why should I lie?

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Monday, August 12, 2019



Errore...terrore...orrore

Su il Giornale dell' 11 Agosto 2019 leggo l'articolo della domenica di Francesco Alberoni dal titolo
"Un'Europa federale per tornare a contare nel mondo"
...e mi chiedo: dove ho vissuto finora?
1952 - vengo invitato a partecipare a un convegno  - giovanile - in cui si parla del pensiero di Spinelli, Monnet, Schuman, Spaak e di altri di pari portata politica. Il mio contributo viene bocciato in quanto sottolinea il fatto che, grazie alla stretta parentela tra l'uomo e la scimmia, un'eventuale cooperazione tra i diversi Paesi dell'Europa risulterebbe sempre viziata e sarebbe perciò esposta alle beghe risultanti da un desiderio di supremazia... cosa che accade frequentemente nelle migliori famiglie delle scimmie e dei nostri avi.
1957-58 - si arriva al  famoso trattato di Roma ovvero si sancisce la nascita dell'Europa dei sei  (Germania, Francia, Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo).
1960-66 vivo e lavoro in un Paese che di Europa non ne vuol sapere perché pensa che una gestione europea sovranazionale lo porterebbe a perdere la struttura  monarchica e la tanto amata famiglia reale. Questo Paese farà  parte dell'EFTA prima di arrivare, in seguito e un pò controvoglia, a fare il suo ingresso nell'Unione Europea.
1967 - mi trasferisco in Germania, poi in Francia. Qui, a parte la pesante interferenza gollista, si vive già uno spirito europeo, ma...con il feeling d'una Francia sempre al primo posto. Vivo il periodo delle lotte armate tra la mafia proPompidou e la mafia   proDébré.

1971 - rientro in Italia. Lo spirito è europeo perché si spera di trarre benefici da questa entità anche se ancora non ben definita. Quello che maggiormente attira gli italiani è il fatto di poter viaggiare in altri Paesi senza troppe formalità e di poter comprare molti prodotti d'importazione senza pagarci sopra oneri doganali. Politicamente parlando non è che noi italiani approfondiamo molto il problema. 
1973-1995 entrano a far parte dell'Unione Europea tutti quei Paesi che concorrono a formare quella che oggi si pone tanti interrogativi relativi a stabilità, comando, futuro. 
Chi comanda?
Sappiamo tutti che Francia e Germania si sono sentiti e si sentono superiori agli altri Paesi. Non riesco a capire perché. Infatti i due Paesi, pur avendo avuto capi capaci di "reggere" ognuno il proprio Paese in situazioni molto difficili, hanno conosciuto risultati disastrosi nel trattamento delle loro rispettive beghe interne ed esterne. 
Ma la Francia non rinuncia al suo Napoleone, a De Gaulle, ai politicanti pensatori. D'altro lato la Germania, nonostante debba lavorare ancora per far dimenticare Hitler e Co. ha al suo attivo il famoso Bismarck e i soliti filosofanti innamorati dell'Europa del sole. 
E così la nostra Europa, pur zoppicando sotto molti aspetti, si è affidata e continua ad affidarsi alla coppia Parigi-Berlino. 
Questa situazione da lunga pezza non è gradita agli ex padroni del mondo, cioè gli inglesi. E, a pensarci bene, non piace a nessuno degli altri soci europei. 
Quel che manca - e qui Alberoni ha sacrosanta ragione - è 
l'Europa federale, federale! federale!





  

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