why should I lie?

why should I lie?

Wednesday, June 13, 2007

La nostra storia e i nostri bisogni

Le spese imponenti necessarie a mettere in piedi un’organizzazione
capillare del partito hanno sempre richiesto un importante flusso di
quattrini.
L’oro di Dongo si è esaurito in breve tempo.
Abbiamo dovuto far ricorso agli aiuti dei compagni di Mosca.
Poi, quando l’Italia ha deciso di finanziare iniziative industriali in
URSS (oleodotti e gasdotti dell’ENI, Fiat di Togliattigrad, accessori
per auto, miniacciaierie della Danieli etc.) e scambi commerciali (gli
slip di Romana-export etc., tubi catodici a colori da URSS verso
Italia, etc.), abbiamo avuto la grande idea: mettiamo sù delle belle
società d’import-export e carichiamo sulle cifre dei contratti tra
Italia e URSS commissioni comprese tra il 3 e il 7 per cento,
mediamente il 5%.
Calcolate su cifre d’affari di svariate centinaia di miliardi di lire
l’anno, queste percentuali danno risultati tutt’altro che trascurabili.
Due società, una dalle parti dell'Adriatico, l’altra di Torino (e Svizzera?) hanno
impazzato, procurandoci dei buoni finanziamenti. (?? Finanziamenti??
Forse pizzo è il nome corretto).
Il crollo del muro si è abbattuto però sulle nostre finanze. Gorby non ci
si è filati più di tanto. Anche sotto mentite spoglie di origine
botanica, siamo stati costretti a fare economie. Siamo arrivati a
venderci la sede del partito: il vecchio palazzo Dongo di via delle
Botteghe Oscure, a Roma.
Negli anni che seguirono il crollo dell'impalcatura marxista di Mosca, sacrificando anche qualche elemento della nomenklatura del partito, ci siamo ricostruiti una verginità e abbiamo preparato la riscossa.
L’URSS non c’è più. E allora?
Vai con le Coop! Queste sì che sono nuove fonti di finanziamento!
Il loro contributo, anche se in forma più modesta, già ce lo davano nel periodo in cui ci sentivamo creature di mamma Mosca.
Ma siamo troppo ingordi? Vogliamo conquistare posizioni sempre
di maggior prestigio? Ampliamo perciò il campo d’azione!

Ci siamo fatti una società d’assicurazioni. Poi, come dice l’adagio,
“l’appetito vien mangiando”: vai con una banca! Abbiamo toppato? Ma che ci
frega! Ora siamo al governo: liberalizziamo! (che, tradotto nel nostro
linguaggio, significa: mettiamo sotto il controllo del partito tutte
quelle attività redditizie e gestite quasi esclusivamente dal porcone
privato).

Medicinali da banco? Alla grande distribuzione! Pronte e organizzate?
Solo le Coop.
Combustibili? Alla grande distribuzione! Pronte e organizzate?
Solo le Coop.
Telefonini? Vai con Vocecoop! Ma come entrare sul mercato? Mettiamo in
difficoltà le grandi società che controllano il mercato togliendo loro,
di punto in bianco la fee della ricarica e introducendo la clausola del
cambio rapido nel caso in cui siamo insoddisfatti!
Direttore o presidente di Vocecoop? Certo Tassinari.
A proposito di tassinari! Vogliamo sì o no convogliarli verso
strutture cooperative pronte a pagare il pizzo al nostro partito?
Liberalizziamo ancora? Fuori i notai dai minicontratti di
compravendita immobili! Vi diremo più tardi dove potrete trovare immobili
esennotai!
Riabilitiamo anche istituzioni decadute! Per esempio l'Unità potremmo
rilanciarla sotto il nome di Pravda/Unità. Saranno cavoli acidi per Manifesto
e Liberazione, è vero. Ma un nome storico dovremo pur salvarlo!

Concludendo. “Bandiera rossa la trionferà...” (una volta si
concludeva: "su tutti i cessi pubblici della città")
Cosa significa? Volete mettere sotto controllo delle Coop anche tutti
i vespasiani? In fondo, renderebbero bene. Un consiglio, per noi che
possiamo. Con un decreto legge (ne abbiamo fatti tanti!..) chiuderemo tutti i WC che
i locali pubblici hanno l'obbligo di mettere a disposizione di clienti
e non. In simultanea, procedendo all'italiana, installeremo migliaia di
WC chimici, multicolori e decorativi (anche quelli fabbricati da
qualche Coop), naturalmente a pagamento. Un bel cartello informerà i
frequentatori che il governo, presto (tempi non meglio definiti), farà
costruire da qualche Coop muratori o assimilati, locali moderni e
accoglienti dove tutti i nostri bisognini verranno automaticamente
trasformati in biogas. Questo, una volta compresso e liquefatto in
centraline Coop, verrà avviato ai distributori Coop.
Ogni mille litri di pieno riceverete un premio. Non la bicicletta o il navigatore che Exxon,
Shell, Agip o Tamoil vi promettono. Riceverete un tagliando che vi darà diritto a
partecipare al sorteggio d'un viaggio/pellegrinaggio al mausoleo della
mummietta di Lenin in piazza Rossa a Mosca.
Certo, questo richiederà qualche tempo, ma coronerà i sogni di tutti
noi e voi che, dal momento in cui abbiamo recepito l'insegnamento di Marx,
abbiamo lavorato sempre ed esclusivamente per il trionfo del
proletariato!

