E NON DA PSEUDOSAPIENTI CHE LA REINVENTANO SECONDO LE LORO CONVINZIONI POLITICHE, RELIGIOSE, ECONOMICHE...



1978 - rapimento e uccisione di Aldo Moro.
1979 - uccisione Mino Pecorelli
1980 - strage stazione di Bologna
1982 - assassinio Gen. Dalla Chiesa


(wikipedia)

Le lettere di Moro 
...che degli esami grafologici hanno attribuito come scrittura al politico, sono sicuramente di Moro, anche se ragioni tattiche (ascrivibili alla così detta "linea della fermezza" ed alla necessità di chiudere ogni spiraglio alla trattativa) spinsero buona parte dell'allora dirigenza politica (soprattutto DC) ad allinearsi e a metterne in dubbio l'autenticità, a sostenere che non fossero state pensate da Moro o fossero addirittura dettate dalle Brigate Rosse.
(le verità dette a bassa voce...pardon!..a bassa luce)
Ricordo una puntata di RAI educational o programma simile  trasmesso verso le 5 (!!!) di un mattino. Maria Fida Moro, figlia di Aldo, spiegava come i mandanti dell'assassinio del padre dovessero essere ricercati nei vari servizi segreti degli USA.
Il padre Aldo era senza dubbio considerato estremamente pericoloso dagli americani a causa delle sue idee favorevoli al compromesso storico. (A conferma dell'atteggiamento di Moro nei confronti dei comunisti c'è  la statua eretta in sua memoria, statua che lo rappresenta con in tasca una copia dell'Unità). 
Perché salvarlo?

Prodi e il cucchiaino
Nessuno, tranne qualcuno, sa dire con certezza cosa si nascondesse dietro la famosa storia del cucchiaino "Gradoli/via Gradoli".
Fatto sta che l'equivoco ha praticamente reso impossibile la rapida individuazione della "banda" di rapitori (supponendo ovviamente che esistesse un vero piano d'azione in questo senso).
Che poi in via Gradoli 96:
- tra le società di copertura del SISDE c'era di tutto e di più!
"e' pertanto necessario fare chiarezza in particolare su alcuni aspetti connessi a societa' a responsabilita' limitata:  sequestrate dalla procura di Roma nel gennaio del 1994, nell'ambito dell'inchiesta sui fondi neri del SISDE." così fu scritto.

e a seguire? Gran casino parlamentare!
(Come da stampa dell'epoca)

è   pertanto doveroso che il Governo, qualsiasi esso sia oggi, fornisca risposta alle seguenti questioni:    
- se risponde a verità che le società di copertura del Sisde  nel 1978 erano presenti nelle società immobiliari proprietarie di circa 20 appartamenti di via Gradoli 96;
- se risponde a verità che il commercialista amministratore ...
- se risponde a verità che proprietaria di un altro  appartamento di via Gradoli 96 era ...
- se risponde a verità che allo stesso  sia poi stata affidata anche l'amministrazione di beni mobili e immobili del Viminale;
- se risponde a verità che il ...della Immobiliare Palestrina III, altra società di copertura del Sisde che nel  1994 risulterà coinvolta nello scandalo dei fondi neri del Servizio...
- se risponde a verità che nel 1979 l'allora funzionario del Sisde ... sia divenuto intestatario di alcuni appartamenti nel palazzo di via Gradoli 96 e che abbia affidato l'amministrazione degli immobili di sua proprietà a ...
- se risponde a verità che dagli archivi del Catasto Urbano di Roma sia scomparsa la documentazione relativa all'appartamento di via Gradoli 96, scala A, interno 11, cioè l'appartamento che funse da base operativa per preparare e attuare il sequestro Moro;
- se risponde a verità che dall'archivio del competente commissariato  della Polizia di Stato risultino  scomparsi i documenti relativi alla scoperta, il 18 aprile1978, del covo Br di via Gradoli 96.  
per inciso:
(Mino Pecorelli)
Nel marzo del 1978 Pecorelli annunciò la decisione  di trasformare l'agenzia in un periodico regolarmente in vendita nelle edicole. ( Pecorelli stesso però non disponeva del denaro necessario per una simile iniziativa editoriale. Infatti lo stesso giornalista andò sul mercato per ottenere delle sovvenzioni pubblicitarie per la sua rivista) 
Ciò che colpisce è la stupefacente coincidenza tra il primo numero del settimanale OP e la strage di via Fani a Roma. 
Con la strage di via Fani iniziò il periodo  del sequestro di Aldo Moro.

