why should I lie?

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Sunday, March 11, 2007

SEMPLICE ARITMETICA

Faccio riferimento alla trasmissione de "Le Iene" sui portaborse dei politici. Solo a Montecitorio risultano registrati oltre 680 portaborse, dei quali più di 620 sono pagati in nero.
Risulta anche dall'inchiesta che un deputato percepisce 4190 € al mese per coprire le spese corrispondenti alla voce "portaborse" e assimilati.
Qualora io non usassi questi soldi per coprire spese effettivamente sostenute dovrei, immagino, pagarci il mio 45%+ di tasse. Quindi mi rimarrebbero in tasca circa 2300 €. E' chiaro che sono soldini anche questi, ottenuti, è vero, in modo leggermente disonesto in quanto stornati dallo scopo per cui la somma è stata erogata.
Se invece faccio un contratto regolare con un portaborse degno di questo nome dovrò sborsare qualcosa simile a 1700 € al mese corrispondenti a:
stipendio regolare + contributi, tredicesima etc. Potrò quindi giustificare con l'Agenzia delle Entrate esborsi pari a 1700 €. Io, parlamentare onesto, pagherò quindi circa 1150 € di tasse corrispondenti ai 2490 € mensili non utilizzati. Mi restano quindi 1340 €, parzialmente onesti.
Supponiamo invece di attenermi allo schema illustrato da "Le Iene", quello cioè applicato dalla maggioranza dei parlamentari.
Elargisco 1000 € al mese, pagati in nero, al mio portaborse. Dichiaro all'ufficio delle imposte 4190 €, in quanto non posso detrarre pagamenti in nero. Pago perciò 1900 di tasse e mi restano 1290 €. Ma mi conviene? Perché non fare allora un contratto regolare?
Certo che no! Io non dichiaro una beata mazza al fisco. E che il fisco ci stia con un qualsiasi deputato (a meno che non si chiami Berlusconi), non mi sembra improbabile. Se questa è la situazione, vogliamo dire che stiamo nelle mani d'una manica di disonesti? E che, secondo il codice, possono anche essere classificati tra i delinquenti?

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