why should I lie?

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Tuesday, March 14, 2006

e-vitanova

“Scrivo qualche riga fuori onda. Non so cosa sia accaduto. Pare però che il filo magico che ci legava si sia interrotto. In fondo era logico che avvenisse tra due persone adulte che avevano appena scambiato qualche parola per telefono e che poi si stavano comportando come due penpal bambini. E’ giusto così e mi ritiro. Ma con tanta tristezza. Se me lo permetti, conservo copia della nostra corrispondenza. Se la cosa non ti garba (che toscanismo!) me lo dici e...oggi basta un click.”

Così comincia la novella d’un nuovo scrittore italiano, assolutamente sconosciuto ai più. Si chiama “Woodhut” , ma è uno pseudonimo di sicuro. E mi chiedo: perché poi inglese? Probabilmente voleva che il suo nome venisse associato mentalmente a quello del famoso umorista Woodhouse.
La novella di cui parlo può al massimo circolare su Internet o essere pubblicata su qualche settimanale rosa. Nessun editore fornito d’un minimo di senso degli affari, investirebbe in una storia così banale, perché scontata. Ma che invita a riflessioni, anche profonde.
Immaginate solamente la situazione che ha dato lo spunto alla novella. Un contatto casuale su Internet; scambio di indirizzi e-mail; qualche goffo tentativo iniziale di due non scrittori; poi tutto diventa più facile e scorrevole. Si scrivono praticamente tutti i giorni e si...confessano. Dicono cose che ai loro cari di sempre forse non direbbero mai. Non si dicono cose scontate e cretine: sono due individui che, senza videocam, non hanno la più pallida idea dell’immagine dell’altra parte. Non sono arrivati, e non credo ci arriveranno mai, a proporre: scambiamoci una foto. E’ anche possibile che uno dei due spari il classico “quanto mi piacerebbe essere con te in questo momento”. Ma questa è una cosa banale. Questa sì è da bambini. Non rideteci però. Molti di questi, adottando sistemi del genere, son finiti a letto insieme o, in qualche caso, si sono addirittura sposati.
Mi riferisco alle situazioni dove d’amore non si parla, non se ne è parlato e, per decisione tacita non se ne parlerà mai. Stiamo scoprendo una forma di rapporto nuovo, che vent’anni fa non esisteva. Non esisteva, così come non esistevano i messaggini, le foto e i filmini spediti con il cellulare.
Torno su un aspetto importante: si sta creando un rapporto forte, profondo, che prescinde dal fatto che, incontrandosi fisicamente, i due potrebbero “non piacersi”. E’ un rapporto trepido, che in un certo senso suscita quei tormenti dello spirito che i nostri poeti romantici dell’ottocento collegavano esclusivamente all’amore. No. Non è amore. E’ qualcosa d’indefinibile sì, ma più forte e profondo dell’amore. Questo ci vuole comunicare lo sconosciuto Woodhut con la sua ignorata novella.
Teniamolo presente.
Forse non è nato un nuovo grande scrittore,
è però nata per tutti una “e-vitanova”.

1 comment:

Anonymous said...

TOC TOC , c’è nessuno?
Sono una e-mail sfuggita al controllo dei due, non so su quale computer verrò letta e da chi.
Sono un errore informatico che sta viaggiando in una dimensione che non conosco ma che mi piacerebbe esplorare. Mi auguro di non arrivare mai a conoscere questa dimensione completamente, altrimenti finirebbe il gioco. Mi piacerebbe esplorarla fino al fondo più fondo, fino a dove gli opposti si incontrano, fino a dove il tempo non esiste, fino all’alienazione dei sensi, fino alla evaporazione della materia e dei sentimenti. Fino al ricongiungimento delle particelle dell’essere diffuse nell’universo. Fino a far capire a quei due che tutto è possibile. =seguirà…….=