why should I lie?

why should I lie?

Wednesday, May 20, 2015


Il vecchio burattinaio è infaticabile! ovvero: tre occhi sono meglio di uno.
Lo spettacolo rischia di provocare qualche sbadiglio, ma anche diffusa preoccupazione, e allora?...
A richiesta, o meglio "auf Anfrage" d'una gentile signora, si cambia il copione... e, 
meraviglia delle meraviglie, entra il 'pupo' salvamondo: il ghe pens'mi.
Breve, anzi brevissimo duello. Ed ecco che il terribile pirata, bandana in fronte, viene eliminato dalla scena.
Per questa rappresentazione il vecchio burattinaio ha dovuto creare un copione un po' più nuovo e moderno. Ha voluto portare sulla scena anche due o tre duchesse. Niente di speciale in quanto a bellezza e fascino, ma grande naturalezza, tanto che una di loro è subito battezzata dal pubblico rianimato: "la piagnona".
Lì-per-lì non si afferra il significato di pianti, proclami e condanne. Si sa solo che diventeremo tutti più sani e corretti. Sì, perché in quanto a correzione (ma non era correttezza?) i 'pupi', che nel frattempo, grazie all'astuzia del burattinaio sono sempre più allineati e coperti, comunicano direttamente con noi spettatori. E' un linguaggio nuovo, certo poco esaltante, ma molto, molto contundente, anche se il bastone fisicamente non appare e la carota è costantemente indefinita.
E vuoi che in un teatro di marionette non appaia anche un personaggio chiamato "spread"? Viene visto da tutti come il teschio con ossa incrociate che appare sulla bandiera del pirata. E' lui, il pirata, solamente lui, il creatore e portatore di spread. E' giusto che gli tendano un agguato retroattivo per farlo fuori definitivamente!
Eccolo! Relegato in un'isola del mar Milano, mano infilata nell'apertura d'un doppio petto che, comparato con quello di "ghe pens'mi" appare vecchio e consunto, spara frasi di senso poco compiuto quali "ma la Corte Europea...vedranno...dovranno..." (dissolvenza).
Pulcinella non è ancora comparso; ma è in arrivo. 
Il burattinaio, che  non può, per sua stessa natura e origine, essere definito toscanaccio, riesce a fare il gioco delle tre carte mescolando omonimie, correnti (se vuoi anche fluviali, dato che si vanno a risciacquar li panni sporchi in Arno), e ci presenta un rapido avvicendamento di 'pupi'.  Nostalgico di tempi d'azione e di reazione, punta sulla gioventù. Ecco apparire infatti sulla scena una serie di giovanissimi personaggi femminili che osannano e portano in trionfo il pupone numero uno della storia. (Ma quale Totti! Quello, tra l'altro, è numero dieci!)
Il burattinaio insiste. Il suo pupo deve poter "tutto", sempre ovviamente con l'opportuna gestione del burattinaio che ne forgia carattere e programmi. Una bella colorazione di populismo, che invita al ricordo di personaggi del tipo antica satira greca, non guasta. Anzi! E' la base della sua entrata in scena. 
E poi! Sì: è giovane e qualche volta divertente, ma si presta bene come interprete serio e fedele. Sceglie e impone. Qualche volta esegue. Molto spesso rinvia. La cosa importante è che ciò che esegue sia proprio ciò che gli viene insegnato. 
Il burattinaio pensa però al futuro. Pensa a individuare qualcuno che possa rimpiazzarlo senza traumi al momento in cui dovrà rinunciare a manovrare in persona i suoi pupi e potrà solo trasmettere loro istruzioni e messaggi in codice.  Suggerisce un nome e, guarda caso, è quello giusto...tanto giusto che aiuta persino il pupone a liberarsi definitivamente dal pirata.
Colpo di scena finale! 
Una società segreta parallelamente e direttamente presente in scena, decide di rinnegare la piagnona e quanto da lei deciso a suo tempo in combutta con ghe pens'mi. Si scatena perciò un terremoto che permette alla  frau acidula di dietro le quinte d'intervenire ancora una volta con piglio minaccioso. Il pupone, o chi per lui, inventerà un processo econoselezionatore...e subito la frau approva. 
Ma guarda! Attenzione! Creerà comunque un brutto ambiente! Il pubblico non applaudirà, fischierà, protesterà. 
Ma in fondo...il vecchio burattinaio continua...e continuerà.

No comments: