why should I lie?

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Sunday, July 01, 2012

IL PAESE DALLE CENTOEPASSAMILA LEGGI

Nel 1972  ho dovuto effettuare il collaudo d'una caldaia a vapore ad alta pressione (125 atmosfere operative) applicando il Regio Decreto del 1926 che prevedeva un manometro con fondo scala massimo di 60 atmosfere.
Nel 1995, il preside d'una scuola media, fornito di sufficiente spirito, ha inviato al Ministero della Pubblica Istruzione una lettera mediante la quale autorizzava il prof. XXX a recarsi in ferie estive in Inghilterra: tutto ciò nel pieno rispetto di una legge del 1939.
Siamo pronti a sfottere alcune comunità americane che, in conformità con le usanze locali, approvano regolamenti che appaiono cervellotici (esempio: 1978. A Lincoln, Nebraska, era vietato fumare in strada: ci sembrava buffo! Oggi lo è anche a New York; e nessuno ne ride). Purtroppo, raramente ci dedichiamo all'esame di leggi e leggine italiane. E', non dico raro... è rarissimo, che un deputato, senatore, un ministro, conosca gli estremi d'applicazione d'una legge. Forse la legge la conoscono a memoria, senza capirne a pieno il significato, ovviamente, ma a chi quella legge porterà benefici o danni certamente lo ignorano, a meno che non si chiami Silvio di nome. E sopratutto: hanno dimenticato le ragioni per cui la legge, in gestazione per tanti mesi, se non anni, sia stata fatta. L'aspetto più tragico risiede però nel sistema applicativo delle leggi. Persone vengono condannate in base a certe leggi e altre vengono assolte in base alle stesse leggi; spesso i giudici sono condizionati mentalmente dall'ambiente stesso in cui sono nati e cresciuti. In alcuni casi fa capolino l'ideologia politica e...più leggi ci sono...più boiate si fanno.
L'imprecisione, in molti casi voluta, permette l'applicazione ad kakkium della legge stessa. Il "piromane", come dice il nome, è un malato; ovviamente non un criminale. E invece, in generale, sì!
Se il giudice è abituato a guidare, o a farsi guidare, in caso di auto blu, a 150 km/h, sarà certamente più comprensivo verso il "non" assassino della strada. Se invece il giudice va al lavoro (accade?) in bicicletta, sarà certamente meno ben disposto nei confronti dello stesso criminale. 
Molti anni or sono un giudice siciliano fu promosso a ricoprire una carica d'altissimo livello. Rifiutò perché la mafia minacciava, non solo lui, bensì tutta la sua famiglia. Fu considerato un vigliacco. Nessuno ne prese le difese. Nessuna delle centoepassamila leggi autorizzò l'emissione d'un certificato di somma onestà.

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