why should I lie?

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Sunday, March 27, 2011

EUROPEAN UNION …. what’s European Union?

Nel lontano 1952 , subito dopo la creazione della CECA (comunità del carbone e acciaio, per capirci), tutti speravano che l’Europa Unita fosse a un passo.

In quei tempi lontani scrivevo benino in italiano. Per questa ragione fui scelto per rappresentare il mio liceo al contesto nazionale, organizzato dal Ministero della, a quel tempo Pubblica, Istruzione, sulla futura Europa comunitaria.

Io non mi sono mai creduto veggente, ma scettico sì.

Ricordo l’inizio della mia pregevole opera: “Non so se Darwin sia nel giusto quando sostiene che l’uomo discende dalla scimmia. Il comportamento di noi essere umani sembra comunque confermare la teoria di Darwin in quanto…”

Ovviamente, partendo da una base che annunciava lo scetticismo più radicato, la mia pregevole opera non assurse agli onori che il ministro riservò a ragazzi che, più ingenuamente forse, avevano decantato tutti i vantaggi e le chimere religiosamente registrate durante i sermoni dei loro professori.

Bene! Nel 1953. Oh no! Nel ’54? Nel ‘55? Nel ’56? Nel ’57? Fermi là! Ci siamo. Siamo sempre qui da noi: si firma il trattato di Roma!

Siamo solo sei? E che ci frega! Cresceremo. Per adesso basta che siamo quelli buoni!

Solo che qualche anno dopo, per confermare le tante diversità d’opinione, Inghilterra, Portogallo, Danimarca etc. si sono coalizzati nell’EFTA, sistema in concorrenza con la CEE. E per diversi anni il dualismo dei sistemi ha fatto sì che le cose procedessero zoppicando. Finalmente! Perfino i sudditi di sua Maestà, insieme ai loro partner dell’EFTA, ma con distinguo vari, si sono decisi a entrare nell’Europa. Da questo momento siamo diventati EU. Giubilo! Siamo cresciuti! Abbiamo una marea di leggi e regolamenti che pochi conoscono. Sperperiamo tanti bei dobloni per tener in piedi tutta la burocrazia che all’EU spetta. In parallelo abbiamo una NATO. Facciamo guerre…pardon: interventi di pace in nome dell’ONU. E a questo punto? Guerra più guerra meno io, anzi IO, anzi IO, erede del général De Gaulle, dirò all’Italia, per interposta persona: “Fuori dalla Libia! Il petrolio serve a noi e ai nostri amici (da quando?) inglesi!” Il fuori dalla Libia equivale a un “Fuori dai coglioni!”

“E se non lo hai capito, ti combino in Libia un casino di bombardamenti che la metà basterebbe e ti ci trascino dentro anche fratello Obama! Tanto lui, già nero di proprio, un po’ più nero d’incazzatura lo diventerà! E ti finanzio i cosiddetti ribelli. E ti lascio sul groppone i risultati della mia bella politica in Tunisia. E se non basta, sta’ attento che riesco a risvegliare i sogni napoleonici in Egitto e ti mando pure quelli! E per concludere: Vive la France Vive la République!”

In dissolvenza: “God save the Queen!”

E la EU?

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