why should I lie?

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Friday, April 11, 2014

Professione? Magnaccia

credo sia una storia lunga almeno quanto la storia d'Italia.
Vendere cartaccia al popolo bue (cioè a noi) è un mestiere vecchio quanto il cucco di buona memoria.
Nato a Roma e cresciuto con la camicia nera addosso fino al compimento dei miei nove anni, credevo (come la maggior parte degli italiani, indipendentemente da quanto si voglia far credere oggi) che fossimo un popolo scelto ed eletto da Dio per gestire il mondo. 
Fortunatamente per tutti, quando il padreterno è venuto a conoscenza delle aspirazioni del popolo italiano, ha messo uno stop al processo evolutivo (stop un po' cruento, se pensiamo alla serie di guerre pro e contro che ci siamo ciucciati) di quelli che,  visti da osservatori al di "fuori del sacro suolo", ricordavano un'assemblea di mentecatti, ragionanti sì, ma fuggiti da un qualche istituto specializzato nel trattamento del "complesso di superiorità". Fu così che si abbandonò la Grande Grandezza.
Pensiamo ora ad un'ammucchiata di gente in gran parte stracciona. L'arte d'arrangiarsi ha rapidamente e con tutta naturalezza  sostituito le aspirazioni al dominio che avevamo coltivato durante il famoso ventennio. Abbiamo quindi fatto ritorno alla vocazione naturale del nostro popolo: l'agricoltura...nel senso che ci siamo lasciati coltivare.
Solo qualche nonno dell'epoca ricordava l' altra vocazione di pochi eletti dello stesso popolo, vocazione già manifestatasi con speculazioni edilizie fine ottocento (il quartiere Prati a Roma è comunque un bell'esempio) e speculazioni finanziarie connesse (fallimento della Banca Romana per cui si invita il lettore a consultare la relativa "wikipedia" da cui risulta che persino re Umberto I c'era invischiato).
Come definire quest'altra vocazione? Oggi a Napoli si riassumerebbe tutto con l'espressione "venditore di pacchi", ma più elegantemente, si definirebbe come "speculatore finanziario" o  più soavemente, "negoziatore in titoli a rischio".
Risultati? Il grande capo d'Istituto Bancario di chiara fama in seguito fuso con altri, che prometteva importanti riconoscimenti a quei direttori di filiale che riuscissero a piazzare i famosi "tango bond" (detta banca è riuscita a fregarsi i risparmi di tante famiglie) rappresenta il vero simbolo del peggior marciume. 
Lo stesso (???) con Parmalat. E qui siamo vicini al top, per lo meno a livello europeo.
Ma si può rimanere con le mani in mano? Assolutamente no!..e vai!
I mutui indexati? Quanta gente si è trovata a dover consultare giornalmente il listino cambi per sapere se con lo yen non sarebbe stato meglio rinunciare al secondo bagno? "E se il mutuo ce l'avessi in ECU?"
Cerchiamo e troviamo altra cartaccia...ma 'stavolta è roba buona...americana! i subprimes! Che vuoi di più? 
I magnaccia sono gli stessi ma le banche sono tante in più...e poi, ora il mercato è quasi libero. E quella del magnaccia è una professione a livello mondiale.
Ma è roba buona, si dice. Se un comune gode d'una gestione oculata e gli avanzano un po' di quattrini...beh! ammolliamogli qualche subprime! 
Poi però le cose si gonfiano. Non sono solo loro, i magnaccia autoctoni. Ora ci sono i nomi grossi della finanza internazionale. Un casino!..che un decimo basterebbe. Banca con banca si guardano con sospetto.
"Quanti subprime c'hai tu? Ah...ah...e allora mi vendo le tue azioni!.." "E io mi vendo Bank of Scotland!" "Ma pure tu, Deutsche Bank, fai piuttosto schifo!" "E parli tu? Con il tuo Monte dei Paschi?" "Ma pensa! Cominciano a crollare anche i paradisi fiscali! Guarda Cipro!" 
Fin quando durerà questo sporco gioco del "Monopoly"?

candidiamo Draghi alla Presidenza della Repubblica!

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