why should I lie?

why should I lie?

Wednesday, January 04, 2006

Quel Terribile Garantismo ******

Vivere quasi al confine con il Messico è molto istruttivo. Imparerete a conoscere luoghi e avvenimenti storici che, per ogni europeo, rappresentano il colmo della libidine west.
Nella chiesa di Santa Maria a San Antonio, Texas, troverete le tracce di personaggi antichi e moderni: dalla tomba di Davy Crockett alla lapide commemorativa della visita di papa Woitila, anno 1984. Nell’Alamo di San Antonio,esposto in una bacheca, c’è il fuciletto dello stesso Davy. Due o trecento miglia più ad ovest, quasi ai confini del parco nazionale del Big Bend, incontrerete un paesino desolato e desolante che si chiama Marathon.

Mettendo da parte la famosa Maratona, troveremo che, probabilmente, la celebrità del nome è legato ad una vecchia società petrolifera, oggi un pò decaduta: la Marathon Oil. I pozzi, una volta ben produttivi, si trovano in fatti a poca distanza. L’esaurimento dei giacimenti quasi superficiali del Texas occidentale ha portato a un abbandono quasi totale dell’area. Le antilopi americane e i cinghiali la fanno da padrone. Il deserto di sterpaglie si estende fino a Rio Grande, fiume che demarca il confine con il Messico.
A metà strada tra Marathon e il parco nazionale del Big Bend incontriamo una pattuglia della polizia di frontiera che controlla passaporti e visti di guidatori e passeggeri delle poche auto che percorrono la statale 385. Un gruppo di clandestini messicani è stato appena fermato.


Si calcola che i clandestini negli Stati Uniti siano oggi circa dodici milioni: la maggior parte di questi è messicana, ma ci sono anche honduregni, cubani, ecuadoregni. In generale latino-americani.
Lavoro ce n’è in abbondanza, vuoi nell’industria civile che in quella bellica, in particolare nello stato confinante: l’Arizona. Dal Gulf a El Paso, la frontiera è un colabrodo. Da El Paso a Yuma, alla California...ancora peggio. Tutti chiudono, non uno, ma ambedue gli occhi. Non lo dico io. Lo dice CNN, lo dice Fox News.
Solo che oggi le autorità un pensierino cominciano a farlo: vuoi che una decina, forse un centinaio, forse un migliaio di terroristi non siano entrati insieme ai “veri” immigranti in cerca d’un futuro?

Nel 2000 i clandestini erano stimati in circa due milioni. Oggi si parla di oltre cinquantamila ingressi al mese, pari alle green cards sorteggiate annualmente tra i milioni d’individui che, in tutto il mondo, si iscrivono alla lotteria.
E qui abbiamo il primo ingresso legale dei terroristi.
Il metodo è semplice. Se volete aumentare le probabilità di vincere un premio a una lotteria, cosa fate? Comprate più biglietti. Bene. Ora le autorità americane hanno fatto un primo calcolo: se tutte le Fatima che chiedono di partecipare alla lotteria delle green cards coprono almeno un marito, un figlio, un fratello di nome Mohamed? Se le Fatima aumentano di numero ogni anno, l’ingresso dei Mohamed diventa più probabile. Con ciò non si esclude neppure che le stesse Fatima, se questa è la loro vocazione, facciano di professione le terroriste!
Volete che negli ultimi dieci anni un certo numero di Fatima non abbiano vinto alla lotteria uno degli ambiti cinquantamila premi annui? Volete che oggi l’infiltrazione non sia già avvenuta?

