why should I lie?

why should I lie?

Wednesday, October 05, 2016

Ipocrisia italica e bidoni statali

ILVA: quartieri Paolo VI e Tamburi a Taranto.
Se non sbaglio il tutto risale al 1968 quando la direzione dell'ILVA decide di utilizzare l'area dei due quartieri (Paolo VI e Tamburi) per realizzare abitazioni per i dipendenti.

un po' di storia

Inaugurazione stabilimento Italsider di Taranto
• Viene inaugurato lo stabilimento Italsider di Taranto. Si tratta di un impianto siderurgico a ciclo integrale, dove cioè avvengono tutti i passaggi che dal minerale di ferro portano all’acciaio. Il fulcro della produzione sono i cinque altoforni, dove viene prodotta la ghisa. Ognuno è alto più di 40 metri e ha un diametro tra 10 e i 15 metri.
Proprietario? Il pubblico.

continuo a leggere

L'acquisizione dell'Italsider da parte della famiglia Riva (1995): il ritorno a Ilva

La successiva crisi del settore, registrata negli anni ottanta, ne ha poi provocato un grave stato di crisi.
La denominazione Ilva fu ripresa nel 1988 quando Italsider e Finsider furono messi in liquidazione e scomparvero. La "nuova" Ilva fu smembrata alla vigilia del processo di privatizzazione; già ceduto l'impianto di Cornigliano e chiuso quello di Bagnoli, l'acciaieria di Piombino fu venduta al gruppo bresciano Lucchini, mentre l'attività più significativa, il grande polo siderurgico di Taranto, passò nel 1995 al Gruppo Riva.  

Conclusione: 
lo Stato era autorizzato a inquinare...o meglio!..quando lo Stato ha deciso che i quartieri residenziali per i lavoratori fossero quelli confinanti con le installazioni industriali, nessuno ha messo in guardia contro possibili inquinamenti.
Quando la proprietà è passata al privato, tutti hanno cominciato (giustamente peraltro) a pontificare.

Che dietro tutta la bagarre ci sia stata anche una manina di grande Germania (che vedeva la sua Thyssen Krupp commercialmente in crisi) è solo una mia malignità.

Guarda caso però... 
alla interruzione/riduzione della produzione di Taranto corrisponde una ripresa delle attività presso la languente Thyssen-Krupp di Germania.

No comments: