why should I lie?

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Friday, November 23, 2012

Nostalgia di "celere"

Ai miei tempi noi studenti (secondarie e università) scioperavamo al grido di "Trieste Italiana!" 
A Roma, nei giorni di sciopero, si puntava dritti verso l'ambasciata degli Stati Uniti, oggi come allora ubicata in via Veneto: quella della "dolce vita".
Forse non tutti ricordano che Trieste, verso la fine degli anni '40, per far contento lo scalpitante maresciallo Tito, era stata eletta a "territorio libero" sotto amministrazione congiunta anglo-americana. 
Naturalmente c'erano politicanti di vario colore che avevano interesse a instillare, con grande facilità,   nelle teste di noi ragazzi l'idea che una città fiorente, libera e ricca (costata è vero, insieme a Trento, la vita di 600.000 persone), non dovesse continuare a vivere staccata dalla madre patria. 
E quindi? 
Sciopero per Trieste Italiana! 
Dimostrazione contro chi? 
Ovviamente contro gli USA, gestori di quell'oasi di benessere, che però noi romani, non eravamo in grado di valutare e che eravamo incitati a non accettare. 
E gli abitanti di Trieste cosa pensavano di tutto questo? 
La stampa preferiva parlarne raramente e, spesso, ipocritamente.
Nel mio caso si partiva dal Liceo Scientifico "Cavour". Con noi c'erano quelli del tecnico "Leonardo da Vinci". Risalendo la via Cavour, si arrivava a piazza dell'Esquilino dove incontravamo quelli del classico "Pilo Albertelli". Qui si formava il primo corteo e, sempre qui, c'era il primo cordone di polizia che ci bloccava e ci invitava a tornare a scuola e a non provocare incidenti. 
Ovviamente nessuno di noi ragazzi obbediva. Il passa parola ci diceva di dirigerci separatamente verso le strade situate non lontano da Via Veneto per poi ricongiungerci e "attaccare?" l'ambasciata degli Stati Uniti. Entusiasmo generale!
Per inciso: la polizia di quel tempo era la famosa "celere" del beneamato Ministro degli Interni Scelba. Erano preparatissimi. Organizzavano caroselli di jeep, manganellavano (in via Piemonte, vicinissima a via Veneto e all'ambasciata USA, di manganellate ne ho beccata una: singola è vero, ma precisa e tosta!)* e, cosa temutissima, spruzzavano getti d'acqua colorata in rosso. 
Pensate! Presentarsi a casa con quello che in quei tempi era l'unico vestito buono, ben colorato e a chiazze!
E oggi mi chiedo, da vecchietto acido quale sono diventato: perché non utilizzare ampiamente gli efficientissimi idranti contro dimostranti spesso vogliosi (casco, mazze, passamontagna) solamente di far scoppiare disordini? 
Oggi colore e temperatura dell'acqua possono essere stabiliti in funzione della moda del momento e della stagione. Il progresso non deve essere ignorato, neanche dai neocelerini!

* Nota: una volta verificato che una manganellata è pur sempre una manganellata, ho deciso di scioperare per Trieste italiana andando a giocare a biliardo. Lo so: è stata una vigliaccata! Ma non giocavo mica da solo!..

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