La supposta relazione tra l'omidicio Moro e quello di Pecorelli, teoria che attualmente gode del maggior credito, emerse solo più tardi.
..."profezie", come ad esempio le note righe sul "generale Amen", nome dietro al quale molti hanno letto la figura del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa: sarebbe stato lui che - secondo la narrazione di Pecorelli - durante il sequestro Moro avrebbe informato il ministro dell'Interno Francesco Cossiga dell'ubicazione del covo in cui era detenuto (ma, sempre stando a questa ipotesi, Cossiga non avrebbe "potuto" far nulla poiché obbligato verso qualcuno o qualcosa).  Nel 1978 Pecorelli sostenne che il generale Amen sarebbe stato ucciso; per il movente, infilò fra le righe un'allusione alle lettere che Moro scrisse durante la sua prigionia.
Dopo l'omicidio dello statista, Pecorelli aveva pubblicato sulla sua rivista alcuni documenti inediti sul sequestro, come tre lettere inviate alla famiglia. La ricerca lo aveva portato a scoprire alcune verità scottanti, tanto che profetizzò anche il suo stesso assassinio.
la stampa nazionale ci dice:…pochi giorni prima Pecorelli aveva avuto un incontro con AMBROSOLI alla presenza del colonnello Varisco. Ambrosoli sarà assassinato il 12 luglio. Varisco il 13 luglio. Mentre il maresciallo del Sid Augusto CIFERRI che aveva seguito le intercettazioni telefoniche relative al caso Mi-Fo-Biali muore il 12 ottobre in un “incidente”…
da wikipedia:
Antonio Varisco (Zara29 maggio 1927 – Roma13 luglio 1979) è stato un carabiniere italiano, col grado di tenente colonnello, comandante del Nucleo traduzione e scorte del Tribunale diRoma. Antonio Varisco, morto nel 1979, vittima di un attentato, tuttora non è stato chiarito chi fu il vero colpevole. Infatti in un primo momento si pensò alle Brigate Rosse, in seguito ci furono dei dubbi a causa dell'arma usata per freddarlo: un fucile a canne mozze. È stato insignito della Medaglia d'oro al valor civile alla memoria.


quante verità ci sono state raccontate?
e quale unica verità è stata accuratamente nascosta?

Alcune conclusioni sul Memoriale Moro sono riportate nella sentenza Andreotti: (Wikipedia)
« La comparazione tra i due scritti, tuttavia, permette di affermare, seguitano gli stessi giudici, che quello rinvenuto nel 1990 (!!!) contiene notizie più pregnanti ed organiche rispetto a quello del 1978 (!!!). Ed invero, sul caso Italcasse se da un lato nello scritto del 1978 vi è un riferimento al ruolo del debitore Caltagirone, che tratta su mandato politico la successione del direttore generale dell’Italcasse, nello scritto del 1990 si fa un maggior cenno al motivo per cui Caltagirone ha mandato politico nella nomina del direttore dell’Italcasse e, cioè, la sistemazione della propria posizione debitoria.
Parimenti sui rapporti tra Michele Sindona e Giulio Andreotti; mentre nello scritto del 1978 si parla quasi occasionalmente del viaggio di Giulio Andreotti negli Stati Uniti d’America, per incontrare Michele Sindona, e della nomina di Mario Barone (come pretesa di Michele Sindona per la sua collocazione all’interno del Banco di Roma, quale contropartita per l’elargizione di £ 2.000.000.000, in occasione della campagna per il referendum per il divorzio, da parte di Sindona, e delle ripercussioni che una tale nomina politica avrebbe avuto negli equilibri del Banco di Roma) si parla nell’ambito della valutazione della figura di Amintore Fanfani, nello scritto del 1990 i rapporti tra Michele Sindona, Mario Barone e Giulio Andreotti vengono organicamente trattati come espressione della personalità di Giulio Andreotti da lui definito nello scritto del 1978: "Un regista freddo, imperscrutabile, senza dubbi, senza palpiti, senza mai un momento di pietà umana. È questo l'on. Andreotti del quale gli altri sono stati tutti gli obbedienti esecutori di ordini" e continua affermando che "Andreotti è restato indifferente, livido, assente, chiuso nel suo cupo sogno di gloria".
Giudizio completato nello scritto del 1990 quando, dopo avere unitariamente analizzato i fatti riferiti a Giulio Andreotti e avere tra questi inserito anche l’intervista in cui denunciava l’appartenenza di Guido Giannettini come agente del SID, afferma che quelli sono tutti segni di un’incredibile spregiudicatezza che deve aver caratterizzato tutta una fortunata carriera (che Moro non gli ha mai invidiato) e della quale la caratteristica più singolare è che passi così frequentemente priva di censura o anche solo del minimo rilievo. »
E allora? 

...il gran casino aumenta sempre...è come l'entropia...
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  e questa è la migliore!

Il Fatto Quotidiano  Emilia Romagna  20 luglio 2013 !!!  

Strage alla stazione di Bologna Dopo 31 anni indagati due terroristi tedeschi 

(aggiungo: nel frattempo un "ex ragazzo" ed una "ex ragazza" si sono fatti molti anni di prigione, giustamente? con grande probabilità sì,...ma...)

E, per quanto riguarda il generale Dalla Chiesa o Amen che sia: mafia...non mafia, mafia...non mafia, mafia...
Certo che mafia! Ma la vera causa?


Quando cadrà quella selva di segreti di stato apposti in questi ultimi, tanti anni?

Dovremmo tutti concordare sul fatto che l'apposizione d'un segreto di stato non protegge lo Stato stesso: protegge un gruppo dirigente che si stà cagando sotto.


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