Un servizio TV (le Iene del 16 0ttobre)
riportava interviste crude di militari italiani di ritorno da guerre (Bosnia, Kosovo, Afghanistan), militari che facevano (o avevano fatto anche in passato) consumo di droga durante la loro missione. (qualcuno anche prima, quasi tutti gli intervistati anche dopo) 

Qualche giorno prima giravano denunce da parte del Ministero della Difesa con cui si accusavano alcuni giornalisti italiani d'aver diffamato l'Esercito Italiano.

scriveva "politiken" di Copenhagen (qualche giorno fa)

Helmand har stor strategisk betydning for parterne i den genopblussede krig. Over 80 procent af hele verdens opiumproduktion kommer fra området, og kontrol over denne milliardindustri er vigtig for både Taleban, de lokale opiumsbaroner, korrupte embedsmænd og officerer på regeringssiden.

ovvero:

Helmand ha una grande rilevanza strategica per le parti in questa fase di recrudescenza della guerra. Più dell'80 per cento dell'oppio prodotto in tutto il mondo arriva da quella regione e il controllo di quella attività miliardaria è importante, vuoi per i Talebani, vuoi per i locali signori dell'oppio, nonché per personalità corrotte e personaggi ufficiali governativi.


Ci sembra difficile, se non quasi impossibile, che qualcuno dei nostri ragazzi, anche se non già iniziato al consumo di droghe, quando immerso in un ambiente dove l'0ppio è più diffuso del sale da cucina resti completamente immune dalle tentazioni offerte da usi e consumi locali.

Se in futuro dovessi mandarli in Yemen, diventeranno certamente curiosi nell'incontrare i locali alle 8 di mattina e alle 12 dello stesso giorno con aspetti molto differenti. Hanno in generale una guancia gonfia.
 "Perché y'anno menato?"
"No. Masticano foglie di qat: la droga locale!"
"Che me passi 'na foja pur'a me? Famme provà!"