why should I lie?

why should I lie?

Friday, October 19, 2018




...un Enrico Mattei
che non potevamo immaginare

a - anno1960 - ABC Cafeteria in Vesterbrogade, Copenaghen.
Specialità della casa:  "fish and chips" (ovviamente selfservice)


b - Franco, da poco arrivato in Danimarca, ritirato il suo vassoio, si guarda intorno cercando un tavolo libero.

c - due ragazzi sui 22-25 anni, italici d'aspetto, seduti ad uno dei tavoli, gli fanno un cenno e invitano il nuovo italian looking guy ad accomodarsi al loro tavolo. Si presentano: Elio ed Ettore. Completo l'operazione presentandomi a loro: Franco.
Si parla. 
Da quanto siete qui? Cosa fate di bello? Studiate o lavorate? 
Le informazioni che ci scambiamo per creare un'atmosfera d'intesa (che durerà per anni) sono quelle che gettano in "un attimo" le basi d'una vera amicizia.
Elio è praticamente danese in quanto è stato trasferito qui, paese autosufficiente dal punto di vista alimentare, alla fine della guerra. Ha perduto suo padre, comandante di sommergibile. Ha studiato in Danimarca e frequenta l'Università di Copenaghen (latino e francese). Insegna italiano nelle scuole serali.
Ettore: partito da Napoli come rappresentante di una ditta di registratori a nastro, è anche lui iscritto all'Università di Copenaghen (francese ed educazione fisica); è sposato con Ellis.
Io? Laureato in ingegneria chimica lavoro in una società danese di fama mondiale: la Haldor Topsoe. Sviluppiamo processi nel settore della petrolchimica e produciamo catalizzatori per gli stessi. Produciamo anche silicio per elettronica.

c- Inutile dire che cominciamo a frequentarci e, quasi giornalmente, ci incontriamo per scambiarci opinioni, pettegolezzi, commenti, idee di programmi. 
Le nostre compagne fanno amicizia. Anche loro lavorano e, almeno per ora, non hanno altri impegni familiari che noi: i rispettivi maschietti.
Veniamo invitati in ambasciata in occasione di qualche avvenimento. Gli italiani che frequentano l'ambasciata con una certa assiduità sono, ovviamente,  i direttori delle agenzie delle principali società italiane. Un caso a sé: la famiglia Carnera. Friulani, emigrati all'inizio del '900, proprietari delle più grandi imprese per fornitura e installazione di bagni. Sono praticamente i monopolisti della piastrella ceramica italiana.

c - Una sera incontreremo un ospite importante: il senatore Petrilli, grande manager dell'IRI. E' qui per una conferenza durante la quale, presentando l'organizzazione della struttura, illustra le capacità d'un grande sistema statale che necessariamente deve confrontarsi  con "i grandi" sul mercato mondiale. 
Durante il rinfresco d'obbligo, facciamo conoscenza con uno dei giornalisti danesi che seguono l'avvenimento. Ci presentiamo: Elio, Ettore, Franco, John Danstrup.
Non ci sembra che John sia particolarmente convinto della bontà dell'iniziativa IRI in quanto, secondo lui, ricorda troppo lo statalismo d'iniziative fasciste, naziste e sovietiche. Ne nasce un confronto. 
Secondo noi, in un Paese dove per anni erano sopravvissuti solo i forti (ad esempio FIAT, MONTECATINI, AGIP, OLIVETTI), alcuni dei più deboli avevano trovato nell'IRI posto per capitale di sostegno e sviluppo. 
Ovviamente, come risultato della discussione, possiamo vantarci di affermare che il nostro team è aumentato d'una unità...o meglio...d'un amico. 
Con John ci vediamo spesso e da Lui apprendiamo i segreti della tecnica di comunicazione nordica sempre lineare,  anche se spesso cruda, senza però diventare cattiva.

c - E un giorno Ettore ci convoca in seduta straordinaria. 
"Ho parlato oggi al telefono con mio padre. Mi ha detto che qualche giorno fa ha incontrato a Napoli (mio padre abita lì) un suo vecchio compagno di scuola."
...silenzio da parte nostra.
"Il fatto è che questo ex compagno di scuola si chiama Enrico Mattei" e, tutto d'un fiato "quando ha saputo che mi trovavo in Danimarca mantenendomi con un lavoro che definire precario è un eufemismo, ha detto: 'Perché non lo fai rientrare, almeno temporaneamente? Il mese prossimo prenderà il via, proprio qui a Napoli, un corso di management, organizzato dall'ENI. Durerà sei mesi. Se lo troverà interessante potrà decidere in seguito che uso farne."
"E tu?"
"Io ed Ellis partiamo domani. Vi abbraccio tutti."

c - I sei mesi passano veloci anche se le comunicazioni telefoniche sono scarse. Al rientro grande festa! con sorpresa: Ellis parla danese con accento napoletano!!!
Ed Ettore ci mostra una minivaligetta nuova di zecca che, al confronto, quella dei codici segreti del presidente degli USA appare un residuato. 
La valigetta viene aperta in nostra presenza, John in prima fila. 
"Il contenuto sarà a disposizione di radio Copenaghen. Tradurremo in danese tutti questi 45 giri.  I testi originali sono stati registrati da un tale che si chiama Enrico Mattei. Le traduzioni verranno lette da Elio e da John nel corso d'una trasmissione pomeridiana di quindici minuti. La trasmissione si chiamerà "Vi presento l'Italia". Inutile dire che questo è un primo passo verso 'Agip Scandinavia'. E in parallelo..."
Già immaginiamo il 'parallelo'. Il cane a sei zampe farà la sua comparsa in Scandinavia. Autostrade, aree di sosta, ristoranti e motel. Cose sconosciute per lo meno qui, nella piccola Danimarca. E la Scandinavia intera ci aspetta!.. 
Lavoriamo tutti, giorno dopo giorno. Il gruppo di lavoro si è arricchito d'un avvocato, che butta giù le bozze di contratti per l'acquisizione di aree che il sottoscritto comincia a individuare. 

c - La trasmissione pomeridiana ha successo. E' molto seguita. I danesi cominciano a conoscere un'Italia parallela, moderna, ospitale...
...poi però arriva ottobre...
è il 1962

p.s. - ancora oggi ci chiediamo: "Chi ha buttato giù quell'aereo?"



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