why should I lie?

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Tuesday, October 16, 2012

SERVIZI SUPERFLUI
ovvero: Le Poste come tali


Già alcuni anni or sono, utilizzando forse forzature varie, tale Passera, oggi ministro, introdusse nelle Poste Italiane la funzione di banca.  
BancoPosta, grazie all'azionariato statale,  ha in effetti goduto di facilitazioni non accessibili alle comuni banche private.
Oggi, entrando in un ufficio postale, ad esempio quello di piazza Dante a Roma, colpisce il fatto di non trovare, né all'esterno né all'ingresso, una normale cassetta della posta.
All'interno dell'ufficio la quasi totalità degli sportelli è dedicata a servizi bancari e finanziari. Qualora si volesse inviare una raccomandata, i tempi d'attesa, secondo il numero prelevato all'ingresso, saranno più o meno gli stessi necessari ad aprire un nuovo conto, effettuare il primo bonifico e pagare cinque contocorrenti.
A questo punto uno si chiede: perché continuare a vendere servizi superflui? Perché mantenere in vita servizi obsoleti e quasi non utilizzati? Abbiamo dimenticato i famosi telex venduti da De Benedetti al Ministero delle Poste nel momento in cui i telex già erano stati dichiarati rottamandi? E oggi, nell'epoca del fax e delle e-mail, quanta gente invia un telegramma? Quanta gente scrive normali lettere, a meno che non vi sia costretta da qualche autorità con la scusa di richiedere un certificato o una dichiarazione? A cosa servono i francobolli? E per quanto riguarda pacchi e plichi abbiamo ormai a disposizione i servizi delle varie società private (già molto attive su tutto il territorio e verso l'estero).
Forse solo qualche turista, affascinato dalle città italiane, invierebbe una cartolina. E non è neanche detto. Il mio cognato norvegese ha corredato le sue mail con fotografie originali prese con il cellulare! Non ha comprato una sola cartolina! 
Siamo onesti! Poste Italiane sia una banca e basta. 
Con tutta probabilità costerà di meno fornire un computer e relativo corso d'addestramento a quel milione scarso di vecchietti che ancora non lo usano, ma che tuttora necessitano di assistenza per scrivere una lettera. 
Ritengo che, al netto delle usuali creste statali,  con 3-400 Euro a testa si risolverebbe il problema...e si potrebbero chiudere quelle attività superflue gestite da Poste Italiane.
E' vero. Cosa fare degli impiegati disimpiegati? Ma sopratutto cosa fare di tutti quei dirigenti che non dirigerebbero?
Beh! I governi tecnici 'ste cose potrebbero anche studiarle!

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