why should I lie?

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Wednesday, January 12, 2011

I PRIVATI E L' UNIVERSITA'

Nel 1958 (preistoria?) ho cominciato a preparare la mia tesi di laurea in ingegneria chimica, tesi sperimentale dal titolo "Processo per la produzione di silicio iperpuro per elettronica". Il lavoro di sviluppo teorico e sperimentale del processo avveniva nei laboratori dell'Istituto di Metallurgia della Facoltà d'Ingegneria dell'Università di Roma. Durata circa 18 mesi.
In questo periodo, sebbene ancora studente, ho ricevuto dalla Società Montecatini (più tardi Montedison) uno stipendio mensile di 30,000 lire pari a ca.15 €. Da sottolineare il fatto che in quel periodo un lavoratore dell'industria percepiva 13 mensilità di 40-50 mila lire/mese.
In parallelo un mio collega studiava i processi di produzione e utilizzo dei dodecaborani quali possibili propellenti per missili. Uno stipendio simile al mio veniva pagato dalla NASA.
Inizio 1960 ci siamo laureati.
La facoltà d'Ingegneria dell'Università di Roma ci ha spinti a partecipare al programma di realizzazione industriale dei due separati progetti. Non conosco le decisioni del mio collega riguardo alla NASA. Io ho seguito per un breve periodo la messa a punto in fase sperimentale su pilota del processo da me sviluppato; poi ho cambiato datore di lavoro trasferendomi, per mia scelta, all'estero dove ho lavorato su altri progetti di ricerca e sviluppo.
Né la Montedison né la NASA hanno acquistato potere, e quindi opportunità di comando, all'interno della Facoltà d'Ingegneria dell'Università di Roma.
Il beneficio che hanno tratto dall'operazione si può riassumere così:
- contatti frequenti con il corpo docente per verificare avanzamento lavori e discutere eventuali modifiche dei programmi.
- suggerimenti basati sull'esperienza industriale della società e discussioni volte a ottenere possibili miglioramenti di stime di costi e tempi.
- processo a livello sperimentale di laboratorio che più tardi, una volta verificatone la validità su impianto pilota, ha permesso la realizzazione dell'impianto di Merano.
Ripeto: fino a produzione del progetto cartaceo a conclusione del lavoro sperimentale di ricerca, il potere decisionale (nei limiti del budget stabilito dalla Montecatini) è rimasto sempre nelle mani del Direttore dell'Istituto di Metallurgia della facoltà d'Ingegneria dell'Università di Roma.

Se questo è stato fatto nel periodo 1958-1960 non vedo perché, a seguito dell'imbecillità dei molti politicastri che hanno messo le mani sul tèma insegnamento (valgano come esempio:Iervolino, Berlinguer, Fioroni), l'Italia dovrebbe continuare a rifiutare l'iniziativa dei privati.
Questa, non solo permette a organismi statali di mettere in cantiere progetti importantissimi, progetti che lo stato in generale non avrebbe la capacità di finanziare, ma inserisce allo stesso tempo nella mente del ricercatore i concetti di tempi, rese, profitti. (Il MIT di Boston-USA è il simbolo mondiale di questa mentalità e di questo modus operandi).
Attenzione: i privati vogliono i più bravi.
Lo stato obietta: che facciamo con le Università più scamuffe?
Risposta:
Stato! Datti da fare per selezionarle, chiudendone qualcuna, migliorane lo standard e dedica a quelle università i tuoi fondi limitati per la ricerca.
Sorry per quelli che credono ancora alle frescacce marxiane o marxiste! Se non ci sono i soldoni dei privati, tranne rare eccezioni (vedi progetto Manhattan), la ricerca va a farsi fottere.

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