why should I lie?

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Thursday, March 27, 2014

Venditore di fumo o di gas?

Che l'Europa stia fornendo  al nostro amico Vladimir un oceano di Euri è da lungo tempo cosa nota. Gazprom ringrazia e si prepara a fronteggiare l'eventuale (?) aumento della richiesta.Tutti i paesi costituenti l'Unione Europea,  chi più chi meno, hanno importato quantitativi colossali di gas russo. Noi italiani abbiamo contribuito alla grande, tramite l'ENI, a costruire gran parte delle infrastrutture necessarie a estrazione, trasporto e distribuzione del gas russo. Potremmo perciò essere considerati grandi favoreggiatori del processo d'arricchimento della Russia. (Però, un po' paraculescamente,  il grosso dei nostri approvvigionamenti lo prendiamo da Algeria e Libia. La cosa non è passata inosservata ai Paesi russodipendenti, che perciò ci accusano di trucchi all'italiana). 
Gli sforzi di gran parte dei Paesi europei, condizionati sopratutto dal volume d'affari scatenato dalla conferenza di Copenaghen e non tanto dall'amore per la natura, si sono concentrati sulle cosiddette energie rinnovabili. Sono stati trascurati, quasi volutamente e con qualche eccezione, il sottosuolo e le sue risorse. Ma alla fine, in attesa del gas norvegese e dell'eventuale shale gas continentale, l'Europa  ha dovuto comprare sempre gas russo. 
E questo a Obama dà tanto, ma tanto fastidio. Significa riempire i forzieri di Gazprom con tanti, tanti Euri. La Russia ha risollevato la cresta. Il freddo siberiano si diffonde di nuovo.
Per quanto riguarda le energie rinnovabili è comunque necessario  fare qualche calcolo relativamente a protezione dell'ambiente, costi diretti e indiretti, vantaggi e svantaggi. Di giorno in giorno queste forme d'energia richiamano, a titoli sempre più grandi, un vecchio film: "La grande illusione"
La Francia, ancorché abbia a disposizione un paio di aree scistose molto promettenti,  ha dichiarato: "no al fracking".
La Francia è nuclearizzata. Ha comunque accesso, qualora fosse, alle risorse russe di gas naturale distribuite in Europa, trivella in Africa, è andata a sfrugugliare gli interessi italiani in Libia, e perciò  si sente forte. All'interno della UE la Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e, in primis, Finlandia e Bulgaria sono i paesi più esposti alle eventuali crisi negli approvvigionamenti di gas.
Ed ecco arrivare...chi? l'arrotino? No...l'idraulico? No...il Gasista! Quello con la G maiuscola. Che poi si chiami Obama aumenta la simpatia e, quindi, la possibilità di business. Uno dei nostri lo ha già fatto passare alla storia come "giovane, alto e abbronzato"
Io immagino che, una volta convinti i padroni di casa ad eseguire i lavori - questi consistenti in un numero per ora indefinito di unità di stoccaggio del Liquified Natural Gas (LNG) in arrivo dagli USA e di relative installazioni di rivaporizzazione - si fregherà le mani al pensiero che il fiume di Euri cambierà direzione e si  accingerà a traversare l'Atlantico verso un mondo sempre più nuovo o, in ogni caso, well refurbished.
Non vende sogni il Gasista, ma liquide realtà!

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