Il farraginoso sistema adottato in Italia a conclusione della costante azione di quel deputato avanti con gli anni, quindi un pò rinco, oggi defunto, è caratterizzato da diverse fasi:
- individuazione del domicilio all'estero del potenziale votante:
- Preparazione del voluminoso dossier contenente certificato elettorale, presentazione dei candidati, istruzioni per il voto e sua presentazione. Nel caso dell'Egitto si è constatato che il voluminoso pacchetto di carte ha fatto gola ai postini e non è mai stato consegnato ai destinatari. Nel mio caso, il consolato italiano di Houston, Tx (USA), in occasione dell'ultima tornata elettorale, mi ha annunciato che i trenta giorni rimasti non sarebbero stati sufficienti per richiedere e ottenere tutte le mie carte. Quindi? No voto. D'altra parte avrei potuto votare per italiani illustri sconosciuti magari forniti di lazo e di cavallo.
In Paesi leggermente più avanzati e civili basta avere con sé documento d'identità e il certificato elettorale. Se stabilmente residente all'estero si vota per uno dei candidati "esteri"; altrimenti si vota per un candidato su territorio nazionale.
Più brogli? No: solo più voti e meno casino elettorale.
Ma noi siamo il solito paese di santi, pensatori, navigatori...
Più brogli? No: solo più voti e meno casino elettorale.
Ma noi siamo il solito paese di santi, pensatori, navigatori...
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