why should I lie?

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Wednesday, November 23, 2011

Sempre nello spirito Presidenziale

Sì! I bambini figli degli immigrati devono avere la cittadinanza italiana! Lo voglio, lo voglio, lo voglio!
Subito i lecchini del PD hanno detto: "Per la prossima primavera ti presenteremo una legge pronta all'uopo!"
Riflessione del popolo bue: "Ma se noi le leggi di solito le facciamo con i piedi, è possibile che quella che il PD proporrà sia migliore della legge (tuttora?) in vigore negli USA?"
In parole povere quest'ultima dice: "Chi nasce negli USA è cittadino statunitense"
Così accadde che nel 2006 il governo degli USA, facendo una spunta del tipo censimento, si ritrovò con 12 milioni in più di americani legali, ma illegali.
"Mo guarda ben che dici? Come può essere un assurdo del genere?"
Semplice!
Esiste una cosiddetta ONLUS di cui si dice che si ritrovino tracce in Norvegia.
Nel caso degli USA, questa ONLUS facilitò anno dopo anno l'ingresso (qualcuno insinua che si trattasse di contrabbando d'esseri umani) d'un numero considerevole di panzone messicane - diciamo all'ottavo-nono mese? - che qualche giorno dopo l'ingresso in qualità di turiste, venivano prese dalle doglie e ricoverate in ospedale (Dallas, Houston, San Antonio etc.)
Qui nasceva la pietra su cui fondare tutto il nucleo familiare.
Il neonato...è americano. Chiede subito, ovviamente tramite avvocato della ONLUS, che la mamma resti con lui, o con lei, in USA. E' giusto.
Ma, guarda caso, ha un padre in Messico. Gli concediamo un visto d'immigrazione per ricongiungersi con un figlio americano? E i fratellini? Li lasciamo soli in Messico? Di conseguenza possiamo stabilire una nuova aritmetica basata su: 1 = 3, 4, 5, 6...
Mi sembra oltremodo ovvio che "il senza fine di lucro" sia stato in qualche modo accantonato.
Torniamo al nostro superPresidente.
Sarà certamente al corrente del fatto che, in occasione degli ultimi sbarchi a Lampedusa, ci sono stati diversi nastri celesti o rosa. Il colore non conta. Un maligno potrebbe pensare che sono cominciate le prove generali in vista del varo in Italia d'una legge stile KUSA (acronimo di Kazzata statunitense).
Giustissimo che i nati in Italia siano italiani, ammesso che loro, o chi per loro, lo richiedano. Già esiste una bellissima integrazione a livello di bambini, scuole e giochi.
Giustissimo che abbiano gli stessi diritti di noi italiani.
Giustissimo però che i loro genitori, sia quelli già residenti che quelli di cui si prevede l'arrivo, rispettino, e facciano rispettare dai minori, tutte le leggi del nostro Paese e dell'Unione Europea.
E, sopratutto: non ci siano ONLUS e avvocati pronti a lucrarci!


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