why should I lie?

why should I lie?

Saturday, December 18, 2004


LETTERA APERTA
all’onorevole Lunardi
Ministro delle Infrastrutture
Signor Ministro,
mi permetta, anzi mi consenta, d’esprimere il mio apprezzamento (per quel che vale) delle misure da Lei applicate, o in via d’applicazione, per risolvere, almeno parzialmente, I problemi posti dal traffico caotico in tutta la penisola e dintorni.
Il governo, di cui Lei fa parte, ha ereditato una situazione inqualificabile creata da chi ha tratto vantaggi diretti o indiretti dall’esasperazione del trasporto terrestre su gomma mettendo in atto un vero e proprio sabotaggio delle forme di trasporto alternative.
La mossa più intelligente da Lei fatta è stata quella dell’adozione della patente a punti anche se ancora qualcosa resta da fare come, ad esempio, aumentare iI numero dei casi in cui sia applicato il ritiro immediato della patente. Un esempio? Chi posteggia l’auto davanti allo scivolo riservato ai disabili non deambulanti. In città come Roma il numero degli imbecilli capaci d’azioni del genere è piuttosto grande. Nelle altre città forse siamo a un livello di civiltà più alto. Lo spero.

La prima mossa del Ministero era stata l’introduzione dell’obbligo a mantenere gli anabbaglianti accesi sulle strade ed autostrade extraurbane, anche durante le ore diurne. All’inizio la legge era nata zoppa per due ragioni. La prima. Non si spiegava ai conducenti che le luci servono non solo a vedere, ma anche a farsi vedere. Non l’avevano capito neanche vigili ed agenti della Polstrada. La seconda ragione: si indicava l’obbligo esclusivamente per autostrade e strade con separazione centrale delle carreggiate cioè esattamente nei casi in cui si ha meno bisogno di esser visti. Ora, invece, la gente sembra aver recepito il messaggio e, in gran parte, si attiene a questa semplice regola.

Un apprezzamento particolare va alla dichiarazione d’equivalenza patente=porto d’armi.
La patente viene rilasciata in Italia (e non solo in Italia; posso ben dichiararlo in quanto titolare d’una patente italiana, d’una danese, d’una francese, d’una kuwaitiana e d’una colombiana) a cani e porci.
Soffro d’epilessia? Ho seri disturbi cardiaci? Sono schizofrenico? Io dichiaro: negativo. Basta.
Ho rinnovato per l’ennesima volta la patente in occasione dei miei settant’anni. So leggere le letterine, non m’hanno chiesto quelle di ‘Passa parola’, che sarebbero un’ottima indicazione di salute, m’hanno chiesto solo di leggere quelle del tabellone. Tanto basta. Per I prossimi cinque anni sarò in giro a far danni. A settantacinque anni ne riparliamo.
Posso dire che la patente più seria la rilasciano in Colombia ed in Kuwait? Sulla banda magnetica c’è lo stato di salute, il gruppo sanguigno e un sacco d’altre diavolerie utili al titolare e alla Società.
Un dettaglio: negli anni ’80 il rilascio d’una patente kuwaitiana in base ad altra patente valida imponeva visita medica, analisi del sangue ed esame di teoria. La prova pratica di guida era richiesta solamente per gli Indiani in quanto provenienti da un paese con guida a sinistra (ma gli inglesi no?) e in quanto credenti nella reincarnazione. La seconda c’hai detto!
Sono certo che Lei, signor Ministro, s’ispirerà a questi modelli collaudati infischiandosi di quanto I tutori della privacy ed I politicanti, soloni autonominatisi tali, possano trovare da commentare. Lo faccia al più presto, per favore.

Un’altra cosa importante: sulle strade italiane circolano giornalmente decine di migliaia d’autoarticolati (quelli che in US sono chiamati 18-wheelers). Vale la pena ricordare che un trasporto Genova-Palermo, Trieste-Brindisi, La Spezia-Gioia Tauro, costa circa 1500 Euro, vuoi che il mezzo cammini sulle quattro ruote o sia cullato nella pancia d’un traghetto dedicato esclusivamente a questo tipo di trasporti. Inutile dire che ragionamenti analoghi valgono per trasporti internazionali con Francia, Grecia, Spagna ed altri Paesi del Mediterraneo. Mancano però le infrastrutture d’avvicinamento ai porti, nonché quelle d’imbarco e di sbarco. Il numero dei traghetti dedicati è attualmente insufficiente.
Se si risolvessero problemi del genere ed allo stesso tempo s’intensificasse il trasporto per ferrovia (e questo il governo lo sta facendo), le autostrade italiane, varianti di valico a parte, sarebbero quasi adeguate. Non dimentichiamo che all’epoca dell’A1 le auto circolanti erano forse poco più d’un milione.
La ringrazio per l’attenzione, signor Ministro.

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