why should I lie?

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Thursday, September 23, 2004

Lettera aperta
al Ministro per i beni e le attività culturali
On.URBANI



Signor Ministro,

La legge n.106 del 15 aprile 2004 prevede il deposito legale obbligatorio di tutti i documenti ”destinati all’uso pubblico e fruibili mediante la lettura, l’ascolto e la visione...”
Scopo dichiarato della legge è ”...conservare la memoria della cultura e della vita sociale italiana...”
All’Art.5 si annuncia la prossima emissione d’un regolamento in base al quale ”...sono individuati il numero delle copie e i soggetti depositari oltre a quelli previsti dall’articolo 1, comma 4 della presente legge.”

Mi consenta, signor Ministro, d’esprimere qualche perplessità riguardo allo scopo dichiarato della legge. Si tratta veramente di voler conservare la memoria della cultura e della vita sociale italiana, compresi i film d’Alvaro Vitali e gli interventi televisivi dell’On.Di Pietro, o non si tratta piuttosto di un’azione di sorveglianza e controllo (non parliamo di censura: questa, di norma, è preventiva) da applicare sistematicamente e capillarmente a qualsivoglia espressione del cittadino? Si tratta quindi d’un Grande Fratello con funzioni allargate? O, peggio, si intende riesumare un MINCULPOP?
Un maligno, ed io lo sono molto, potrebbe pensare che la presenza d’un Grande Fratello statale sarebbe ben giustificata da varie ragioni:

o Sapere in qualsiasi momento come la pensa il cittadino scrittore, pittore, musicista etc. Tutto ciò vale anche con il prefisso ’pseudo’ in quanto non necessariamente professionista né iscritto ad una federazione.
o Scoraggiare le attività del cittadino nel momento in cui dette attività vadano ad invadere, anche se solo marginalmente, campi tradizionalmente (e purtroppo anche legalmente) riservati a potenti federazioni e congreghe. Mi riferisco all’Ordine dei Giornalisti, dei Pubblicisti e simili.
o Impedire che un artista outsider si presenti sul mercato con un suo prodotto (libro, quadro, brano musicale etc.) non avendo perfezionato il suo rapporto (imposto o desiderato?) con la SIAE.
o Sopprimere o limitare il numero di siti Internet che pubblicano materiale scomodo, non solo per un governo, bensì anche per lo stato.

Lei sa bene, signor Ministro, che un blogger può scrivere ciò che vuole in un suo diario personale. Voglio sperare che la legge non voglia intervenire anche su questo. Se però il blogger invita amici e conoscenti a leggere il suo blog, a commentarlo ed eventualmente trasmetterne copia ad altri, rischia di cadere automaticamente nei rigori della legge.
Domanda: poiché nel mio blog scrivo in quattro o cinque lingue diverse, sarò obbligato a depositare le traduzioni giurate? E se la mia comunicazione al blog la scrivo in danese sul volo Emirates da Dubai a Melbourne, prima o dopo lo scalo a Singapore (Lei sa bene signor Ministro, che il collegamento alla rete è ora possibile anche in volo), ricado ancora nella legge e verrò sanzionato se non trasmetto il mio parto ad uno degli archivi italiani indicati?
E andrò incontro alle tremende sanzioni per pagina, per riga o per parola?

Immaginiamo qualche caso del passato:
”Ma signor Alighieri! Si rende conto che lei ha già scritto ben tre cantiche e non ne ha depositata neanche una? Cento fiorini di multa!”
Altro caso: Lei sa bene, signor Ministro, che al MOMA di New York è esposta permanentemente la famosa ”merda d’artista” di Manzoni. L’opera d’arte è tale in quanto la latta contenente il prezioso prodotto è corredata dal cartoncino con l’opportuna didascalia. La merda, se non evidenziata, non può essere ritenuta un’opera d’arte. Può essere scambiata per una normalissima latta di pelati. Se però è accompagnata dal cartoncino della didascalia che illustra il contenuto della latta stessa, l’insieme latta-descrizione del prodotto diviene opera d’arte.
Cosa desidererebbe ricevere lo stato in questo caso? Il cartoncino con la didascalia, senza la latta contenente il prodotto; è chiaro! Però, colui che lo inviasse rimedierebbe immediata denuncia in base a una qualsiasi dei milioni di leggi dello stato italiano (oltraggio, allarme pubblico, oscenità, etc.). Se invece si recapitasse la latta, senza didascalia, la situazione sarebbe anche peggiore, in quanto gli archivisti potrebbero trattarla come una comune conserva di pelati o di pisellini primavera. Dubbio atroce. Cosa esigere a testimonianza della ”cultura e della vita sociale italiana”?
E quello sbadato di Leonardo che ha dato la sua Monna Lisa a un re di Francia! Che cosa Le invierà per evitare di pagare la multa? La riproduzione comprata all’ingresso del Louvre?

Esortazione: siamo seri! Chiamiamo le cose con il loro nome: se la legge è fatta per proteggere (e non è già molto protetto?) l’Ordine dei Giornalisti, io chiedo, ma che dico? esigo, che venga subito organizzato l’ordine degli idraulici, dei falegnami etc. Questi non si possono permettere errori né partigianerie. Il loro lavoro, se fatto male, fa molti più danni di quelli prevedibili e accettati che un giornalista inquadrato può fare. Tutti (fortunatamente!) sanno che un giornale, un programma televisivo, perfino i programmi musicali sono schierati. Mannoia e Vecchioni non canterebbero mai per Berlusconi! Socci non potrebbe condurre un programma su RAI3. etc.etc.
Tutti sappiamo che il giornalista lavora solamente se inquadrato in un progetto editoriale. E il progetto editoriale esiste solo se dietro c’è un gruppo imprenditoriale (spesso politico), che lo sostiene. Un giornalista che volesse fare il suo lavoro fuori dal gregge o (orrore, orrore!) senza compenso, sarebbe immediatamente estromesso. Esistono norme precise su compensi e volume di produzione stabilite per i pubblicisti. Immagino anche per i giornalisti.
E il blogger? Fortunatamente (per ora) fa ancora quello che vuole. Lo lasci così, per favore. Il blog è l’unica forma libera di comunicazione. Vuole metterci una tassa = multa in caso di mancata trasmissione all’autorità? Spero che in tal caso ci sia una vera rivoluzione. Bloggers di tutto il mondo unitevi!
Si ricordi, signor Ministro, che la proprietà intellettuale è esclusivamente dell’autore. Se questi vuole comunicarla o anche farne dono al proprio paese, allo Zimbawe o a nessuno, e a prescindere dal valore intrinseco, non c’è MINCULPOP che tenga.

Grazie dell’attenzione, signor Ministro

Franco, di nome e di fatto.

1 comment:

Anonymous said...

hi, new to the site, thanks.