Tanti pezzi da novanta si dichiarano felici ed entusiasti il giorno in cui vengono nominati dall'ONU "inviati speciali" (con stipendi e a condizioni altrettanto speciali) in un qualche Paese del mondo per
- sedare sul nascere aspirazioni troppo anticonformiste,
- curare con metodi legali conati di attività che legali sono un po' meno,
- organizzare servizi d'assistenza,
- eseguire un appraisal in relazione a particolari situazioni sociali,
- organizzare campagne e servizi volti a modificare usi e costumi in contrasto con quanto nel mondo viene definito corretto
Ora, non so esattamente cosa facciano quelli degli altri Paesi, ma nel caso dell'Italia la situazione degli inviati è in qualche modo sorprendente:
- Veltroni: è stato più volte indicato come OnuItaliano in Africa. In realtà sembra che bazzichi prevalentemente l'Italia.
- Prodi: grande capo di MISMA in Mali. In quel Paese vanno e vengono Francesi, Algerini, guerriglieri. I giornali relazionano, ma di Prodi non c'è traccia. Sembra sia impegnato in un gioco di società che si chiama "caccia al colle". No! Ho già chiesto a Clementoni.
- Ingroia: inviato in Guatemala per rintracciare un eventuale papello tra criminalità organizzata e governo locale si ritrova invece candidato alle elezioni in Italia.
E qui parliamo di personaggi che, in un modo o nell'altro, in Italia sono più che conosciuti. Altri?
Ma che ci combina quest'ONU?
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