La discussione continua a tutti i livelli. Vecchiardi di destra, esperti d'economia e super cattolici si oppongono. La camera nicchia; la Concia s'incavola; i seguaci di Grillini anche.
Cosa fare? Il nodo della questione è ovviamente economico. A nessuno glie ne fregherebbe più di tanto se non ci fossero ricadute sull'economia dello stato, in quanto, collegati con la legge contro l'omofobia, ci sono PAX, DICO, possibili adozioni, assistenza al coniuge, reversibilità delle pensioni etc.
Inutile dire che quelle poche volte che la chiesa si pronuncia in proposito lo fa, ipocritamente, contro l'omofobia, rifiutando però a priori tutti gli addentellati collegati al riconoscimento dei diritti dagli omo rivendicati.
Per dirimere il tutto decidiamo che ci vorrebbe una entità indipendente e superiore alle parti, fornita di raziocinio, che non si carichi emotivamente: in tutto e per tutto un individuo neutro, o meglio ancora un neutrone.
Decidiamo di chiamarlo. Ma ecco che, già prima di emettere il minimo segnale di convocazione, ci si presenta davanti un essere microscopico che scalpita girandoci intorno a folle velocità. Ci chiede: "Come posso aiutarvi?"
"E tu chi sei? Chi t'ha cercato?"
"Più veloce della luce! Sono il neutrino! E' vero! Pensavate a un neutrone. Ma quello, grande e grosso com'è, rimarrebbe bloccato nel traffico!"
"Ma del tuo parere che ce ne facciamo? Sei anche tu un giudice imparziale insensibile alle lusinghe che ti possono arrivare da Grillini, dalla buonanima di Rumor o dalla Concia? O, in alternativa, da vecchi destrorsi malati di mascolinità, da santa madre chiesa, da gente che forse dei gay pride ne ha le palle piene?"
"Certo che sì! Mi son già fatto 730 chilometri di galleria Gelmini per arrivare fin qui; vuoi che ora non scenda in campo per prendere posizione...non frainterdermi please!.. nella disputa relativa alla legge contro l'omofobia?"
"Vai allora! Secondo te, che ti dichiari imparziale e onesto, la legge contro l'omofobia dovrebbe essere approvata nella sua stesura attuale? E se sì, quali devono essere i tempi d'attuazione?"
"Lasciami pensare un momento. Sì! La legge così com'è, considerata in uno spazio a quattro o cinque dimensioni e in un Parlamento che in quanto a dimensioni non scherza, appare formulata correttamente. Posso però aggiungere che gran parte di coloro che ne discutono, la criticano o l'avversano, questo progetto di legge non l'hanno neanche letto.
Concludendo. Grazie alla mia recente impresa, della formula di Einstein ce ne possiamo tranquillamente strabattere. D'ora in poi possiamo perciò viaggiare nel tempo. E' quindi assurdo pensare ai soliti quindici giorni successivi alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Dovremmo prima capire in che verso vogliamo misurare il tempo e se questa misurazione verrà inficiata dai risultati delle future mie passeggiate nella galleria Gelmini. Resta solo valido l'adagio...o mio dio che ho detto!..'chi ha tempo non aspetti tempo'. Però è meglio che mi dia una mossa. 'il tempo è denaro!' e, nel mio caso, perché perdere tempo discutendo d'un progetto di legge di cui a un "neutrino" non può, proprio per definizione, fregargliene più di tanto? Forse mi aspettano a 'Domenica cinque" e in futuro al 'Grande Fratello". Scusatemi. Tolgo il disturbo!
Restiamo interdetti. Non solo perché noi facciamo parte della nutrita schiera che della famosa legge ha letto solo le critiche o gli apprezzamenti sui giornali, ma anche perché il nostro amico "neutrino" ha detto solamente delle verità.
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