BASTA
COSI’ POCO
…per
rendere felice un tecnico!
Se un altro tecnico gli dice che ha fatto un buon lavoro, Lui, l’artefice,
alza la testa fieramente e dice, con malcelata modestia: “E’ vero. In questa
situazione e con questi mezzi, quanto
fatto rappresenta il massimo realizzabile.”
Ovviamente, nessuno ha interpellato il cliente. I vari direttori dei
lavori, personaggi che dovrebbero proteggere i diritti del cliente, hanno frequentemente
una preparazione inadeguata o sono caratterizzati da un buonismo non
giustificato né giustificabile.
E così, come le ciliegie, un tecnico tira l’altro.
Monti ha detto; Monti ha fatto. Viva, viva, dice Pierferdy.
Passera e Grilli si incartano con le loro spending review, ma Bersani
annuncia che finalmente si è imboccata la strada giusta. La Cancellieri ha
finalmente arrestato un camorrista di spicco, ma tra Sicilia, terra ferma per
modo di dire, e Lampedusa, tutto si muove e si agita “come prima più di prima…”
L’arresto del camorrista però ci protegge.
Quello che non si capisce è quanto stiano facendo i supertecnici assoldati
dai tecnici. Bondi, Amato e quell’altro di cui non ricordo neanche il nome,
cosa ci propinano?
Tira comunque aria di condanna. No, non dei tecnici. Passano sotto la lente
nomi come Fini, Bocchino, forse anche un outsider come Berlusconi, Maroni che
in veste di nuovo Finocchiaro-Aprile, toccato da quella puntina di “nordicismo”,
promuove la secessione di Sardegna e Corsica. Immagino che booking.com esulti.
Non abbiamo ancora nomi celebri che possano promuovere un’autodeterminazione
dei “trulli”, ma certo qualcuno si farà avanti.
Nel frattempo, cerchiamo di non agitare troppo le acque! Abbiamo dei tecnici
ciellini. Abbiamo tecnici degasperiani. Abbiamo tecnici bobbiani e crociani.
Tutti, e ripeto tutti, sono molto lusingati dai complimenti moodiani, standardisti,
obamici. Ci fossero anche quelli merkeliani, non
riusciremmo in alcun modo a contenere la gioia e il trionfalismo
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