why should I lie?

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Sunday, May 15, 2011

CONCETTO PERSONALE DI DEMOCRAZIA

Tutti abbiamo diritto ad esprimerci in un ambiente governato secondo i criteri della democrazia. Il fatto è che il concetto di democrazia è in qualche modo assimilabile all'elastico delle mutande: a panza piena questo si espande. Inutile dire che, nei momenti di magra, l'elastico diventa più ballerino e rischia d'incoraggiare la messa in evidenza di quegli attributi che, ai tempi dei nostri avi, venivano definite "le vergogne".
Su una cosa tutti si dichiarano d'accordo: la democrazia è l'espressione del popolo.
Su più cose tutti sono in disaccordo: come interpretare l'espressione del popolo e come stabilire la corrispondenza tra gli atti dei governanti democratici e quanto il popolo ha espresso democraticamente.
Il popolo sceglie una maggioranza di governo. Questa maggioranza, nel momento in cui si presenta agli elettori, ha già indicato il nome di colui che formerà il governo (novità degli ultimi dieci-quindici anni che non è in conflitto con la costituzione).
Qui però entra in gioco la personalizzazione del concetto di democrazia. Chi ha vinto le elezioni dice: "Hanno scelto me. Avevo presentato un programma. Cercherò di realizzarlo. I miei elettori saranno felici e contenti."
Il programma di chi ha vinto è in generale agli antipodi rispetto al programma dei perdenti. Di conseguenza, a fronte d'una maggioranza, risicata o meno, di elettori felici e contenti, ci sarà una minoranza infelice e scontenta.
La democrazia dice: si rifaranno alle prossime elezioni!.
Metti però che il gruppo dei felici e contenti resti costantemente felice e contento e che addirittura aumenti di numero (anche se di poco), gli infelici e scontenti continueranno ad essere ancora più incazzati non riuscendo a far sentire la propria voce.
A questo punto le alternative sono due: o interviene il demagogo, persona capace di dare un contentino anche agli scontenti infelici, oppure si assiste a uno spettacolo di democrazia antidemocratica.
In effetti, sarebbe opportuno esaltare il frazionamento del territorio. Più il rapporto governante- governato è diretto, più il programma localmente realizzato aumenta il numero dei felici soddisfatti, più il programma nazionale del partito al governo verrà messo sistematicamente da parte. Non necessariamente disatteso, ma certamente imbastardito da quelle che sono le necessità locali. Credo che si arriverebbe a realizzare quanto la Lega Nord sta predicando da anni.





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