why should I lie?

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Thursday, June 18, 2020

Dal pipistrello al salmone...e poi?

Tutta la natura animale, tranne l'uomo, rischia di finire sotto accusa. Segno della partigianeria umana.
Il pipistrello faceva comodo a tutti, anche se un po' inverosimile. Noi, in quel d'Europa - leggi Romania, ovvero conte Dracula - di pipistrelli ne avevamo a iosa e, a parte qualche divertente inconveniente di tipo romanzesco, non avevamo mai dovuto confrontarci con pandemie attribuibili a questo essere considerato anche un po' sacro.
Ora tocca al salmone fare la sua parte. 
Perché il salmone? 
Probabilmente il pipistrello permetteva d'identificare un popolo che ne apprezzava e forse ancora apprezza, le proprietà organolettiche (?) e/o decorative in una ben determinata struttura della società.
Nel gioco dello scaricabarile si è resa necessaria l'identificazione d'un popolo al disopra d'ogni sospetto. Sono pochi, civilissimi e brillano per le loro tradizioni d'igiene e civiltà. 
Ma solo in apparenza! 
Nella realtà sono dei programmatori del sabotaggio delle economie e delle civiltà del resto dell'umanità.
Allevano salmoni andati a male per poter vendicare l'onta subita con i derivati del pipistrello!
Per il futuro?
Secondo me il miglior candidato è il pappagallo che ha nidificato nei bunker della vecchia linea Maginot in quel di Francia. Essendo ancora poco noto, potrebbe prestarsi per l'organizzazione d'una qualche sorpresa.
Colgo però l'occasione per invitare tutti i programmatori di pandemie a non provocare troppo i popoli africani che, spinti da spirito di vendetta o di emulazione, potrebbero inondarci di elefanti malati di dissenteria.



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