E questo non è tutto. Qui entrano in azione i buonisti/criminali. Il metodo non è semplice, ma certamente sicuro. Favoriamo l’immigrazione di donne in avanzata gravidanza!
Qualche mese dopo nascerà in US un cittadino..Americano.
Qui entra in azione uno degli avvocati dell’organizzazione: il neonato ha diritto a far entrare un papà, i fratellini, forse qualche zio e cugino.
Il tutto è mascherato di buonismo. L’associazione sembra abbia sede in un paese del Nord Europa. Ma siamo certi che intorno a questo traffico non ci sia un giro vorticoso di quattrini?
E se a pagare i servizi ci fosse anche qualche fondo di Al Qaeda?
L’Americano è ingenuo. Ha pubblicato addirittura la mappa dei futuri stoccaggi di gas naturale liquefatto nell’area di Houston/Baytown. Ci manca il distributore automatico che, insiame alla Coca Cola, fornisca, un dollaro al pezzo, qualche carica di plastico.
Non dimentichiamo che tra Houston e Baytown ci sono sedici, leggasi sedici, grandi raffinerie di petrolio, pronte a saltare in aria in occasione di Rita. Ancora peggio in caso di attentato.

Nel dicembre 2004 l’Americano dichiarava in TV che dei trentamila container che giornalmente transitano per il porto di Los Angeles non più del 6 per cento poteva essere monitorato per radiazioni da materiale importato clandestinamente per fabbricare una bomba sporca.
Spero sinceramente che si tratti d’una falsa informazione diffusa a mò di esca. Conoscendo i miei polli, temo purtroppo che l’affermazione corrisponda alla realtà.

Oggi si tenta di mettere sotto accusa il presidente, colpevole d’aver disposto, dopo il mostruoso 9/11, un ascolto di conversazioni telefoniche all’interno degli States senza aver prima ottenuto l’autorizzazione della Corte Suprema.

Si rendono conto i nostri amici Americani che l’ascolto delle conversazioni telefoniche è uno dei pochi metodi per individuare reti di possibili attentatori? Giustamente il presidente ha risposto: quanti attentati avete registrato sul suolo americano dopo il 9/11?
Ma il New York Times, che ha rivelato le istruzioni segrete della Casa Bianca, non si sente colpevole di tradimento – cosa che in effetti dovrebbe- Si erge invece a protettore dei diriritti garantiti dalla costituzione americana.


Il garantista americano critica anche le prigioni di Guantanamo. Invoca il diritto internazionale. Parla di prigionieri di guerra. Ma se i ‘terroristi’ prigionieri a Guantanamo vengono rilasciati, sempre terroristi rimarranno. O no? Dove possono spedirli perché non facciano danno? Buonisti! Li accogliereste a casa vostra? Rispondete! Oh cavolo! Dovete rispondere!

E se il poliziotto addetto al controllo antiterrorimo in aeroporto ti interroga seguendo le istruzioni degli psicologi che insegnano loro come capire dal tuo sguardo sei stai mentendo o meno?
Infrange la tua privacy garantita dalla costituzione?

E se fai gli auguri di Natale (not politically correct) vai contro il diritto alla parità dei credo?

Aspetto il giorno in cui, per rispettare i diritti degli atei, gli Americani ristamperanno i $dollari$ eliminando il famoso “In God we trust”!

4 comments:

Anonymous said...

Riferimento: Blog del 04/01/2006

Il garantista americano critica anche le prigioni di Guantanamo ed invoca il diritto internazionale. Bene, nonostante io non sono un garantista americano anch'io critico le prigioni di G. e sono per il diritto internazionale.
Questi "prigionieri di guerra" sono definiti o classificati come "terroristi". Chi li ha definiti o classificati come tali? Se non sono prigionieri di guerra che vengano individualmente processati! E' contro ogni diritto (internazionale o meno) tenerli prigionieri indefinitivamente.
Alcuni, un cittadino americano è stato processato e non credo sia più a G. - altri che provenivano da paesi "amici" sono stati consegnati ai paesi di provenienza. Gli altri (forse sono classificati come più terroristi)sono rimasti. Perchè non vengono consegnati anch'essi ai paesi d'origine?
Come riportato alcuni di questi prigionieri sono (od erano) giovanissimi - 15/16 anni. Un paese cosidetto civile li processa e o li assolve o li condanna a termini di prigione o di di riformatorio.
Rispondi!

francesco said...

