why should I lie?

why should I lie?

Thursday, September 11, 2014

C'era una volta...

C'era una volta un signore che, dopo aver accumulato qualche soldino facendo tra l'altro il comunicatore e il palazzinaro, si chiese "e ora?"
Si guardò intorno e vide il vuoto...o forse più del vuoto...il precipizio.
C'erano i comunisti cattivi, che mangiavano i bambini, violentavano le suore e opprimevano le popolazioni...in particolare gli imprenditori. E questi, i comunisti cioè, sempre più  minacciosi, si presentavano, praticamente senza avversari dopo "mani pulite", alle elezioni politiche del suo Paese. 
Intollerabile! Ripeto! Intollerabile.
E qui il signore decide: "Scendo in campo!"
Nessun politico, alla data, era mai sceso in campo. Tutti si presentavano e si candidavano. 
Ma Lui no! Lui scende in campo.
E, guarda caso, vince. 
La cosa non piace ai politici di professione e in particolare ai comunisti, neo o vetero che siano. La cosa che più li offende non è tanto la lontananza politica, bensì il fatto che questo signore, già con la sua "discesa in campo" abbia cominciato ad abolire il politichese; cosa che porterà avanti con successo durante tutta la sua carriera che però, guarda caso, è sia economica che politica.
I sinistrorsi, e non solo i comunisti, fanno perciò ricorso a tutti i trucchi del mestiere per buttarlo fuori campo (questo per continuare con il gergo sportivo).
Ci sono voluti venti anni venti...ma ce l'hanno fatta!
"Cosa? Fuori campo? Ma voi scherzate! Voi non immaginate neppure lontanamente quello che c'è dietro! Chi, quali, quanti e perché."
Ed è per questo che ho cominciato a studiare più da vicino i fatti.
Il punto di partenza dello studio è importante.
Perché? Perché quel signore si è buttato in uno stagno pieno di merda (definizione mia personale dell'ambiente politico italiano dell'epoca) quando invece poteva dedicarsi ad una miriade d'altre attività e passatempi, dalla musica alla poesia, all'allevamento di pollastrelle?
Supponiamo che Lui, al momento della discesa in campo, si sentisse un po' Cavour, un po' Jefferson, un po' Thatcher, ed essendosi reso conto del disastro incombente sul Paese, prossimo a diventare il primo esempio al mondo di Eurocomunismo, abbia voluto sperimentare un processo alternativo di trasformazione del Paese stesso: da democristiano a businessminded, eliminando così molte delle tendenze sinistrorse radicate da anni in parte della popolazione.
Supponiamo pure che Lui, cosciente della sua solida situazione economica conquistata utilizzando amicizie, preparazione e abilità, abbia deciso di dedicare tutti i suoi sforzi alla trasformazione e crescita d'un Paese da Lui amato. Permettetemelo! E' un'ipotesi.
Continuando a supporre, Lui, da buon businessman, ha prima analizzato la situazione economica e finanziaria del Paese, la disponibilità di risorse naturali e la necessità di allargare la sfera d'influenza del Paese stesso, vuoi da un punto di vista commerciale che da quello...oh cielo!.. politico.
Da tempo, Lui al governo, l'Italia è stata lo stato più intercettato dai Servizi US. Tutto il personale diplomatico americano in Italia era tenuto a trasmettere ai servizi US qualsivoglia comunicazione o pettegolezzo riguardante le mire, sopratutto politico-commerciali, di Lui.   
Wikileaks ce ne ha fornito qualche bocconcino.
Che poi Lui abbia coltivato amicizie pericolose non è piaciuto ai cosiddetti amici, vuoi vicini che lontani. Oltre Atlantico sono stati oltremodo disturbati dalle sue relazioni con  individui del tipo Gheddafi e Putin. 
Sia Gheddafi che Putin rappresentavano invece ben due punti d'appoggio per sollevare, se non il mondo, almeno l'Italia. 
Gli innumerevoli contratti, negoziati per vie traverse durante l'embargo, e alla luce del sole a embargo finito, hanno fornito a noi italiani, oltre ad una posizione privilegiata nel settore degli idrocarburi, anche una fonte d'introiti che, altrimenti, non ci saremmo mai sognata. Forse non tutti ricordano, o piuttosto non vogliono ricordare, la cerimonia con cui Lui e il suo amico Mohammar hanno inaugurato gli impianti costieri di Mellitah, da cui, guarda caso, partono anche gli oltre cinquecento chilometri di gasdotto sottomarino per la Sicilia. E a loro volta, questi impianti ricevono gas e petrolio grezzo dal deserto, dove troviamo ancora contratti e lavoro per società italiane. E non dimentichiamo acquedotti e strade, ospedali e scuole. 
E oggi? Grazie ai creatori di primavere, possiamo dire: è andato tutto a puttane!
Ma l'amico Putin? 
Guarda caso. Una delle ultime mosse di Lui era: catalizzare una collaborazione tra Russia e Libia così da creare un polo energia che, una volta completato anche il gasdotto del Caspio, avrebbe avuto il suo baricentro in Italia. 
E lì è arrivato l'altro. 
"Donne! E' arrivato il gasista!"
Il gasista aveva fatto i suoi calcoli. Una volta risolto il problema degli approvvigionamenti di gas a casa sua (con il famoso gas di scisti la produzione era arrivata a livelli record, mentre solo qualche anno prima, causa la rottura dei rapporti con il Venezuela, il primo consumatore d'energia al mondo era stato costretto a importare gas naturale liquefatto addirittura dall'Algeria!) si trattava di piazzare il surplus della produzione.
Pensierino del gasista. "Donne! Perché inviare quel fiume di Euri in Russia quando invece potete fornirli a noi stelle-e-strisce che sì, la crisi economica l'abbiamo provocata, ma l'abbiamo anche più o meno superata?"
Il gasista aveva capito, anche grazie ai rapporti sempre frequenti e dettagliati dei suoi servizi, che le intenzioni di Lui erano quelle di favorire un'integrazione econo-energetica dell'Europa indipendentemente dal fatto che uno dei nuovi azionisti si chiamasse Russia.
E gran parte dei nostri media, opportunamente imbeccati dalle principali agenzie di stampa, più o meno internazionali, parlavano degli incontri "goderecci" di Lui nella dacia di Putin. 
Appello! "Chi di voi ha rogne pendenti con la Libia?" 
Risponde Sarkò: "Mohammar ci rompe frequentemente e pesantemente le balle alla frontiera tra Libia e Tchad...Sai? il paese che produce anche uranio! E quello per noi è strategico"
"Bene. Allora organizziamo una bella primavera! I primi missili li tiriamo noi; poi lasciamo tutto nelle vostre mani ché dalla rivoluzione francese in poi nell'organizzare casini siete molto esperti!"
Angela se ne era tenuta fuori da tutta la faccenda. ONU e NATO avevano fatto gesti simbolici, niente di più. 
Ora però nel caso di Putin e Impero Russo era impossibile continuare a nicchiare.
 "Ucraina libera ed Europea!" (tanto la Germania ha ormai il suo gasdotto del Baltico che bypassa Ucraina e altri stati. Se Putin decide d'interrompere le forniture dovrà vedersela con il cliente Germania e non con altri stati!)
Però vengono mobilitati tutti gli stati dell'EU e la NATO (fortunato chi non ne fa parte!)
E Lui? Sta per caso battendo il suo record personale di telefonate intercettate?







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