why should I lie?

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Saturday, March 16, 2019



Australiano in New Zealand - strage di islamici

vendetta?
Non c'è un chiaro collegamento?



SYDNEY e Melbourne come Londra, Bruxelles e Parigi. Anche l'Australia sembra ormai finita nel mirino dello Stato islamico. L'attentato compiuto stanotte nel distretto Brighton di Melbourne, e subito rivendicato dai tagliagole del sedicente Califfato, è soltanto l'ultimo di una serie di attacchi. Quello più mortifero s'è prodotto a Sydney il 15 dicembre 2014 quando, dopo quasi 17 ore di angoscia, si concluse l'assedio alla caffetteria dove un uomo aveva tenuto in ostaggio una ventina di ostaggi. Dodici furono liberati nel corso della trattativa, mentre il sequestratore chiedeva di parlare con il premier australiano ed esigeva che gli portassero una bandiera dell'Isis. A rompere l'assedio furono i corpi speciali australiani: alla fine dell'attacco si contarono tre morti e diversi feriti.

Lo scorso dicembre, a Melbourne stavolta, la polizia è riuscita sventare un piano per un attacco multiplo, in stile Parigi, programmato per il giorno di Natale. A pianificarlo una cellula formata da ventenni, tutti australiani, ma di origini straniere. 'Auto-radicalizzati', assicura la polizia, ascoltando i proclami dell'Isis e seguendone gli appelli a colpire. La polizia ha parlato di una minaccia molto 'seria': il gruppo intendeva preparare un attentato 'significativo' per creare panico e terrore, esattamente come in Francia o in Belgio. Secondo le informazioni di intelligence l'attacco doveva essere realizzato con esplosivi, coltelli e armi da fuoco.



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