Ritengo che un individuo catturato in un centro d'addestramento afgano (vale anche per Cecenia, Bosnia etc.) possa essere classificato come terrorista.
Ricordo che un lustrascarpe Colombiano, mentre lavorava con impegno a lucidare le mie scarpe fumando nel frattempo quattro o cinque sigarette, mi raccontava cosa aveva fatto nella vita prima di fare il lustrascarpe. A 18 anni era stato inviato con il battaglione Colombia a fare la guerra in Korea insieme agli americani. Rientrato in Colombia, si era bevuto la liquidazione e, non sapendo come sopravvivere, si era arruolato nell'ELN (allora più potente delle FARC)formazione guidata da un prete spagnolo: "el cura Perez". Diventato un pò troppo vecchio per la guerriglia, si era messo a fare il lustrascarpe. Gli ideali non erano mai stati il suo forte, a prescindere dai due pacchetti al giorno di sigarette e da una boccia d'aguardiente.
Purtroppo l'Islam gli ideali li pompa nella testa della gente, così come il cattolicesimo intransigente e tutte quelle ideologie che operano il lavaggio del cervello.
Che fare? Non credo che tutti possano essere intelligenti come il mio lustrascarpe colombiano.
A lui un abbraccio di cuore.
Franco

Anonymous said...

Mi dispiace ma non hai risposto alle mie considerazioni.
Non credi che quelli che tu ritieni terroristi vengano ritenuti tali da una corte internazionale o meno piuttosto che da te?
Non rispondi alla mia affermazione che dovrebbero essere individualmente processati. Perchè no?
Lasciamo stare il lustrascarpe Colombiano. Che mi rispondi dei "terroristi" rimpatriati nei paesi amici o del terrorista americano in contrasto agli altri prigionieri?
Sei o non sei d'accordo sul fatto che un paese civile deve (ripeto deve) far processare i non prigionieri di guerra e che devono essere o assolti o condannati? Perchè questi processi non sono stati fatti? Mi puoi spiegare cosa si intende fare di questi individui? Si intende tenerli in gabbia per vita natural durante senza processo?

francesco said...

Il diritto internazionale processa e punisce crimini classificati come tali: genocidio,strage,sequestri...Ma il terrorismo internazionale non mi sembra compaia nella lista.
Quindi, se un Milosevic & Co. può essere processato da una corte internazionale, un candidato suicida islamico non credo possa essere processato dalla stessa.Ogni paese si deve grattare da sé le proprie rogne.
Se processassimo in Italia un potenziale terrorista - ammesso che il GIP ce lo lasci, non dico processare, ma solo accusare di terrorismo internazionale - lo processeremmo per che cosa? Certamente solo per: detenzione di esplosivi, porto abusivo d'armi, falsificazione di documenti, rosolia e scarlattina, ma non per un reato che non ha ancora commesso. Vogliamo aspettare che commetta prima uno dei reati perseguibili anche a livello internazionale? La strage, per esempio? E chi ci restituisce le due o tremila vittime dell'11 settembre? A sistemi immondi si reagisca con procedure altrettanto immonde, se queste servono a salvare "anche una sola vita" di persone innocenti. Innocenti per tutti tranne che per i vari Mohamed, (sottovoce per favore: per rispetto alle alte gerarchie cattoliche che non vogliono inimicarseli troppo), per i no global, per gli anarchici, per tutti quelli che vorrebbero un mondo diverso da quello che - egoisticamente, lo riconosco - ci piace tanto. Quello cioè ispirato a un sano liberismo capitalistico.
Guantanamo, che piaccia o no, serve, non a punire, ma a "tener fuori dal mercato del lavoro" individui potenzialmente pericolosissimi. Perché processarli? L'accusa è chiara: li hanno presi con le mani nella marmellata. Che ha da dire la difesa? E chi fa la parte della difesa? Questi individui sono pericolosi; pericolosi non tanto per colpa loro, quanto per colpa di chi gli ha effettuato il lavaggio del cervello. Questi ultimi - e costituirebbero una fila infinita - questi sì dovrebbero essere portati davanti alla corte dell'Aja, per rispondere del reato più infame: il plagio (N.B. reato che in Italia è stato cancellato dal codice penale negli anni '80, ma che è ancora abbondantemente praticato in tutti gli ambienti religiosi. Può condurre fino al satanismo)
Franco