why should I lie?

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Tuesday, October 30, 2018

San Lorenzo - Roma

E' il quartiere di cui si è parlato tanto negli ultimi giorni...forse senza saperne un gran ché.
Il nome è direttamente collegato a quello della basilica di San Lorenzo fuori le Mura.
Le Mura sono quelle Aureliane; mura che l'imperatore Aurelio fece edificare intorno
all'antica Roma d'un milione di abitanti.
A fianco della basilica di San Lorenzo c'è l'ingresso al cimitero del Verano.
Strada principale decorata da filiali di agenzie di pompe funebri, di fornitori di monumenti funebri e di corone e cuscini dei fiori più gettonati.
A poche decine di metri: lo scalo ferroviario di San Lorenzo.
Il tutto non sembra il simbolo della gioia e del divertimento. Infatti tutto il quartiere è stato per anni un vero simbolo di povertà e sottosviluppo. Le vere attività ufficiali erano e sono tuttora in gran parte collegate al trasporto merci e al business del caro estinto. Strade e stradine tra edifici spesso da tempo diroccati.
Abitare nel quartiere di San Lorenzo è stato per anni un segno di scarse risorse economiche e d'un posizionamento al fondo della scala sociale.
Seconda metà degli anni '30
Mussolini fa costruire tutta una serie di strutture (alcune completate nell'immediato dopoguerra) in prossimità di questa area.
Tra queste, le più importanti sono: la Città Universitaria e relativa Casa dello Studente, l'Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, la nuova Stazione Termini. Ma, partendo da lì, ci si avvicinava, e tuttora ci si avvicina, rapidamente all'area veramente sottosviluppata.
Tutto ciò che Mascellone aveva fatto avrebbe dovuto (e sembra tuttora farlo) contribuire a un vero rilancio dell'area, ma...
...all'inizio di luglio del 1943 arrivano lunghi treni merci che trasportano rinforzi militari da Grande Germania...e questi dove vengono scaricati? Ovviamente in uno scalo merci: guarda caso! quello di San Lorenzo.
E il 19 luglio in mattinata? 
Credo fossero dei B22. A 9 anni d'età, abituato a vedere gli economici trimotori italiani, non sarei stato in grado di distinguerli dai B27 o da altri mostri volanti americani, 
Ricordo solo il susseguirsi di tuoni che venivano chiaramente percepiti in tutte le aree confinanti con il quartiere di San Lorenzo. E' la prima volta che gli Americani bombardano Roma. 
Morti; rovine in tutto il quartiere. Interi palazzi crollati. Le centinaia di sfollati vengono ricollocate in scuole, conventi e altre strutture.
(il 25 luglio Sciaboletta licenzia Mussolini: ma niente cambia a San Lorenzo)
Nell'immediato dopoguerra si costruiscono in tutta fretta casermoni di abitazione. Bruttini...ma meglio del niente. 
Probabilmente anche in quella situazione d'emergenza ci sarà stata una gran bella speculazione. Alcuni fabbricati semidistrutti non vengono neanche toccati. A distanza di 70 e passa anni ci si chiede: perché?
Ed è così che San Lorenzo si presenta ancor oggi. Qualche lapide in memoria; un giardinetto ha rimpiazzato qualche rovina. Siringhe. Squallore. Bare e corone di fiori.
Si aggiunga, a pochi passi dalla basilica, l'Istituto di Medicina Legale...con relativo traffico piuttosto deprimente di furgoncini neri e il gioco è fatto. 
Dimenticavo gli accampamenti di nomadi o immigrati che spesso sorgono, senza preavviso, lungo le mura del cimitero.
Chi sa cosa ne penserà il santo.

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