why should I lie?

why should I lie?

Tuesday, January 14, 2014

Un compito pesante
Nel 1929 Mussolini, per mezzo del concordato, si portò a casa il voto dei cattolici. Gli costò qualche cosina: tra le altre... la restituzione di gran parte dei beni che i Savoia avevano confiscato alla Chiesa. 
Nel 1933 Hitler si è assicurato il consenso dei cattolici firmando il concordato con la Chiesa di Roma. In quel caso, sebbene l'accordo firmato rivestisse un carattere più politico che economico, le conseguenze per l'Europa, e più tardi per il mondo intero, sono state paurose. L'esistenza e/o la dipartita di centinaia di milioni di persone ne è stata profondamente influenzata.
Nel frattempo però i due Paesi, Italia e Germania,  hanno vissuto un periodo per un lato "entusiasmante".
Sappiamo tutti come è andata a finire: l'unico che, una volta conclusi i giochi, da quegli accordi ci ha probabilmente guadagnato, è stato il Vaticano.
Nel 1984 con l'eliminazione della clausola relativa  all'unica religione di stato, l'Italia ha comunque messo una singola, ma importante, toppa al documento. 
Per quanto riguarda il quattrino, gli immobili e tutto ciò che è considerato pertinenza di Satana, tra Stato e Chiesa nulla è cambiato...o forse sì? I titolari di molte proprietà, sulla carta 'religiose',   risiederebbero infatti in un qualche lontano paradiso fiscale. D'altro canto sembra proprio che i finanziamenti elargiti  dal Vaticano all'Argentina in occasione della guerra delle Malvinas del 1982 siano transitati in gran parte sulle banche offshore di Sindona. Perché poi il Vaticano amasse tanto Sindona e ce l'avesse a morte con la regina Elisabetta, non l'ho mai capito. Ma forse sono troppo poco informato e anche poco smaliziato.
Non so quali conseguenze abbia avuto sulle due repubbliche tedesche, quella Federale e quella Democratica,  il concordato firmato nel 1933
La Repubblica Federale riunificata dopo il crollo del muro, 1989-1991, sembra  in ogni caso gestire senza problemi i suoi rapporti con la chiesa cattolica. Immagino perciò che  la correttezza comportamentale tipicamente teutonica e l'assenza di conflitti finanziari, abbiano assicurato una convivenza sufficientemente pacifica tra popolazioni cattoliche e protestanti. Queste, pur essendo eredi di nazismo e/o comunismo,  hanno infatti superato il momento della dialettica violenta, sempre  a  vantaggio della grande Germania.
Per quanto riguarda l'Italia, tutti noi conosciamo il metodo capillare con cui il fascismo prima e molto più diffusamente la Democrazia Cristiana poi, siano riusciti a costruire e mantenere il loro primato per molti anni. Se abbiamo sperimentato i vent'anni di fascismo inventati da Benito, più del doppio ne abbiamo vissuti di Democrazia Cristiana e Collegati.  Probabilmente quegli stessi personaggi che  negli anni '20 avevano accettato il Fascismo come male minore per difendersi dal Comunismo 'irrompente', avevano deciso  di utilizzare la Religione di Stato quale baluardo contro il Comunismo, questa volta 'dilagante'. Non dimentichiamo che alla fine della guerra in Europa, nel 1945, l'Armata Rossa bussava alle porte dell'Italia: dall'Austria, parzialmente occupata, e dalla Yugoslavia di Tito.
I discorsi dei sacerdoti dal pulpito, discorsi che condannavano il comunismo in quanto eretico-mangiapreti-mangiabambini, hanno ottenuto risultati pari per lo meno a cento milioni di manifesti elettorali. 
D'altro canto le feste dell'Unità, le COOP, i finanziamenti di Mosca, senza dimenticare il  volatilizzato oro di Dongo, hanno permesso al Partito Comunista Italiano di mantenere un più che decoroso standard di vita per tutto il periodo dell'impero democristiano.
Una mano glie la davano anche le nostre imprese. Non c'era contratto firmato da una qualche società italiana con il corrispondente ministero sovietico che non contenesse un minimo del 3 percento, ma fino al 7- 8 per cento del suo valore, dedicato dall'URSS al finanziamento del Partito Comunista Italiano (mi correggo: una fetta di dette percentuali andava a lubrificare i meccanismi interni del ministero stesso).
Ritornando però alla serie di problemi collegati al nostro 'sistema' regolarmente collaudato, sistema basato su aùm-aùm e ammiccamenti, più gli anni passano e minori probabilità di correzione esistono. Diciamo pure che la scomparsa dell' URSS, del partito comunista verace e dei Peppone della politica ha complicato la situazione. Oggi ce la possiamo prendere certamente con le banche, in gran parte gestite da individui  con molto pelo sullo stomaco; gente che in una gara non avrebbe difficoltà a raggiungere quei "divini livelli di imbecille cattiveria" che caratterizzano le persone malate di 'corsa al potere'; che in fondo non è altro che una manifestazione criminale del più comune arrivismo.
E questi individui, certamente corredati di fascino personale e facondia di linguaggio, riusciranno ancora a far piazzare dai loro scherani direttori, direttori di zona o di filiale, tango bonds, obbligazioni parmalat, fondi d'investimento immobiliari americani, mutui indicizzati sullo yen, accordi interbancari a livello dei pescecani internazionali. 
Incentivi e premi di produttività sono gli strumenti. La circolazione del quattrino è tanto rapida che quasi non ci si accorge delle liquidazioni milionarie che i capitani con benda sull'occhio percepiscono quando si esibiscono nell'allegro gioco dei quattro cantoni. Le regole del gioco sono molto severe. Chi non ce la fà a seguire il ritmo può anche finire defenestrato. 
E qui cominciamo a soffrire di nostalgia. Quando i comunisti mangiavano i bambini. Quando nella strada dove abitavo c'era una singola macchina parcheggiata: quella del ciabattino all'angolo. Quando chi era abbiente comprava la Vespa o la Lambretta. Quando il colmo della goduria era il cinema domenicale. Quando comprare un giornale significava andare dal giornalaio e non in Borsa. Quando tale Guido Carli ci tirava fuori da un pantano dominato dal famoso 625, che erano le lire per dollaro.
Sarà molto più dura ora...e Guido Carli non c'è.
Un compito molto, ma molto, pesante.














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