4 comments:

Anonymous said...

Cominciamo con quanto di seguito. Se vuoi ci possono essere i dettagli e le puntate infinite della telenovela..........



La politica per il Cavaliere è come un tram: quando gli serve ci monta su; quando non gli serve più scende. E come inquilino di palazzo Chigi com’è andata? La rivista americana Forbes nel 2004 ha scritto che Berlusconi in un anno ha aumentato il patrimonio personale di 4 miliardi di dollari. Naturalmente i benefici sono venuti da soli. Mai cercati. Anzi, il Cavaliere, quando veniva approvata una legge ad personam, pensava sempre ad un altra persona. Prima di scrivere qualche cifra però è necessario chiarire che gli affari più importanti le aziende di Berlusconi li hanno fatti durante i governi di centro sinistra. Noi lo immaginavamo, ma non lo sapevamo con certezza, finchè nel 2002 non ce lo ha detto Luciano Violante. Il capogruppo Ds, infatti, si è alzato alla Camera, in polemica con il centro destra ha parlato del patto che fin dal 1994 esisteva con Berlusconi per le sue televisioni e poi ha detto che “durante i governi di centro sinistra il fatturato di Mediaset è aumentato di 25 volte”. E pensare che il Cavaliere per ringraziare ha fatto saltare la Bicamerale di D’Alema e ora va dai magistrati (va lui a Piazzale Clodio! Lui che i magistrati li odia) per denunciare quelle che ritiene le malefatte dei DS.



Televisioni: sgravi fiscali per 243 miliardi di lire in base alla legge Tremonti del 1994; approvazione della legge Gasparri che secondo Confalonieri porterà nelle casse di Mediaset un paio di miliardi di euro; vendita del 16,8% di azioni Mediaset per 2,2 miliardi di Euro, “praticamente esentasse” utilizzando la legge Tremonti bis sugli sgravi fiscali; vendita dei decoder per la televisione digitale di cui è previsto l’uso obbligatorio in base ad una legge dello Stato che eroga un contributo di 90 Euro a chi compre il decoder. Finora lo Stato ha speso 640 miliardi di vecchie lire. Piccolo particolare: i decoder per il Dtt( digitale terrestre) è prodotto dalla ditta di proprietà di Paolo Berlusconi( ma Silvio ha detto che non lo sapeva).

Va aggiunto il sacrificio de La 7 ora di proprietà Tronchetti Provera, che non può aumentare i telespettatori. Ne parla Colaninno in un libro intervista, ora nelle librerie, dicendo che quando il capo di Telecom era lui ci aveva provato, ma ha dovuto rinunciare perché ”chi tocca la televisione muore”. Tronchetti Provera lo sa e non ci prova nemmeno. Inoltre, quando gli è stato dato il via libera per la scalata Telecom ha comprato subito L’Edilnord della famiglia Berlusconi pagandola 460 miliardi di lire quando ne valeva meno della metà. Chissà perché.



Condoni Fiscali: il Cavaliere nel 2003 aveva dichiarato che mai e poi mai avrebbe utilizzato il condono fiscale per le sue aziende. Invece, a sua insaputa, naturalmente, ha pagato 1800 euro in due rate e ha beneficiato del condono fiscale, risparmiando milioni di Euro. Cose che capitano. Ma lui non voleva!.



Decreto spalmadebiti per le squadre di calcio: il Milan ha risparmiato 217 milioni di Euro nel bilancio 2003. Questo almeno il Cavaliere doveva saperlo perché della squadra è stato Presidente e sa tutto e se non lo sapeva vuol dire che invecchia e il trapianto dei capelli serve a poco.



Riforma fiscale: avendo portato l’aliquota massima al 39% ed avendo un patrimonio di 20 miliardi di Euro quanto ha risparmiato? Secondo l’Espresso 750 milioni di Euro anno. Non male!



Legge sulle donazioni e sulle successioni: zero tasse anche per i patrimoni miliardari. Ma qui c’è da capirlo. Vuole lasciare tranquilla la numerosa figliolanza. E quale papà non lo farebbe?



Fondi neri della Fininvest parallela calcolati in 1500 miliardi di lire dai magistrati di Milano: con il falso in bilancio depenalizzato anche l’evasione fiscale è stata cancellata. Un bel po’ di tasse in meno nelle casse dello Stato.



Accordo Poste- ministero Moratti per la distribuzione a domicilio dei libri di testo. Fatturato dei libri di testo 400 miliardi all’anno. Quale azienda scelgono Poste e il ministero Moratti? La BOL, società di vendita libri. Di chi è? Della Mondatori del Cavaliere. Ma è del tutto casuale. Solo che le altre aziende che si occupano di libri di testo non ci credono e si arrabbiano perché nessuno le ha consultate.



Mi fermo qui. Ma è proprio vero che il governo, come il potere di Andreotti, fa bene a chi ce l’ha.



*(pubblicato sulla rivista Avvenimenti)

francesco said...

Pubblico volentieri il commento. Non ho capito la relazione. Mi ricorda i vecchi discorsi:"non c'è libertà in URSS" risposta:"perché c'è libertà nella Spagna di Franco?"
Il Nostro direbbe "non c'azzecca."

Anonymous said...

conoscendoti, c'azzecca

francesco said...

Mi piace il "conoscendoti". Uscirai un giorno dall'anonimato?