why should I lie?

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Sunday, July 10, 2005

VADE RETRO USA - In Italia siamo tutti garantisti!

Cominciò tutto da Sigonella?
Ricordiamo cosa accadde la notte di quel famoso 10 ottobre 1985.
Un aereo di linea egiziano con a bordo il famigerato Abu Abbas e gli altri tre terroristi che con lui il 7 ottobre avevano sequestrato e dirottato la nave da crociera Achille Lauro, tutti responsabili sia del dirottamento della nave che dell’uccisione del passeggero disabile ebreo americano Leon Klinghoffer, viene intercettato da caccia USA che lo costringono ad atterrare all’aeroporto NATO di Sigonella, presso Catania. I Marines americani hanno istruzioni di prendere prigioniero il capo terrorista per sottoporlo alla giustizia americana, ma I Carabinieri italiani ricevono dal Ministero degli Interni l’ordine di arrestare I tre terroristi di secondo livello e di proteggere la fuga verso altri lidi (Yugoslavia) del loro capo. Si sfiora lo scontro a fuoco tra Carabinieri e Marines. Si apre un incidente diplomatico tra Italia ed USA.
Se non erro il primo ministro italiano dell’epoca era Craxi.
Si riparlerà di Abu Abbas in veste di mediatore politico in Palestina nel 1996, anno in cui chiede pubblicamente, ma in modo confuso ed equivoco, perdono per I suoi atti di terrorismo del 1985. Viene poi arrestato dagli americani in Iraq nel 2003. Laggiù fungeva da ufficiale pagatore dei sussidi alle famiglie dei terroristi suicidi. Muore in Iraq, prigioniero degli americani, nel 2004. Forse a qualcuno interesserà conoscere in che modo sia morto. A me, che non sono interessato minimamente agli atteggiamenti ipocritamente buonisti, non interessa più di tanto.

Milano, febbraio 2003. Scompare misteriosamente l’imam della moschea di viale Jenner, Abu Omar. Alcuni testimoni oculari (?) sostengono che I rapitori si sono rivolti a lui in italiano. Il 22 giugno 2005 il giudice Chiara Nobili di Milano firma I mandati d’arresto nei confronti di 13 agenti CIA accusati del sequestro di Hassan Mustafa Osama Nasr, alias Abu Omar, avvenuto il 17 febbraio 2003 mentre l’imam si recava alla moschea.
Abu Omar era già sospettato in Italia di collaborazione con il movimento di Al Qaeda e favoreggiamento del reclutamento di “volontari” da destinare al terrorismo internazionale. Tanto pulito il brav’uomo non sembrava, ma le leggi italiane non permettevano, né permettono, misure troppo severe nei confronti d’un semplice sospettato di reati politico-terroristici. Non è provato che le autorità italiane fossero completamente all’oscuro dell’azione degli agenti della CIA. Lo si sospetta, così come pure si sospetta che abbiano collaborato direttamente al sequestro.
I giornali pubblicano il seguente resoconto:
Ø Gli agenti CIA sequestrano Abu Omar a Milano
Ø Lo trasferiscono alla base di Aviano
Ø Da Aviano in Germania
Ø Dalla Germania in Egitto
Sembrerebbe che in Egitto l’imam sia stato sottoposto a interrogatori piuttosto pesanti, al confine con la tortura.
Atteggiamento della stampa italiana:
Ø Azioni del genere, considerate quasi normali al tempo della guerra fredda, non sono più ammissibili in un paese libero ed indipendente (?) come l’Italia.
Ø Gli 007 della CIA vivevano da nababbi spendendo ben 500 Euro al giorno pro cranio.
Ø Il governo italiano che figura ci fa?
Ø Una bella protesta diplomatica ci starebbe bene.
Ø Un’indagine ministeriale pure.
Ø Etc.etc.
Prima considerazione:
Ø La guerra fredda è stata una giustificazione di più alta caratura morale che non la guerra al terrorismo internazionale?
Torniamo però agli anni ’80.
I nostri Carabinieri si sono appena fatti le ossa con la guerra al terrorismo: BR, NAP, NAR, Potere Operaio, Autonomia Operaia e chi più ne ha più ne metta.
Si sono guadagnati galloni e fama, anche a livello internazionale, tanto che un governo latino-americano scrittura un gruppo di ufficiali dell’Arma come consulenti nella lotta alla produzione ed al traffico di droga, attività protette tra l’altro da formazioni di “guerrillas”.
Prima raccomandazione dei Nostri, rivolta ai media locali:
Ø Non parlate mai e non scrivete mai di “guerriglieri”. Parlate e scrivete sempre e solo di “terroristi”. Questo taglierà notevolmente l’appoggio dell’opinione pubblica al personaggio del guerrigliero, personaggio nettamente più romantico.
I Carabinieri non solo si rivelano essere consiglieri preziosi; passano anche all’azione.
Fingendosi grandi trafficanti internazionali, cominciano a trattare l’acquisto di grandi quantitativi di cocaina per conto della mafia italiana. Concludono l’affare e promettono di presentarsi con un aereo da turismo al rendez-vous con I produttori/raffinatori per il prelievo della partita di droga. Tutto ciò nel bel mezzo della foresta equatoriale, foresta ricca di piccoli aeroporti gestiti direttamente dai narcotrafficanti.
Sorpresa! Dall’aereo scendono degli individui armati che caricano a bordo droga e venditori. Questi ultimi si risveglieranno in un altro Stato, ma soprattutto in stato di detenzione. I Nostri un plauso lo meritano?
Un’operazione del genere è stata ripetuta nel giugno 2005 in un diverso Paese sempre con risultati egualmente positivi. Un altro plauso?
Riflessione profonda:
Ø Vogliamo condannarli per aver infranto un certo numero di norme di diritto internazionale?
Ø La guerra fredda, la guerra alla droga, la guerra al terrorismo in che cosa si differenziano?
E se media, magistrati, politicanti la smettessero di considerare I terroristi alla stregua di guerriglieri così come I nostri Carabinieri a suo tempo hanno chiesto venisse fatto nei confronti dei terroristi protettori dei narcotrafficanti? Consideriamoli alla stregua di BR, NAP, NAR etc. e, soprattutto, una volta presi, buttiamo via la chiave!In parole povere: se fossimo meno ipocritamente garantisti?

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