why should I lie?

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Thursday, September 26, 2013

Veramente bravi!

Dovremmo brevettare il sistema e venderlo ai servizi segreti USA. Che anche loro di frescacce ne fanno!
E' semplice. Si costruisce una rete telefonica in un Paese qualsiasi. Ci si assicura che la rete funzioni alla perfezione e, qualora ci sia anche il tempo, la si battezza con nomi variabili nel tempo: Stipel, TETI, SIP, Telecom... statale o privatizzata è indifferente.
Quando il sistema è ben collaudato, e volendo - ma questo è un optional - ci si potrebbe anche guadagnare, si è nel frattempo raggiunto un livello di complicazione (forse voluto o forse imprevisto), di mancanza d'innovazione(?), forse anche di menefreghismo(?), tali da rendere improbabile  non solo un profitto, bensì una povera timida idea di pareggio di bilancio. Infatti tra AD, presidenti, banchieri, ministri e relativi ministeri competenti, i preventivi di progetto sono saltati a più riprese. I capi la loro poltrona ce l'hanno. Gli altri non hanno autorità sufficiente. La maggior parte del popolo bue ignora il problema.
Che si fà? 
a - si cerca un compratore, possibilmente all'estero. 
b - si tratta in condizioni simili a quelle d'una persona che sta affogando.
c - si rischia una crisi di governo, che tanto quella è sempre là in agguato e non è una novità.

Ricordo come fu trattata la crisi dei telefoni francesi inizio anni '70. 
Il sistema, tra i più antichi d'Europa, era stato progettato per funzionare, se non sbaglio, a 6 volt.
Con gli anni il carico di conversazioni era aumentato in modo drammatico. Per risolvere il problema la rete telefonica è stata fatta funzionare a 12 volt. (mi scuso se confondo i 6/12 con eventuali 12/24, ma  i termini del problema non cambiano). 
Ovviamente i cavi non erano contenti e spesso saltavano. La sostituzione dei cavi era frequente e...udite udite!.. essendo i magazzini pieni di cavi previsti funzionare a 6 volt, si continuava a utilizzare quelli aumentando in modo esponenziale la probabilità di disfunzione. Ci fu un periodo in cui dal mio ufficio ai Champs Elysées non riuscivo a contattare il Credit Lyonnais (marciapiedi di fronte) a causa della disfunzione ormai cronica della rete.
Ci fu un ministro (forse Débré?) che mediante investimenti paurosi fece cambiare la vecchia rete telefonica francese in quella che al tempo venne considerata la più moderna d'Europa. (fibra ottica?). Ci vollero ovviamente soldini e agilità parlamentare, ma la cosa funzionò.
Non credo che la rete telefonica francese sia oggi in vendita. 
Per inciso: nell'anno 2000 nella cittadina argentina di Neuquen, una delle più qualificate ditte italiane stava installando la fibra ottica!
A Roma, nell'epoca del cellulare selvaggio, abbiamo ancora cabine e colonnine stradali inutilizzate e spesso disastrate. I telefoni là installati mi risultavano essere (a meno di brillante slancio degli ultimi mesi) del tipo elettromeccanico. Credo che nessuno sappia quali monete  o schede infilarci dentro. Costi d'installazione? Di riparazione? Di manutenzione? Di pulizia delle cabine occupate la notte da senzatetto?
Se siamo a questo livello è certamente meglio svendersi!

Chissà cosa ci svenderemo nel prossimo futuro! Ma: finché c'è svendita c'è speranza!



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