I giornali ci dicono che l'Italia, causa la crisi, consuma meno elettricità di quanta se ne potrebbe produrre a pieno regime. E' la verità...o forse dovrebbero scrivere "meno di quanto se ne produce e se ne importa?"
Non so se il grafico seguente (wikipedia) rappresenti correttamente la situazione registrata nel periodo 2008-2013.
Questa può essere riassunta così:
- costanza delle importazioni
- crescita di voltaico ed eolico
- costanza di geotermico e idro
- caduta del termico dall'85% al 60%.
Questo vuol dire che le società che hanno conseguito un miglioramento dei rendimenti nelle proprie centrali termiche, ad esempio introducendo il ciclo combinato, avrebbero fatto una bella cavolata.
Ma non è così.
In vista della crisi delle produzioni industriali e del fatale aumento delle energie alternative, i programmatori, "ministeriali e non", avrebbero dovuto:
a - ridurre le importazioni d'energia (supponendo ovviamente che ciò rispetti gli impegni presi con i contratti internazionali sottoscritti).
b - arrestare qualche centrale obsoleta (supponendo che sindacati, regioni, province etc. lo consentano).
evitando comunque di penalizzare le produzioni a più alto rendimento e quindi la necessità d'interventi vari, stile MPS.
Si dovrebbe ovviamente calcolare il tutto in base all'eventuale differenza di costo tra Mwh importato e Mwh prodotto. Ma viene comunque il sospetto che una programmazione di questo tipo non rientri nel modo di pensare e di agire dei nostri grandi capi.
Questa può essere riassunta così:
- costanza delle importazioni
- crescita di voltaico ed eolico
- costanza di geotermico e idro
- caduta del termico dall'85% al 60%.
Questo vuol dire che le società che hanno conseguito un miglioramento dei rendimenti nelle proprie centrali termiche, ad esempio introducendo il ciclo combinato, avrebbero fatto una bella cavolata.
Ma non è così.
In vista della crisi delle produzioni industriali e del fatale aumento delle energie alternative, i programmatori, "ministeriali e non", avrebbero dovuto:
a - ridurre le importazioni d'energia (supponendo ovviamente che ciò rispetti gli impegni presi con i contratti internazionali sottoscritti).
b - arrestare qualche centrale obsoleta (supponendo che sindacati, regioni, province etc. lo consentano).
evitando comunque di penalizzare le produzioni a più alto rendimento e quindi la necessità d'interventi vari, stile MPS.
Si dovrebbe ovviamente calcolare il tutto in base all'eventuale differenza di costo tra Mwh importato e Mwh prodotto. Ma viene comunque il sospetto che una programmazione di questo tipo non rientri nel modo di pensare e di agire dei nostri grandi capi.
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