Che l'Europa stia fornendo al nostro amico Vladimir un oceano di Euri è da lungo tempo cosa nota. Gazprom ringrazia e si prepara a fronteggiare l'eventuale (?) aumento della richiesta.Tutti i paesi costituenti l'Unione Europea, chi più chi meno, hanno importato quantitativi colossali di gas russo. Noi italiani abbiamo contribuito alla grande, tramite l'ENI, a costruire gran parte delle infrastrutture necessarie a estrazione, trasporto e distribuzione del gas russo. Potremmo perciò essere considerati grandi favoreggiatori del processo d'arricchimento della Russia. (Però, un po' paraculescamente, il grosso dei nostri approvvigionamenti lo prendiamo da Algeria e Libia. La cosa non è passata inosservata ai Paesi russodipendenti, che perciò ci accusano di trucchi all'italiana).
Gli sforzi di gran parte dei Paesi europei, condizionati sopratutto dal volume d'affari scatenato dalla conferenza di Copenaghen e non tanto dall'amore per la natura, si sono concentrati sulle cosiddette energie rinnovabili. Sono stati trascurati, quasi volutamente e con qualche eccezione, il sottosuolo e le sue risorse. Ma alla fine, in attesa del gas norvegese e dell'eventuale shale gas continentale, l'Europa ha dovuto comprare sempre gas russo.
E questo a Obama dà tanto, ma tanto fastidio. Significa riempire i forzieri di Gazprom con tanti, tanti Euri. La Russia ha risollevato la cresta. Il freddo siberiano si diffonde di nuovo.
Per quanto riguarda le energie rinnovabili è comunque necessario fare qualche calcolo relativamente a protezione dell'ambiente, costi diretti e indiretti, vantaggi e svantaggi. Di giorno in giorno queste forme d'energia richiamano, a titoli sempre più grandi, un vecchio film: "La grande illusione"
La Francia, ancorché abbia a disposizione un paio di aree scistose molto promettenti, ha dichiarato: "no al fracking".
La Francia è nuclearizzata. Ha comunque accesso, qualora fosse, alle risorse russe di gas naturale distribuite in Europa, trivella in Africa, è andata a sfrugugliare gli interessi italiani in Libia, e perciò si sente forte. All'interno della UE la Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e, in primis, Finlandia e Bulgaria sono i paesi più esposti alle eventuali crisi negli approvvigionamenti di gas.
Ed ecco arrivare...chi? l'arrotino? No...l'idraulico? No...il Gasista! Quello con la G maiuscola. Che poi si chiami Obama aumenta la simpatia e, quindi, la possibilità di business. Uno dei nostri lo ha già fatto passare alla storia come "giovane, alto e abbronzato"
Io immagino che, una volta convinti i padroni di casa ad eseguire i lavori - questi consistenti in un numero per ora indefinito di unità di stoccaggio del Liquified Natural Gas (LNG) in arrivo dagli USA e di relative installazioni di rivaporizzazione - si fregherà le mani al pensiero che il fiume di Euri cambierà direzione e si accingerà a traversare l'Atlantico verso un mondo sempre più nuovo o, in ogni caso, well refurbished.
Non vende sogni il Gasista, ma liquide realtà!
Ed ecco arrivare...chi? l'arrotino? No...l'idraulico? No...il Gasista! Quello con la G maiuscola. Che poi si chiami Obama aumenta la simpatia e, quindi, la possibilità di business. Uno dei nostri lo ha già fatto passare alla storia come "giovane, alto e abbronzato"
Io immagino che, una volta convinti i padroni di casa ad eseguire i lavori - questi consistenti in un numero per ora indefinito di unità di stoccaggio del Liquified Natural Gas (LNG) in arrivo dagli USA e di relative installazioni di rivaporizzazione - si fregherà le mani al pensiero che il fiume di Euri cambierà direzione e si accingerà a traversare l'Atlantico verso un mondo sempre più nuovo o, in ogni caso, well refurbished.
Non vende sogni il Gasista, ma liquide realtà!