borse di ricerca

Tutto cominciò negli anni '80, con un ministro della pubblica istruzione che, anche per tradizione di famiglia, era d'un rosso  che un cocomero maturo ci sfigurerebbe.

Le borse di ricerca a livello universitario devono essere esclusivamente statali. E vi dirò perché.

In primo luogo quelle società private che hanno finanziato la ricerca nelle università italiane (e non sono state poche) si sono rivolte alle facoltà tecniche e scientifiche per ottenere risultati da sfruttare industrialmente, i.e. commercialmente. 

Scandalo! Pensate! Quel reazionario del M.I.T. di Boston si regge su princìpi del genere! 

Come si può accettare che il progresso d'un Paese libero e democratico debba dipendere dall'iniziativa e dagli interessi d'industrie che pensano solo e sopratutto ai propri interessi?

E, ad aggravare questa condizione speculativa c'è il fatto che i finanziamenti per la ricerca andrebbero innanzi tutto alle università più celebri e qualificate, provocando così un aumento del "gap" con le piccole università ubicate in città di provincia!

Noi, Paese libero e democratico come l'Italia, non accetteremo più condizioni del genere! Finanzieremo, statalmente parlando, solamente le ricerche importanti per il progresso dell'umanità. 

Potrei suggerirne qualcuna? 

"Perché non esistono formiche con venti zampette? E, qualora esistessero, quali vantaggi ne risulterebbero per l'ambiente in cui viviamo?"

"Se Napoleone fosse confinato oggi all'isola d'Elba, svilupperebbe il turismo o le miniere di minerale di ferro? Eseguire l'analisi comparativa, non da un punto di vista industriale, bensì immaginando cosa gli storici di oggi potrebbero dedurre dalla decisione napoleonica."

e, in subordine, ma collegata a questa:

"Quali rapporti stabilirebbe Napoleone con la famiglia Riva? Accetterebbe di trasferirsi a Taranto? Accetterebbe Napoleone di lasciarsi coinvolgere in un  disastro ambientale?"

...e così potremmo arrivare anche a temi tanto cari a quel ministro, quali "il capitale"; la rivoluzione d'ottobre; Stalin: l'uomo di ferro!..

E io mi sento un verme in quanto, negli anni cinquanta, accettai di farmi corrompere da una ditta che finanziò la ricerca sperimentale relativa allo sviluppo d'una nuova tecnologia per la produzione di silicio iperpuro per elettronica!

E immaginate come debba sentirsi quel mio collega che, finanziato dalla NASA, sviluppò una tecnologia per la produzione d'un nuovo combustibile per missili.

Avremmo certo preferito dedicarci allo studio dell'influenza sull'ambiente delle formiche con venti zampette, studio da sviluppare in collaborazione con l'università xxx, ma l'industria privata ha i suoi limiti, dettati da sporchi interessi commerciali!