why should I lie?

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Saturday, October 20, 2007

IPOCRISIA - maestra di vita

Le TV continuano a diffondere programmi a forte partecipazione di personaggi politici e sindacali.
Ballarò, Otto e mezzo, Porta a Porta, Matrix, L'infedele etc.
L'argomento del giorno è il precariato.
Qualcuno ha citato l'esempio della Danimarca come esempio di struttura "illuminata", con ammortizzatori sociali funzionanti, e con il solo, ma profondo neo, costituito dal fatto che si può licenziare una persona con soli 15 giorni di preavviso.
Chi parlava di questo aveva letto e si era forse anche documentato. Ma perché fare il paragone tra un'Italia agnellizzata e un Paese in cui i famosi ammortizzatori sociali sono stati creati per i lavoratori e non per le aziende?
La Cassa Integrazione è la cosa più vergognosa che si possa applicare in un sistema di libera concorrenza. E' stata creata ad uso e consumo dei grandi sistemi industriali e non rispetta le regole del gioco.
Esempio italico: la Fiat non ha un chiodo da battere? Bene. Intervengo io Stato con la cassa integrazione e ti tengo in caldo i dipendenti in esubero fino al momento in cui ci sia di nuovo lavoro. Tempo limitato, d'accordo, ma non è concorrenza sleale verso le industrie straniere dello stesso settore? Fossi Bruxelles, condannerei l'Italia a multe paurose. Forse Bruxelles l'ha già fatto.
Come contropartita, il fatto che il lavoratore della grande industria sia praticamente "illicenziabile", scarica lo Stato dalle responsabilità che invece deve, almeno in teoria, assumere nei confronti di imprese più modeste che non hanno il potenziale ricattatorio d'una Fiat, d'una Ansaldo, d'una Finmeccanica.
Se l'impresa di venti dipendenti è in difficoltà, ma che vada pure fallita. Sai quanto ce ne fotte? Per preoccuparci, i licenziati devono essere almeno qualche centinaio! Quindi, veri ammortizzatori sociali uguali a zero.
Il Paese paragone, ovvero la Danimarca, riserva invece trattamento uguale - ma sopratutto decente - a tutti i lavoratori. Lo Stato non tiene in caldo i lavoratori ad uso e consumo delle grandi imprese. Lo Stato continua a pagare a "qualsiasi" lavoratore disoccupato un'alta percentuale del suo salario per un periodo d'un paio d'anni.
Obbligo del lavoratore? Accettare il lavoro che gli venga eventualmente proposto (stessa specializzazione, categoria, prossimità alla residenza del lavoro precedente) o perdere il diritto a percepire l'indennità pagata dallo Stato. Se chi parla in TV si documentasse su quanto dice, eviterebbe poi di scandalizzarsi del fatto che si può (e ci si può) licenziare con 15 giorni di preavviso. Questo sistema d'ammortizzatori sociali funziona, assicura la flessibilità e non scandalizza nessuno. Aggiungo che già negli anni '60 in Danimarca operavano agenzie di lavoro interinale, senza scandali e con grande soddisfazione di tutti, capaci di assorbire quei lavoratori, sopratutto i giovani, che non riuscivano a inserirsi rapidamente nel mercato del lavoro. Nel momento in cui anche le grandi industrie devono rivolgersi alle agenzie se hanno bisogno di lavoratori, gli stipendi si adeguano. Ovviamente tutto funziona solo con una certa dose di onestà di tutte le parti in causa.

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